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Centro sociale Bruno, Rossato e Moranduzzo chiedono lo sgombero. Tonina: ''Il contratto di comodato è scaduto Patrimonio del Trentino ha informato le autorità''

TRENTO. “Sono tanti, troppi anni che l’immobile occupato abusivamente dal 'Centro Sociale Bruno' a Piedicastello deve essere sgomberato”. Cavallo di battaglia della Lega anche durante le elezioni comunali e provinciali, oggi a riprendere il tema è la consigliera provinciale di Fratelli d'Italia, Katia Rossato (Ex Lega)

La questione prosegue da tempo soprattutto portata avanti dal consigliere leghista Devid Moranduzzo che il 24 novembre ha depositato un'interrogazione a risposta immediata per la Giunta provinciale per sapere “se possa e intenda procedere allo sgombero dell’immobile occupato abusivamente 'centro sociale Bruno' al fine della messa in pristino dei luoghi per ospitare i senzatetto che ne facciano richiesta”.

A rispondere al consigliere della Lega è stato il vicepresidente Mario Tonina che durante la question time in Consiglio provinciale ha ricordato che la proprietà della struttura è di Patrimonio del Trentino che ha comunicato alla Giunta che fino a poco tempo fa l’immobile era stato assegnato al Centro sociale Bruno, “il contratto di comodato è scaduto e quindi la società, dopo aver chiesto senza riscontro agli occupanti di liberare il caseggiato, si è mossa inviando una segnalazione alle autorità e alle forze dell’ordine per rientrarne in possesso. La scelta di come utilizzarlo verrà fatta successivamente”.

La consigliera Rossato dal canto suo parla di “ Un’occupazione inizialmente abusiva, sanata successivamente da un comodato d’uso stipulato dalla precedente Amministrazione Provinciale, a mio parere del tutto insensato e che ha profondamente violato lo stato di diritto”. 

Ora, a comodato d’uso scaduto, spiega sempre la consigliera Rossato “ci troviamo nuovamente dinnanzi ad una situazione di illegalità”. Per questo ritiene “indispensabile ripristinare quanto prima la legalità sgomberando l’immobile, valutandone successivamente una destinazione temporanea a favore dei nostri concittadini in difficoltà”. 

Tra le ipotesi lanciate dalla rappresentante di Fratelli d'Italia, lo stabile potrebbe essere usato come  “un primo approdo per donne vittime di violenza oppure per i padri separati o ai cittadini sotto sfratto a causa della perdita del lavoro”.

“Sono una donna – conclude - abituata a tener sempre fede agli impegni presi e alla parola data. Nel 2018 fu promesso ai cittadini che la legalità sarebbe stata ripristinata in destra Adige. Ci misi concretamente la faccia, ora mi aspetto che la promessa venga mantenuta”.