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Chirurgo estetico: sempre più donne ci vanno prima del matrimonio, se sovrappeso nutrizionista e personal trainer

A descrivere come si è trasformata la preparazione ad un evento chiave dell'esistenza è Maria Rosaria Boccia, presidente di Fashion Week Milano Moda nel corso della presentazione del progetto "Wedding Surgery".

chirurgo matrimonio ansa
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(foto Ansa)

Un numero altissimo di donne si rivolge al chirurgo estetico nell’anno prima del matrimonio. Il 20% resta insoddisfatta dell’intervento e torna dal chirurgo (un altro, magari) a ridosso del wedding day. L’80% di giovani donne sovrappeso va dal nutrizionista e dal personal trainer nei 6/8 mesi precedenti il matrimonio”. A descrivere come si è trasformata la preparazione ad un evento chiave dell’esistenza è Maria Rosaria Boccia, presidente di Fashion Week Milano Moda nel corso della presentazione del progetto “Wedding Surgery”, da lei curato assieme a Emanuela Di Napoli Pignatelli, di EP Congressi.

Dal chirurgo estetico e dal nutrizionista prima dell’evento, come ci si prepara al matrimonio

“Anche molti parenti delle spose e futuri mariti – spiega Boccia – utilizzano per l’occasione il Prp, plasma ricco di piastrine, per migliorare l’incarnato del volto. Oggi c’è grande concentrazione sulla giornata del matrimonio, molta di meno sulla costruzione di una coppia solida”. Si celebrano circa 180mila matrimoni l’anno in Italia, con una spesa media che supera ormai 20mila euro per ciascun evento.  Il giro d’affari dei matrimoni arriva ad alcuni miliardi di euro l’anno. L’organizzazione comprende titolari di location, catering, esperti di moda, fiorai, arredatori, fotografi, videomakers. E nutrizionisti, dietologi, personal trainer. E chirurghi estetici. Sotto il coordinamento generale dei wedding planners, pianificatori di matrimoni”, che oggi hanno chiesto l’istituzione di un percorso universitario dedicato.

Medici e chirurghi estetici chiedono l’istituzione di un percorso universitario dedicato a loro

Tutte queste figure, sottolinea Boccia, vengono scelte “spesso navigando nei social network, dove poche sono le garanzie di affidabilità. Per questo – continua – abbiamo chiesto al Parlamento di regolamentare le professioni nel campo della medicina estetica e di monitorare con attenzione i social ed i siti che si occupano di chirurgia e medicina estetica, troppo spesso diffusori di fake”. Medici e chirurghi estetici, nel corso dell’incontro, hanno spiegato l’esigenza di una specializzazione che oggi non esiste, e consigliano di “non puntare a modelli irraggiungibili: non farsi ingannare da immagini false e costruite, molto spesso presenti sui social. Influencer e modelle non sono reali e i trucchi della televisione sono magici come i filtri alle fotografie”.

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