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Gualtieri fallisce sui rifiuti. A Roma frena pure la differenziata

Lo ammette anche il presidente di Ama, Daniele Pace: il livello di pulizia nelle strade a Roma è inaccettabile. Certo, nella sua audizione nelle commissioni capitoline Bilancio e Ambiente ci prova a ridimensionare la gravità della situazione, ma dalle opposizioni la critica arriva nel giro di poche ore.

CONFERENZA STAMPA SUL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE DEL LITORALE DI ROMA

Pace dice che il piano straordinario “su cui il sindaco ha molto insistito è diventato uno strumento di pulizia ordinario che si aggiunge allo spazzamento”, sostiene che “ci sono tanti problemi e tenere pulita Roma non è facile”; aggiunge poi che in città viene servito “un bacino d’utenza di oltre 2,7 milioni di abitanti”, che “devono essere puliti 5.500 km di strade” e che vengono raccolte ogni anno “1,6 milioni di tonnellate di rifiuti”.

Accuse e polemiche

“Fare questo lavoro tutti i giorni”, spiega, “senza creare problemi alla città è molto difficile”. E non è tutto, perché a rincarare la dose ci pensa Piergiorgio Benvenuti, ex presidente di Ama nel periodo agosto 2011 sino al gennaio 2014, oggi portavoce del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.

“Questa amministrazione guidata dal Sindaco Gualtieri sul tema della gestione dei rifiuti sta facendo peggio della precedente guidata dalla sindaca Raggi – taglia corto -. La raccolta differenziata è ferma, anzi arretra- continua Benvenuti- Secondo la semestrale della municipalizzata, la raccolta differenziata è ferma al 45,9% nel primo semestre 2022, era al 46,1% nel primo semestre 2021″.

“Non solo, ora addirittura si sta ipotizzando il ‘rinnovamento’ dei cassonetti, ciò vuol dire anche più cassonetti in strada mentre il ‘porta a porta’, il miglior metodo per incrementare la differenziata, pare essere destinato a ricoprire un ruolo sempre più marginale”.

Opposizioni in trincea

Numeri che fanno rialzare la voce a chi da un anno a questa parte sta dando filo da torcere al sindaco dem sulla situazione dei rifiuti a Roma. Interviene infatti il consigliere capitolino del Movimento 5 Stelle, Daniele Diaco, che dice: “il dubbio si fa realtà concreta e ci porta a pensare che è proprio la classe dirigente capitolina a essere incapace e inadeguata: invece di continuare a blaterare di inceneritori andrebbero incentivate con politiche serie e mirate tutte le forme di differenziazione di prossimità dei rifiuti, compreso il porta a porta.

Politiche che come giunta Raggi nei primi anni della passata consiliatura avevamo cominciato a portare avanti con grandi risultati in alcuni Municipi della Capitale, prima che mani dolose incendiassero i Tmb Salario e di Rocca Cencia mandando in tilt tutto il sistema di raccolta”. Anche sul termovalorizzatore, che Gualtieri vuole a tutti i costi realizzare a Roma, le parole di Pace non piacciono. Il consigliere capitolino della Lega, Fabrizio Santori, in una nota scrive: “il presidente dell’Ama ha candidamente affermato che non ha avuto alcuna indicazione su come realizzare il termovalorizzatore, né sul terreno sul quale dovrebbe sorgere e che dovrebbe essere acquistato a prezzi inaccettabili. Solo silenzi, dunque, e percorsi oscuri nascosti dietro la nomina del sindaco Gualtieri a Commissario del Giubileo”.

Gualtieri fallisce sui rifiuti

Insomma, sui rifiuti il Campidoglio sembra essere in alto mare, tanto da continuare a intestarsi qualunque traguardo incontri lungo il cammino: qualche giorno fa, infatti, è stato avviato il cantiere per la realizzazione di un nuovo centro Ama a Ponte di Nona, in via del Casale Cerroncino, cantiere che il sindaco dem ha ricondotto al suo personalissimo piano di pulizia della città.

Un episodio che ha fatto storcere il naso ai consiglieri grillini che hanno puntato il dito contro Gualtieri accusandolo di “peccare di onestà intellettuale” e di continuare ad “attribuirsi opere progettate e finanziate dalla Giunta Raggi”. I pentastellati ricordano infatti che “anche altri centri di raccolta di cui il Campidoglio a trazione dem si fa pubblicamente e mediaticamente vanto rientrano nella pianificazione Ama elaborata durante l’Amministrazione Raggi, la quale ha provveduto a garantire anche i finanziamenti necessari alla loro realizzazione”.

In sostanza, la città continua a essere sporca, la differenziata rimane ferma al palo, anzi peggiora, calando dal 46,1% al 45,9%, e dal sindaco, oltre agli annunci e ai successi di Raggi che continua a intestarsi, arriva solo silenzio.