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Bici lanciata ai Murazzi, fermati cinque ragazzi a Torino: “E’ tentato omicidio”

TORINO. È bastato seguire l’asse della linea 4 di Gtt, dal centro fino a Barriera di Milano, per individuare il gruppo di giovani sospettato di aver lanciato una ventina di giorni fa una bicicletta elettrica sui clienti in coda di fronte alla discoteca The Beach, ai Murazzi. All’alba di stamane i carabinieri del comando provinciale hanno eseguito dei fermi con l’accisa di tentato omicidio, per le gravi lesioni provocate a Mauro Glorioso, studente universitario di 23 anni, che la sera tra il 20 e 21 gennaio era di fronte al locale.

Cinque i provvedimenti emessi dalla Procura di Torino e dalla Procura per i Minorenni: due 18enni e tre minori tra i 15 e i 17 anni - dei quali 4 con precedenti di polizia, ritenuti gravemente indiziati di concorso in tentato omicidio.

Le indagini sono state avviate dopo che nella tarda serata del 21 gennaio scorso, Mauro Glorioso, studente palermitano di 23 anni, è stato colpito alla testa da una bicicletta elettrica di bike sharing, lanciata dalla balconata del Lungo Po Cadorna – Murazzi, mentre era in fila davanti alla discoteca The Beach. Il 23enne è ancora ricoverato, in terapia intensiva presso il CTO di Torino.

«L’attività, condotta da una task force composta da Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia San Carlo che, da oramai più di un anno, monitorano i giovani orbitanti nel centro cittadino per contrastare il fenomeno delle baby gang - spiega una nota dell’Arma al comando del generale Claudio Lunardo - si è sviluppata attraverso l’analisi minuziosa delle numerose testimonianze raccolte sul posto e nei giorni successivi, nonché la visione dei sistemi di videosorveglianza cittadini e privati - oltre 120 telecamere e decine di ore di registrazioni – che hannopermesso di raccogliere gravi indizi di responsabilità a carico dei 5 indagati.

I giovani hanno raggiunto la passeggiata di Po Cadorna, dopo essersi affacciati dalla balconata, avrebbero preso la bici e l’hanno lanciata di sotto. Poi sono fuggiti con i mezzi pubblici. Preziose nell’ambito dell’indagine anche le testimonianze di alcuni passanti che hanno assistito alla scena, e hanno risposto agli appelli e di carabinieri e sindaco.