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Elezioni politiche 2022, Rauti (FdI): "Berlusconi regista del governo? Non so cosa intenda". Lo spread batte un colpo e sale a 254

Rauti (FdI): non abbiamo preso noi i voti della Lega
 

"Penso che Salvini possa dire di aver vinto insieme a noi". Si è espressa così oggi ai microfoni di Rtl 102.5 Isabella Rauti, parlamentare uscente di FdI confermata alle elezioni di domenica scorsa.

"Rispetto al suo risultato interno - ha aggiunto - sicuramente la Lega credo si aspettasse di più, veniva stimata con una doppia cifra e non ci è arrivata. Dovrà interrogarsi sul perché. Quando c'è un astensionismo così forte ognuno deve farsi delle domande, tutti dobbiamo analizzare tutto. Non penso che abbiamo preso i voti della Lega, può esser capitato ma noi - ha concluso Rauti -puntavamo a prenderli all'esterno della coalizione. Il consenso si sposta e purtroppo c'è anche un non voto".

Maroni: "E' ora di un nuovo segretario. Saprei chi eleggere"

"La vittoria netta svanisce quella che per il centrodestra era l'unica paura e per il centrosinistra l'unica speranza: non ci saranno incertezze in parlamento. Meloni potrà contare su una maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato". Così l'ex segretario leghista Roberto Maroni nella rubrica 'Barbari foglianti' sul Foglio commenta l'esito delle politiche. "E ora si parla di un congresso straordinario della Lega. Ci vuole. Io saprei chi eleggere come nuovo segretario. Ma per adesso non faccio nomi", aggiunge poi.

Ricci: "Serve nuovo Pd o andare oltre, sindaci in campo"

"Dobbiamo ripartire. Abbiamo un popolo, arrabbiato e avvilito, al quale dobbiamo ridare una speranza. Dobbiamo riorganizzarci. L'aver diviso il fronte democratico è stato un errore. Il problema non era il fronte largo ma non averlo fatto. A livello nazionale non siamo percepiti come credibili contro le disuguaglianze e questo accade a livello locale ed è dai sindaci che dobbiamo ripartire". Lo dice il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, coordinatore dei primi cittadini Pd, intervenendo a RaiNews24.

Io candidato? "Io credo che tutti dobbiamo avere una grande umiltà e dare il nostro contributo. Occorrerà un nuovo Pd e forse occorrerà andare oltre il Pd. A 15 anni dalla nascita del Pd dobbiamo rinnovare il pensiero. Io penso che nessuno si possa sottrarre alla ricostruzione, quantomeno si possonon sottrarre i sindaci, cioè la sinistra di prossimità. È un grande patrimonio che abbiamo. I sindaci saranno in campo", ha aggiunto.

Molinari: "Opposizione e maggioranza hanno uguale interesse a sconfiggere le diseguaglianze"

Rauti: "Alleanza di programma trainata da FdI"

Berlusconi è stato filmato in un video in cui diceva che lui sarà il regista del futuro governo. "Questa coalizione è un'alleanza di programma e di governo nella quale crediamo, un'alleanza trainata da fratelli d'italia. Non so cosa si intenda per regista e regia, so che la comprensione del governo comprenda che ci sia un presidente che viene espresso dal partito che ha preso più voti, che è Fratelli d'Italia". Lo dice Isabella Rauti (FdI) a Rtl 102.5.

Salvini: "Ora al lavoro per dare un governo forte e stabile"

"Grazie ai 2 milioni e mezzo di italiani che hanno scelto la lega. Ora al lavoro per dare un governo forte e stabile al paese". Lo scrive su facebook Matteo Salvini, leader della Lega.

Il ministro degli Esteri francese Le Maire: "Spero che Meloni porti avanti riforme Draghi, giudicheremo fatti"

Il ministro degli Esteri francese Bruno Le Maire si augura che Giorgia Meloni porti avanti le riforme avviate da Mario Draghi. Intervistato dalla radio 'France Inter', il capo della diplomazia di Parigi ha detto di non sentirsi preoccupato per la stabilità dell'Eurozona. "Giudicheremo sui fatti", ha dichiarato, aggiungendo che "non facciamo il processo ai leader di un Paese amico che sono appena arrivati".

