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Caso Soumahoro, le pesanti accuse: niente soldi, poco cibo e maltrattamenti | Intanto a Propaganda Live…

Non si placano le polemiche che hanno travolto la famiglia Soumahoro in seguito all’inchiesta di Latina, che per ora vede come unica indagata Marie Therese Mukamitsindo, suocera dell’onorevole di Sinistra Italiana. 

Le accuse, infatti, coinvolgono le cooperative legate alla moglie, Liliane Murekatete, e alla suocera di Aboubakar Soumahoro che gestiscono il sistema di accoglienza dei migranti. Il reato contestato dalla Guardia di Finanza del nucleo economico di Latina è quello di truffa per fatturazioni false e stipendi non corrisposti ai dipendenti. Ma non è tutto, perché i Carabinieri hanno aperto un ulteriore fascicolo per il reato ipotizzato di distruzione e occultamento di materiale contabile, rinvenuto in otto sacchi della spazzatura.

soumahoro

In più, diversi cittadini extracomunitari minorenni hanno segnalato al sindacato le condizioni di estremo disagio e precarietà in cui erano costretti a vivere, dalle collocazioni in abitazioni per minori sprovviste di acqua e luce fino ad arrivare ad abusi e maltrattamenti.

Tutte le accuse ai Soumahoro: niente stipendi e condizioni disumane

Le indagini si concentrano anche sui trasferimenti di denaro effettuati dalla suocera di Soumahoro in favore di suo figlio, Richard Mutangana, che ha aperto un ristorante con piscina a Kigali. Infine, si cerca di fare maggiore chiarezza anche sugli stipendi dei quattro soci della cooperativa Karibu, che solo nel 2021 sarebbero riusciti ad incassare una cifra che sfiora i 400.000 euro.

Le accuse mosse dai dipendenti sono molto pesanti. In 22 hanno infatti rivelato di non ricevere un euro da circa 18 mesi, mentre altri sono senza stipendio addirittura da due anni. Almeno 4 persone hanno raccontato di aver lavorato in nero; tanti lavoratori hanno poi fatto presente la mancanza di acqua, elettricità, vestiti e cibo nelle strutture, denunciando anche i maltrattamenti nei confronti dei minori.

In ultimo sarebbero emerse anche delle spese anomale sul bilancio. Alcune somme, infatti, sarebbero state incassate ma mai utilizzate: si parla di centinaia di migliaia di euro.

aboubakar

Come riportato anche dal quotidiano Il Giornale, l’indagine si sposta anche sui debiti erariali e sulla presunta evasione fiscale emersa nel bilancio 2020 della cooperativa Karibu.

Quello che sta venendo fuori in queste ore è che all’interno di Sinistra Italiana in molti sapevano che nella gestione del sistema di accoglienza dei migranti da parte di Soumahoro erano presenti delle anomalie tutt’altro che banali.

In particolare la senatrice Elena Fattori aveva chiaramente espresso la sua contrarietà alla candidatura di Aboubakar Soumahoro proprio per le condizioni in cui erano costretti ad operare i migranti, oltretutto senza essere pagati.

Caso Soumahoro, Fratoianni e Propaganda Live nella bufera

Mario Nobile e Marco Barbieri, membri dell’assemblea e della direzione nazionale del partito, hanno inviato una lettera al segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ricordando che nelle riunioni della scorsa estate erano stati sollevati dubbi sulla candidatura di Soumahoro ed evidenziando che Fratoianni era al corrente di questa situazione.

Il caso Soumahoro si arricchisce di un nuovo capitolo. Con una lettera inviata via mail a Fratoianni, due dirigenti di Sinistra Italiana rivelano che i vertici del partito erano stati messi al corrente delle criticità attorno all’operato del sindacalista. A breve su @repubblica pic.twitter.com/TI7GGWwk9y

— Matteo Pucciarelli (@il_pucciarelli) November 25, 2022

Tuttavia, il segretario di SI – a detta di Nobile e Barbieri – “mostrò indifferenza”, concentrandosi invece “sul notevole richiamo mediatico positivo conseguente alla candidatura in una campagna elettorale così breve e difficile”.

Lo stesso Fratoianni è intervenuto sulla vicenda, parlando di “zone d’ombra da chiarire” ma al tempo stesso affermando di non essersi pentito di aver candidato Soumahoro.

Le polemiche hanno investito anche Propaganda Live, il programma condotto da Diego Bianchi (in arte Zoro) su La7 che ha dato una certa visibilità a Soumahoro in questi ultimi anni.

Maurizio Gasparri, in un tweet, ha chiamato in causa proprio la trasmissione di La7 accusandola di correità nella vicenda. La risposta di Zoro non si è fatta attendere.

“Ci ha convinto? No! Lui, le borse, i libri… non ci ha convinto – ha detto Diego Bianchi nel corso della puntata di Propaganda Live – Deve chiarire tante cose, perché noi siamo inca**ati più di tutti su questa storia. Siamo inca**ati, delusi, amareggiati, non imbarazzati”.