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Borse Ue positive, alle porte la settimana di Fed e Bce. In Cina inflazione sotto il 2%

La giornata dei mercati

Tokyo chiude in rialzo, sostenuta dal recupero dei listini Usa e gli acquisti che si concentrano sul settore della tecnologia. Euro vicino a top sei mesi. In rialzo prezzi petrolio e gas

di Stefania Arucdi e Paolo Paronetto

9 dicembre 2022

La Borsa, gli indici del 8 dicembre 2022

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Avvio di seduta positivo per le Borse europee, all'indomani di una giornata interlocutoria e di scambi modesti, mentre gli investitori aspettano aggiornamenti sul fronte dell'inflazione sperando che i nuovi dati consentiranno alle banche centrali di rallentare il ritmo della stretta di politica monetaria. Così viaggiano in modesto aumento il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, l'IBEX 35 di Madrid, l'AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra.
I listini asiatici sono avviati a chiudere la sesta settimana consecutiva in rialzo, la serie più lunga da due anni, mentre in Cina l'inflazione ha rallentato il passo in novembre.
Intanto, i riflettori sono puntati sui prossimi appuntamenti, a partire dalla pubblicazione dei numeri sui prezzi alla produzione americani di novembre, mentre la prossima settimana, martedì, l'appuntamento è con l'indice dei prezzi al consumo, preceduto lunedì dalle aspettative di inflazione della Fed di New York. Mercoledì, poi, la Federal Reserve annuncerà la sua decisione sui tassi, seguita giovedì dalla Bce.

L’incertezza e la volatilità di queste ultime sedute è dovuta alla presenza di più forze contrastanti che finiscono per condizionare gli investitori. «Questa settimana evidenzia come gli operatori debbano in qualche modo soppesare i benefici di una graduale riapertura cinese con i timori di un’imminente contrazione economica nell’anno a venire», sottolinea Joshua Mahony, senior market analyst di Ig, individuando un ulteriore fattore di rischio (almeno per l’Europa) anche nelle quotazioni del gas naturale, la cui impennata in caso di inverno rigido «potrebbe mettere nuovamente alla prova le forze rialziste sui mercati se dovessero riemergere i timori di inflazione».

Il nodo delle banche centrali, rischi per economia

Sul tema Banche centrali, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha aperto la conferenza dell’European Systemic Risk Board (Esrb) avvertendo che la situazione è «instabile» a causa degli shock concomitanti legati a guerra in Ucraina, pandemia e crisi energetica e questo «pone rischi notevoli alla stabilità finanziaria in Europa», rischi che sono «accresciuti da prospettive economiche che si indeboliscono». Non ci sono state però particolari indicazioni legate alla politica monetaria, se non il fatto che «si sta adeguando - ha ricordato Lagarde - per assicurare che l’inflazione elevata non si consolidi e che torni al 2% nel medio termine».

Atlantia: realizzato squeeze out, da oggi addio al listino

Schema Alfa ha dato corso alla procedura di adempimento dell’obbligo di acquisto e del diritto di acquisto per rilevare il 100% di Atlantia, le cui azioni sono ora revocate dalle negoziazioni su Euronext Milan ed Atlantia risulta interamente detenuta da Edizione, Blackstone Infrastructure Partners e Fondazione Crt. E' quanto precisa una nota che certifica dunque, come previsto, l'implementazione dello squeeze out e la definitiva uscita della holding dal listino di Piazza Affari a seguito dell'Opa.In particolare, l'offerente rende noto di aver provveduto a comunicare in data odierna ad Atlantia «l’avvenuto deposito e la disponibilità del controvalore complessivo della procedura congiunta, pari a circa 772,5 milioni, su apposito conto corrente presso Intesa Sanpaolo, intestato all’offerente e vincolato al pagamento del corrispettivo della procedura congiunta».

Euro vicino a top 6 mesi, su prezzi petrolio e gas

Sul mercato valutario, i timori di recessione pesano sul dollaro, che scivola a 1,0576 per un euro (1,0548 ieri in chiusura). La moneta unica avvicina così i massimi da sei mesi toccati a inizio settimana. Un euro vale anche 144,08 yen (144,07 ieri), mentre il dollaro/yen è a 136,30 (136,58). In rialzo il prezzo del petrolio: il Wti consegna a gennaio scambia a 71,96 dollari al barile (+0,7%) e il Brent di febbraio a 76,72 dollari (+0,75%). Sale dello 0,8% a 140 euro per megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.

In Cina inflazione sotto 2%, in linea con stime

L’inflazione cinese scende sotto il 2% tendenziale a novembre. L’indice dei prezzi al consumo Cpi si restringe all’1,6%, rispetto al 2,1% registrato a ottobre. Su base congiunturale, la variazione dell’indice a novembre è -0,2 per cento (+0,1% il mese precedente). I dati sull’inflazione confermano le attese degli analisti. L’indice dei prezzi alla produzione Ppi a novembre risulta invece in calo dell’1,3% su anno.

Tokyo chiude in rialzo con recupero mercati Usa

La Borsa di Tokyo termina l’ultima seduta della settimana in rialzo, sostenuta dal recupero dei mercati azionari Usa, e gli acquisti che si concentrano sul settore della tecnologia dopo l’accelerazione del listino Nasdaq. L’indice di riferimento Nikkei segna un aumento dell’1,18%, a quota 27.901,01, e un progresso di 326 punti. Sul mercato dei cambi lo yen è stabile sul dollaro a 136,10, e sull’euro a 143,90.

Attesa prezzi produzione e fiducia Usa, in Ue focus su Eba

Sul versante macroeconomico la settimana si chiude con i prezzi alla produzione di novembre e la fiducia delle famiglie calcolata dall’Università del Michigan di dicembre negli Stati Uniti. L’Autorità bancaria europea (Eba) pubblica inoltre i dati per il suo esercizio annuale di trasparenza a livello dell’Unione europea insieme alla relazione sulla valutazione dei rischi. Infine il Tesoro ha in programma un’asta di BoT annuali per 6 miliardi di euro.

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