Dopo essere stato suddiviso in 5 stelle, il cosiddetto campo largo scompare. Il segretario democratico Enrico Letta si prepara a una nuova coalizione, come rivelato in due colloqui conRepubblicaeLa Stampa. ..
Ci sono persone che evocano nuovi ulivi per mettere insieme il resto dell'Alleanza PD. "Ulivo? Mi inviti al matrimonio. È sempre stato il mio punto di riferimento. Ma nella mia mente prima viene il contenuto, poi si costruisce l'alleanza. C'è chi è convinto che il populismo sia finito con una scissione a cinque stelle, che non è il caso", dice Letta a Bruxelles. «Durante la Conferenza progressista molti mi hanno chiesto cosa fosse successo in Italia. Ho spiegato che Draghi era diventato più forte. Il passaggio del parlamento potrebbe mettere in pericolo il governo, invece è diventato più forte».
Ma che dire dell'alleanza con il resto dei Cinque Stelle?" La disciplina più ampia è mostrare chi sono i potenziali interlocutori. È solo un modo di fare le cose", spiega Letta. "Alla fine del cammino dell'Agorà che si è svolto in questi mesi lanceremo un progetto per l'Italia. Lo confronteremo con gli altri e saremo presenti alle elezioni per allearci con noi. Confrontatevi con chi pareggia. Il mio obiettivo è tenere le persone che potenzialmente possono stare con noi il più vicino possibile e fungere da calamita. Per quanto mi riguarda, quello che è successo martedì non cambierà il progetto».
E la segretaria continuerà a lavorare per riunire Conte e Dimaio ": Stanno insieme in maggioranza dello stesso governo, io Faremo di tutto per assicurarci che stiano con noi. ".
Secondo Letta è troppo presto per pensare all'ingresso di Dimaio nel Pd". È il Pd. Più che scegliere tra Conte e Dimaio, siamo sulla buona strada. Speriamo che il Pd esca da questo grande palcoscenico e ottenga più voti che altro.
Tra la scheda elettorale di domenica e le elezioni di primavera c'è un autunno che si è preannunciato difficile. Segnalato un grande malessere. " Intanto Letta incrocia le dita per il test di questa settimana. "Sono risultati importanti, visto che si votano 13 voti in 13 città dominate da due sole, Lucca e Cuneo. In tutti gli altri comuni eravamo contrari. Lì il candidato sindaco crea un ampio ventaglio di campi e pensa a Verona, Como e Alessandria". In ciascuna di quelle realtà, «il progetto è stato costruito per la città in cui era aggregato». E ci tiene a ricordare questa sera a Lucca "per l'incontro finale dei co-candidati con Carlo Calenda, che al primo turno era assente da noi". Quel calendario che oggi rifiuta una possibile alleanza con Dimaio.
