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Ad Albissola un presepe all’uncinetto

Ad Albissola un presepe all’uncinetto. Il paese del dopoguerra rinasce alla Casa di riposo “Caterina Corrado”.

Ad Albissola un presepe all’uncinetto, inaugurazione l’8.

Giovedì 8 dicembre verrà inaugurato presso la Residenza “Caterina Corrado” l’originale presepe all’uncinetto allestito nella Cappella della Struttura che resterà aperto al pubblico fino alla metà di gennaio.

I personaggi del Novecento albissolese riprendono così vita, facendoci fare un salto indietro nel tempo, quando il paese era fatto di botteghe e di carretti: l’alimentari delle sorelle “Zunin”, la panetteria di Lucia, la sartoria del “Marietto”, il carretto del “Ciccia” con cui trasportava le pignatte e il legname e quello di Giulia e Luigina, pescivendole ambulanti.

Ogni singolo personaggio, e ce ne sono più di 40, è stato realizzato a mano all’uncinetto dagli ospiti della Residenza: un ottimo esercizio di manualità e di memoria ricordando i tempi passati.

Il progetto è nato lo scorso Natale, in piena pandemia, dall’entusiasmo di Jole, ospite della struttura e “sferruzzina” doc, supportata da altri ospiti, da Laura Muscarà, coordinatrice di Punto Service (cooperativa che gestisce la Residenza) e dalla partecipazione del paese che attivamente ha procurato e rifornito materiali di recupero quali lana, nastrini, legno e utensili per la realizzazione di questo stupendo presepe all’uncinetto.

Tutta la cittadinanza è invitata a scoprire il “presepe d’altri tempi” da venerdì 9 dicembre fino a metà gennaio dalle 15.30 alle 18.00, dove saranno gli ospiti stessi ad aprire le porte della Caterina Corrado e a raccontare ogni giorno il progetto con le loro storie, i loro aneddoti e i loro ricordi d’infanzia.

Il presepe sarà accompagnato anche da un filmato e da un libro che ne faranno da supporto e già diverse scuole hanno annunciato di volerlo visitare con le proprie classi.

“Spero che questa iniziativa possa servire alle vecchie e nuove generazioni per riconoscere le nostre radici” – racconta Laura Muscarà, “perché senza passato non c’è futuro”.