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Christina ha partorito in coma: dopo due anni può tornare in famiglia

Ha dato alla luce sua figlia quando era in coma a causa di un arresto cardiaco. Christina Rossi ora può svegliarsi e tornare dalla sua famiglia. 

Cristina e Gabriele
Christina e Gabriele-Nanopress.it

Christina Rossi, circa due anni faA causa di un arresto cardiaco a lungo termine, il parto era in coma. Ciò ha costretto i medici a eseguire un taglio cesareo per salvare ilbambino.

Dopo due anni in coma, la donna può svegliarsi e tornare ad abbracciare la figlia e il marito.

Nascita di Christina Rossi

Ad Arezzo, circa due anni fa, eventi emozionanti come la nascita si sono trasformati in unvero incubo. Infatti, Christina Rossi ha avuto un arresto cardiaco a lungo termine poco prima di dare alla luce una bellissima bambina. Questo la fece cadere in un coma profondo, che durò per circa due anni.

Il medico è stato costretto a eseguire un taglio cesareo per salvare la ragazza. Il marito donna,Gabriele Succi, 43 anni, non ha mai mollato. Infatti, negli ultimi due anni è sempre stato con la moglie Christina e l'ha trasferita in un centro specializzato aInnsbruck. Ciò è dovuto anche allaraccolta fondicreata da parenti e amici.

Gabriele Succi e la piccola - Nanopress.it
Gabriele Thatch e Baby-Nanopress.it

Fortunatamente la donna si sveglia e torna a casa della figlia e del marito Gabriele. Sono rimasto molto colpito dal fatto chesi sia finalmente riunito alla sua famiglia.

Sfortunatamente, l'incidente ha causato gravi danni alla madre e alla figlia, costringendola a prendere costantemente medicine a causa delle sue gravi carenze fisiche.

Ma l'importante è che Christina possa finalmente godersi la sua bambina con l'amore e il sostegno di suo marito.

Caso investigativo

Ovviamente, il caso della donna rappresenta unasituazione anomalae non dovrebbe verificarsi durante il parto. Per questo motivo è stata condotta un'indaginee tre medici, l'ostetrico e ginecologo dell'Ospedale di Arezzo e dell'Ospedale Carregi, sono stati prima accusati. L'accusa al medico ipotizzata da

pm Marco Dioni,è una gravissima lesione personale. Date le sue condizioni cardiache, si sostiene che la donna avrebbe dovuto partorire prima e in modo più sicuro.Pertanto, il medico non ha dovuto partorire in completa emergenza.

In ogni caso, l'indagine e la perizia sono ancora in corso e potrebbero essere presentate al giudiceanche a settembre. 

Per ora, Christina deve pensare a recuperare i due anni perduti e godersi una bella famiglia.