Quando è avvenuto il fatto, l'uomo stava picchiando la moglie, finita a terra svenuta. Ora c'è il processo
È una telefonata dai toni drammatici quella registrata dai carabinieri che, il 28 luglio del 2020, sono intervenuti in una casa di Caerano, provincia di Treviso, dove una donna era oggetto di maltrattamenti. “Venite, fate presto, il papà ha fatto del male alla mamma. Venite subito, ho paura”. A fare la chiamata un bambino di dieci anni, il figlio più grande di una coppia all'interno della quale, per motivi futili, è scoppiato un violento litigio. L'uomo, 40enne, ha colpito la consorte con un pugno e lei, caduta a terra, è svenuta. Il ragazzino ha telefonato al numero 112.
Il particolare su questa vicenda di maltrattamenti, che secondo alcuni testimoni sarebbe andata avanti da anni, è emersa oggi, 1 dicembre, nel corso dell'udienza del processo in cui lui deve rispondere non solo di maltrattamenti ma anche di lesioni personali. L'autore della chiamata è il figlio maggiore della coppia, che, alla vista della mamma stesa a terra e priva di sensi, ha deciso di chiamare le forze dell'ordine, a cui aveva dato sia il numero civico dell'abitazione che il cognome della famiglia.
La telefonata, registrati dai militari dell'Arma, è stata fatta sentire in aula. Il giovanissimo, con la voce rotta dal pianto e in preda ad una crisi di panico, aveva avvertito i carabinieri di quello che stava succedendo a casa sua. Sono state inviate due gazzelle, oltre ad una automedica. L'uomo è stato poi arrestato e adesso ha il divieto di avvicinamento alla donna.
La coppia si era sposata nel 2008. Da subito la donna, a cui era stato impedito di avere rapporti con i propri familiari, si era lamentata del marito che, a suo dire, non avrebbe avuto problemi a mettere in atto sceneggiate anche in pubblico. Secondo le accuse, il 40enne ha maltrattato la moglie per anni sino all'episodio accaduto nel luglio di due anni fa quando, per una banale lite, avrebbe colpito con calci e pugni la donna, fino a farla svenire.
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