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BORSA OGGI 29 SETTEMBRE – Europa debole dopo la tempesta UK. Focus su Btp e spread. Porsche debutta al listino

“Occasioni così capitano una volta nella vita”. È il commento di un gestore hedge riferito da Reuters in merito alle scelte catastrofiche del governo inglese, cioè abbassare le tasse puntando sull’aumento del debito che hanno scatenato le vendite sulla sterlina e sui titoli pubblici mettendo così a rischio le pensioni dei cittadini britannici e gettando nel panico tutti i mercati. A placare gli animi, dopo l’allarme del Fondo Monetario e della Casa Bianca, è stato l’intervento della Bank of England, che ha effettuato acquisti per 65 miliardi di sterline e promesso nuovi interventi illimitati. Il rendimento del Gilt decennale è sceso di 40 punti base rispetto all’apertura, a 4,11%. Il tasso sui titoli di Stato britannici trentennali, salito fino al 5,13%, segnando i massimi dal giugno 1998, è tornato a 4,15%. Ma il danno, assicura il gestore, ormai è fatto.

La giornata finanziaria è ruotata attorno al dramma finanziario del Regno Unito, ancora oggi la sesta economia del pianeta (ma destinata a scivolare presto alla decima posizione). I mercati azionari hanno prima registrato gravi perdite, per poi recuperare dopo l’intervento della “Grey Lady”, com’è definita la BoE. Anche Piazza Affari (-0,52%) ha dimezzato ieri le perdite della mattina.

Oggi le Borse europee hanno aperto in rosso: Milano -1,3%.

Francoforte, un’Ipo da 75 miliardi

Da segnalare l’esordio sul listino di Porsche, la più importante Ipo del Vecchio Continente da dieci anni. Volkswagen ha prezzato il titolo a 82,5 euro per una capitalizzazione di 75 miliardi euro.

Asta Btp, primo test per Meloni

Da seguire l’andamento dell’asta dei titoli a medio lungo termine. Il Tesoro offre 6,25 miliardi in un clima turbolento, dato l’aumento dei tassi, le tensioni internazionali e la prospettiva di dover collocare l’anno prossimo nuovi titoli per almeno 80 miliardi senza troppa assistenza da parte della Bce. Ieri, sotto la pressione della crisi inglese, il rendimento del Btp è salito fino al 4,93% (ai massimi dal 2013), per poi scendere al 4,56%. Lo spread ha chiuso a 241 punti da un massimo di 256.

Treasury e Wall Street alla riscossa, soffre Apple

Anche negli Usa Il rimbalzo delle azioni è stato guidato dall’impressionante recupero delle obbligazioni. Il rendimento del Treasury a dieci anni è passato da 4% a 3,75%, una delle oscillazioni giornaliere più forti degli ultimi dieci anni.

Ieri il Nasdaq ha chiuso in rialzo del 2%. L’S&P500 ha invertito la rotta dopo sei sedute consecutive di ribasso, chiudendo con un guadagno del 2%.

In forte caduta Apple (-3,55%) sulla notizia che la società non aumenterà la produzione di iPhone 14, in quanto l’attesa impennata della domanda non si sarebbe verificata.

Corrono le Borse in Asia

Anche in Asia l’intervento della Bank of England ha lasciato il segno. Il Nikkei di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo dello 0,7%. Rimbalza dai minimi pluriennali l’Hang Seng di Hong Kong (+1,3%).

Sale anche la Borsa cinese: CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,3%. Kospi di Seul +1,3%. S&P ASX200 di Sidney +2%. BSE Sensex di Mumbai +0,8%. Rimbalzano la rupia indiana, lo won coreano e la rupia dell’Indonesia. Si indebolisce lo yen del Giappone. Lo yuan offshore cala (-0,3%), mentre il cambio ufficiale si apprezza.

Il Vietnam in orbita: Pil +13,76

Il costruttore cinese di auto elettriche Leapmotor debutta oggi sul listino con un calo del 32%. Onewo, una controllata dallo sviluppatore immobiliare China Vanke, fa il suo esordio alla borsa di Hong Kong con un ribasso del 5%.

Da segnalare la strepitosa performance dell’economia del Vietnam: +13,76% nel terzo trimestre grazie alla forte crescita degli scambi con gli Usa.

Il petrolio Brent e WTI è in lieve calo, ieri +4,6%. Goldman Sachs ha ridotto il target di prezzo al 2023 a causa del prevedibile rallentamento della domanda globale, che vede in prima linea la Cina, per effetto dei ripetuti lockdown.

Gas, si allontana il price cap

Gas europeo ieri +11%, a 207 euro. Mentre si indaga sull’origine degli incidenti ai gasdotti nel Baltico, si allontana l’ipotesi di un price cap al gas europeo. Stabilire un price cap generalizzato su tutti gli scambi di gas “sarebbe un esercizio impegnativo a causa delle dinamiche del mercato interno e globale, e comporterebbe rischi dal punto di vista della sicurezza dell’approvvigionamento”. È quanto si legge nel paper che la Commissione europea ha presentato ai Paesi membri in vista della riunione dei ministri dell’Energia di venerdì.

Satispay nuovo unicorn, Mfe sotto il miliardo di valore

La notizia più rilevante per il made in Italy non riguarda Piazza Affari. Ieri Satispay ha chiuso un round di finanziamenti per 320 milioni di euro entrando così nel club degli unicorn, le start up che superano il valore di un miliardo di euro.

Poste Italiane, attraverso Poste Vita, lancia un’Opa su Net Insurance al prezzo di 9,5 euro per azione. Ieri il titolo della società obiettivo dell’offerta ha chiuso a 8,10 euro, pari ad una capitalizzazione di 149 milioni. Con questa operazione, Poste Vita si allarga ai finanziamenti personali ancorati a stipendio e pensione.

Generali: Fitch ha confermato il rating ‘A’ sulla solidità finanziaria con outlook positivo.

La valutazione di MediaforEurope è scesa ieri sotto il miliardo di euro. Barclays abbassa il target price a 0,35 euro

Oggi sbarca sull’Egm Franchetti, società pioniera nel campo della gestione, diagnostica e manutenzione predittiva delle infrastrutture, dopo aver raccolto in fase di Ipo circa 2,5 milioni di euro.