Bettini, dopo 20 anni Pd ha bisogno di "tagliando" vero

"Non c'è una sola ragione della nostra sconfitta. Dopo quasi vent'anni, il Pd ha bisogno di un "tagliando" generale. Deve rilanciare la sua identità e una critica moderna della società contemporanea e del modello di sviluppo che ci domina. Va superato il timore di "toccare" il popolo, di attraversarlo. Abbiamo subito troppo i miti del liberismo e il fascino dei tecnici, dei tecnocrati, dei governisti a tutti i costi. Sono tendenze maturate nel corso di trent'anni. Vanno raddrizzate. Per questo, è sbagliato gettarci in un improvvisato, superficiale e ipocrita gioco sui nomi e gli organigrammi. Occorre attivare nuovo pensiero, cultura e competenze. Affermare una "autonomia" ideale dei democratici".

Lo scrive in una nota Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, esaminando le prospettive del Partito democratico dopo la sconfitta alle elezioni politiche. "Letta - osserva - ha condotto il Pd con molta dignità. Va rispettato e ringraziato per il servizio che ha svolto in un momento difficilissimo. Sarebbe codardo gettare la croce solo su di lui. Dopo questi risultati negativi, ha detto: "congresso in tempi ragionevoli ed io non mi ripresento". Bene: che sia sulle strategie e non sulle facce. Non facciamoci scegliere il segretario, o la segretaria, dai gruppi editoriali e dal salotto italiano che, dopo aver ampiamente contribuito alla nostra sconfitta, vorrebbero pure dirci come e con chi superarla".

"Un congresso vero - sottolinea Bettini - serve come il pane. Anche per cambiare il partito: in alcune zone d'Italia, familistico, di potere, eticamente debole, diviso e inviso a settori importanti dell'opinione pubblica. Dobbiamo attivare forme di democrazia diretta degli iscritti; che decidano in libertà le loro scelte e non per obbedienza correntizia. In questa fase i nomi fanno solo confusione. Cosa serve? Una persona di sostanza più che di immagine. Formata sul campo, piuttosto che inventata dai media. Sobria e misurata, piuttosto che egocentrica e solitaria. Colta, perché ha letto più libri che giornali. Che sia in grado di presentare venti cartelle scritte, spiegando cosa vuol fare, piuttosto che vivere di continuo l'ebbrezza dei Tweet", conclude.

Crosetto, nel Governo migliori energie italiane

Se qualcuno "pensa di fare il nuovo esecutivo con in mano il manuale Cencelli o piantando bandierine di partito su sedie e seggiole, sbaglia di grosso. Il governo Meloni sarà costruito scegliendo le migliori energie italiane". Così Guido Crosetto, consigliere di Giorgia Meloni e co-fondatore di Fratelli d'Italia.

"Meloni ha la consapevolezza piena delle sfide e delle difficoltà - aggiunge -  E sa benissimo che, se sbaglierà, non le sarà concessa una seconda occasione: è la sfida della sua vita. 'Migliori' vuol dire che conoscono le materie, hanno voglia di lavorare, né timore di fare battaglie di meritocrazia o di scontrarsi con l'esistente, se va cambiato".  Sulla manovra economica "occorrerà fare, necessariamente, un dialogo col governo Draghi. Non per scelta politica, ma per obbligo tecnico: il 15 ottobre va spedito il bilancio in Commissione. Il governo è tentato di non farlo per lasciare la scelta, che è più politica che tecnica, al nuovo. Ma significa comprimere in modo eccessivo i tempi perché slitterebbero di oltre 30 giorni. Sarebbe bene fare un confronto, e subito, perché il nuovo esecutivo non sarà pronto, probabilmente, prima di un mese da ora".

Per Crosetto "è necessaria una totale collaborazione degli uffici del Mef e della Ragioneria: va trovato un modo di interagire per il bene dell'Italia. Al momento nessuno conosce lo stato reale dei conti". Ora bisogna agire su "crisi, costo dell'energia e del gas, inflazione" che "stanno uccidendo parte del tessuto economico e sociale".
In Europa "non occorre rassicurare nessuno, FdI è un partito conservatore e Giorgia guida una forza politica seria, matura, razionale e responsabile che ha già detto che rispetterà gli impegni internazionali, a partire dall'Ucraina, e i vincoli di bilancio". I diritti umani e l'aborto "saranno garantiti in primis da Meloni". 

Rispetto all'indicazione del nome del premier da parte del centrodestra "non penso ci saranno problemi, sono convinto che tutti diano per scontato che il nome da fare a Mattarella sia quello di Giorgia Meloni - sottolinea -. Tutti hanno capito il messaggio arrivato dagli elettori".

Spread Btp-Bund sale fino a 249 punti in apertura

Lo spread Btp-Bund sale fino a 249 punti base in avvio di contrattazioni, in rialzo di circa sette punti rispetto alla chiusura di ieri, per poi ripiegare a 244 punti. Il rendimento del nostro decennale sale al 4,578%, in crescita di circa 4 punti base.