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Alessio Quaini morto a 13 anni di infarto: dopo 8 anni assolto il professore che lo accompagnava in gita

Il tribunale di Brescia ha assolto l'insegnante che era presente durante la gita in cui morì lo studente 13enne Alessio Quaini. Il giovane accusò un malore mentre stava salendo i 40 gradini che portano alla sala civica del Comune di Villanuova sul Clisi, nel Bresciano, la mattina dell'11 aprile 2014. Il ragazzino era affetto da cardiopatia congenita, la stessa patologia che 12 anni prima aveva già ucciso suo fratello gemello Simone.

Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 8 mesi per l'insegnante che aveva la responsabilità di Alessio Quaini. Per il consulente del pm e per i medici che lo avevano in cura e che gli avevano impiantato un defibrillatore, quello sforzo era stato un ostacolo insormontabile. Il giudice ha assolto l'insegnante.

Alessio Quaini e suo fratello gemello Simone erano nati nel 2000, entrambi affetti da cardiomiopatia ipertrofica dilatativa: Simone ha cominciato ad avere i primi problemi nel gennaio 2002. Era in lista di attesa per un trapianto, ma è morto prima di potersi sottoporre all'intervento, ad agosto del 2002. Alessio invece è stato bene fino al 2010 quando, per una crisi cardiaca che ha provocato delle aritmie, gli è stato impiantato un defibrillatore interno. Nei successivi quattro anni ci sono state altre crisi e l'ultima - quella avvenuta appunto durante la gita scolastica dell'11 aprile 2014 - gli è stata fatale.