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Germania, il Pil scende dello 0,2%: rischio recessione. In Spagna inflazione a -0,3%

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Nel quarto trimestre 2022 l’economia tedesca torna in negativo, dopo un terzo trimestre caratterizzato dal segno più. Pesa l’impatto della guerra

30 gennaio 2023

Berlino dice che eviterà recessione: nel 2023 crescita dello 0,2%

Il Pil tedesco è scesa inaspettatamente nel quarto trimestre 2022, come mostrano i dati appena diffusi, un segno che la più grande economia europea potrebbe entrare in una recessione effetto della guerra in Ucraina. L’ufficio federale di statistica ha dichiarato che il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,2% su base trimestrale in termini corretti.
Un sondaggio Reuters tra gli analisti aveva previsto una stagnazione dell’economia. Nel trimestre precedente, l’economia tedesca era cresciuta leggermente, con una revisione al rialzo dello 0,5% su base trimestrale.

Il calo nel quarto trimestre significa che una recessione - comunemente definita come due trimestri consecutivi di contrazione - è diventata più probabile, poiché molti esperti prevedono che l’economia si contrarrà anche nel primo trimestre del 2023.Il ministero dell’Economia di Berlino ha dichiarato che la situazione in Germania dovrebbe migliorare a partire dalla primavera. Il governo tedesco la scorsa settimana ha rivisto al rialzo le sue previsioni economiche per il 2023 e ora prevede una crescita del Pil dello 0,2%, rispetto alla previsione autunnale di un calo dello 0,4 per cento.

Intanto in Spagna i prezzi al consumo in Spagna sono diminuiti dello 0,3% mensile a gennaio ma l’inflazione annua è stimata al 5,8% in accelerazione, a sorpresa, rispetto a dicembre. Le attese erano per un valore attorno al 5 per cento. Lo rende noto l’istituto di statistica Ine precisando che questo indicatore fornisce un’anteprima e che, se confermato, significherebbe un aumento di un decimo del tasso annuo, poiché nel mese di dicembre questa variazione era del 5,7%. Questa evoluzione, spiega Ine, è dovuta principalmente al maggior aumento dei prezzi del carburante rispetto a gennaio 2022 e alla diminuzione dei prezzi di abbigliamento e calzature inferiore all’anno passato.