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Autonomia, Calderoli: “Avremo Italia ad alta velocità”

Soddisfazione del governo dopo l'approvazione del provvedimento in Cdm

Soddisfazione del Governo dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge sull’autonomia differenziata delle Regioni. Nella conferenza stampa convocata dopo il via libera del Cdm a parlare per primo è stato Roberto Calderoli, il ministro delle Autonomie e degli Affari Regionali, autore del progetto legislativo approvato all’unanimità dai ministri. “Abbiamo un treno che si chiama Italia. Se una parte dovesse essere rallentata, viene a rallentarsi tutto il Paese. Mi auguro che con questa legge avremo un’Italia ad alta velocità“, ha dichiarato l’esponente leghista. È poi entrato nei dettagli della legge, specificando come nel testo approvato dai ministri sia presente un maggior coinvolgimento del Parlamento rispetto alle bozze precedenti: “La legge che abbiamo approvato oggi non era una legge obbligatoria. È stata fatta volutamente per determinare il procedimento e un maggior coinvolgimento del Parlamento che da più parti era stato richiesto. Questa legge non crea l’autonomia, che è presente in un testo costituzionale nel 2001, tra l’altro approvato dal centrosinistra. Così come le materie” da trasferire alle regioni “sono il contenuto dell’art. 117 della Costituzione”. Nel testo, in particolare, si prevede che le intese con le regioni debbano avere “il parere della Conferenza unificata, dopo di che dovranno essere approvate dal Parlamento a maggioranza assoluta. Mi spiace dei toni di risentimento e rivolta, ma pregherei di leggere il testo prima di scatenare contrarietà”, ha aggiunto Calderoli, prima di stabilire una linea temporale per i prossimi passi: “Se tutto procede come previsto nel 2023 potremo avere l’approvazione della legge e a inizio del 2024 potremo cominciare a valutare le richieste di ulteriori forme di autonomia” provenienti dalle Regioni.

Il ministro leghista ha respinto al mittente le critiche arrivate dalle opposizioni, affermando che secondo il governo l’autonomia differenziata non accentuerà ma appianerà le differenze tra regioni. “Voglio citare le parole che ha detto il presidente Meloni lunedì 30 gennaio: ‘Non ci rassegnaimo che ci siano cittadini e territori di serie A e B‘ e “vogliamo una sola Italia con servizi uguali per tutti. Qualcuno aveva interpretato le parole di Meloni come una frenata o un rallentamento, ma questi principi li ho fatti miei e sono i contenuti dell’articolo 1 di questo disegno di legge: unitarietà, uguaglianza e diritti garantiti su tutto il territorio nazionale, superando le diversità”. Le sperequazioni tra regioni, ha proseguito Calderoli, sono “frutto di una visione centralista portata avanti fino a oggi”: “I cittadini di serie A e di serie B, e purtroppo anche di serie C, sono una realtà di questo Paese” ed è sbagliato “attribuire all’autonomia la presenza di diversità così macroscopiche, perché l’autonomia fino a oggi non c’è stata”. 

Casellati: “Nessuna regione resterà indietro”

Rassicurazioni anche da Elisabetta Casellati, ministra per le Riforme costituzionali. “Credo che oggi sia una giornata speciale, finalmente diamo attuazione a una parte della Costituzione con una legge che è compatibile con il modello dell’unità nazionale. Una legge che era vista come una sorta di pericolo ha una particolare attenzione alla coesione sociale. È sembrato che improvvisamente piovesse dal cielo una legge fatta da questo Governo di centrodestra, è un’applicazione della Costituzione che non era stata fatta e questo era inaccettabile”, ha dichiarato la ministra, che ha poi aggiunto: “I Lep si costruiscono prima delle intese e non dopo e questo è una forte garanzia per il nord e per il sud. Nessuna regione resterà indietro ma autonomia significa migliore allocazione delle risorse. Ci sarà un arricchimento, non una differenza tra una regione e l’altra”.

Fitto: “Occasione importante anche per il Mezzogiorno”

Presente in conferenza stampa anche Raffaele Fitto, ministro per il Sud e gli Affari europei, che ha precisato: “Da esponente politico del Sud Italia non solo condivido questo testo e l’ho votato, ma sono convinto che sia anche uno stimolo per invertire una tendenza, quella della protesta a prescindere e della contrapposizione strumentale tra le due parti del Paese. Penso che sia un’occasione importante anche per il Mezzogiorno, per dimostrare che serietà, competenze e responsabilità sono opportunità“. Ha poi auspicato che dal confronto tra le forze parlamentari possa essere ulteriormente migliorato il testo uscito dal Cdm:”Quello che noi oggi approviamo è parte integrante del programma elettorale, basta leggerlo. Penso che sia auspicabile, visto che ci muoviamo dentro i confini della nostra Costituzione, un confronto per eventualmente migliorare il testo. Dal confronto parlamentare più che delle critiche preconcette vengano delle proposte di merito”.

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