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BORSA ITALIANA OGGI: Milano +1,45%, Mediobanca e Generali volano su riassetto asset management

Il boom di Banca Generali (+19,12%) mette il turbo a Piazza Affari che chiude tra le migliori in Europa con un rialzo dell’1,45% a 20.648 punti base. A scatenare le speculazioni sul titolo sono state le indiscrezioni di Bloomberg su un avvio di colloqui tra Generali (+1,26%) e Mediobanca (+5,89%) per la cessione della controllata. Sono andate bene però anche le altre Borse europee, soprattutto quelle della zona euro, nonostante l’inflazione continui a mordere ferocemente il blocco (+10% a settembre). Forse gli investitori hanno già scontato una Bce falco o forse hanno deciso di aggiustare i portafogli in chiusura del mese. Per esempio Milano ieri ha toccato i minimi da novembre 2020, accumulando perdite da inizio anno attorno al 26% circa. 

Il resto del continente vede Parigi +1,5% in testa, seguita da Francoforte +1,14%, Amsterdam +1,12%, Madrid +0,91%. Fuori dall’area della moneta unica è più cauta Londra +0,15%.

Tra i titoli in evidenza: scendono le tedesche Adidas (-4,14%) e Puma (-5,58%) in scia al tonfo di Nike (-11%, peggior azione dello S&P500 a New York), che ha avvertito che i margini lordi rimarranno sotto pressione per tutto l’anno a causa dell’aumento degli sconti e del dollaro.   

Il clima è incerto a Wall Street, poiché anche oltreoceano l’inflazione appare più resiliente del previsto.

Dal fronte di guerra salgono i toni dopo l’annessione post referendum di quattro regioni nordorientali ucraine alla Russia.

Spread stabile

Si allenta leggermente la tensione sui titoli di Stato del blocco e lo spread rimane stabile. Questa sera Moody’s pubblicherà l’aggiornamento del rating sull’Italia e le previsioni sono per una conferma a Baa3 con outlook negativo. 

Il differenziale tra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 242 punti base, con tassi rispettivamente a +4,53% e +2,1%.

Sul mercato valutario l’euro tratta in modesto ribasso contro dollaro, intorno a 0,978 centesimi. Tra le materie prime si muove debole il petrolio, tipo Brent, -0,36%, 88,17 dollari al barile.

Inflazione al 10% nella zona euro, nuovo massimo storico

L’inflazione nella zona euro testa un nuovo massimo storico: +10% annuo nel mese di settembre, battendo le attese degli economisti che si fermavano al 9,7%. La crescita è ancora guidata dai prezzi volatili di energia e alimentari, ma si sta allargando a tutte le categorie. Escludendo i prezzi di generi alimentari e carburante, l’inflazione è balzata al 6,1% dal 5,5% di agosto, mentre una misura ancora più ristretta, che esclude alcol e tabacco, è salita al 4,8% dal 4,3%. Si tratta di livelli più che doppi rispetto all’obiettivo target della Bce, intorno al 2%.

Le Borse hanno tratto forse qualche nota di speranza dalla Francia dove i prezzi al consumo hanno rallentato il passo a settembre: +5,6% annuo, contro +5,9% di agosto, secondo i dati provvisori pubblicati dall’Insee, secondo il quale il calo è dovuto al “rallentamento” del rialzo dei prezzi dell’energia e dei servizi.

In Italia invece, secondo i dati provvisori Istat, l’inflazione corre su base annua più delle attese all’8,9%. A pesare sono soprattutto “i Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) seguiti dai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, in un quadro di crescenti tensioni inflazionistiche che stanno attraversando quasi tutti i comparti merceologici”. Il cosiddetto carrello della spesa registra una crescita a due cifre, 11,1% da 9,6%, mai così alta da luglio 1983. In agosto la disoccupazione è scesa dello 0,1% al 7,8%, mentre il tasso di occupazione si è attestato al 60%.

Piazza Affari in spolvero con i titoli finanziari

I titoli finanziari sono i migliori sul listino milanese. A metà pomeriggio c’è stata un’impennata improvvisa per i titoli di Mediobanca (+5,88%) e Banca Generali, fermati in volatilità dopo i rumor riportati dall’agenzia Bloomberg su una possibile mossa di Generali nell’asset management. In particolare, il Leone sarebbe interessato all’acquisto degli asset di gestione patrimoniale della big americana Guggenheim e, tra le ipotesi di finanziamento dell’operazione, ci sarebbe anche la cessione di Banca Generali a Mediobanca. Piazzetta Cuccia aveva già guardato concretamente all’asset manager ma l’operazione aveva trovato la contrarietà di alcuni soci del Leone sui termini del deal.

Nel settore archiviano una seduta in denaro Banca Mediolanum +4,22%, Nexi +3,47%, Finecobank +3,71%, Azimut +3,27%. Bene le grandi banche: Intesa +2,89%, Unicredit +2,63, mentre non c’è riscatto per Banca Monte Paschi, -7,37%.

Gli energetici sono in ordine sparso, con la Ue che non trova l’accordo sul tetto al prezzo del gas, ma converge su una tassa straordinaria sugli extra profitti di aziende di gas, petrolio, carbone e raffinazione.

Sono in verde Saipem +5,11% e Prysmian +4,63%, in rosso Snam -1,17%, Terna -0,32% ed Enel -0,56%. Quest’ultima ha ricevuto via libera da Mosca alla vendita della partecipazione in Enel Russia a Lukoil e al fondo di investimento Gazprombank-Fresia.

Telecom si apprezza del 4,22%, dopo il tonfo della vigilia, con il mercato che attende il concretizzarsi dell’offerta di Cdp per la rete del gruppo.

Timide Stallentis +0,48% e Ferrari +0,87%, dopo il peso del debutto di Porsche.