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Il film di Natale che non ti aspetti: Una notte violenta e silenziosa,

Era una notte buia e tempestosa? Quasi: Una notte violenta e silenziosa, o almeno così recita il titolo del film di Natale che non ti aspetti, in sala dal 1° dicembre.

Qui non siamo nei paraggi di Babbo bastardo. Nemmeno lontanamente. È un thriller splatter delle feste diretto da Tommy Wirkola con David Harbour in versione action hero sulla slitta e le renne: in effetti un genere tutto suo, un irresistibile mix di ingredienti che sulla carta nessuno vorrebbe mai mescolare

Qui invece non solo si amalgamano alla perfezione, ma creano una miscela esplosiva (e non certo e non solo in senso figurato).

La scena d’apertura è quasi da manuale: al bancone di un bar ci sono vari soggetti sbronzi, tutti vestiti da Babbo Natale e ognuno ovviamente pronto a inveire su questo periodo fatto di mocciosi capricciosi, genitori petulanti e una quantità sproporzionata di elfi. 

Il bello, però, comincia subito dopo quella che sembra la versione Santa Claus degli alcolisti anonimi. Sì, perché uno di loro non sembra affatto indossare barba finta e pancia posticcia e si tratta ovviamente di David Harbour. Pare che voglia essere ovunque tranne che a saltellare per i camini e a consegnare regali ai quattro angoli della terra. Nulla potrebbe essere più lontano dalla magia e dallo spirito del Natale.

E infatti sta quasi per mollare tutto, andare in pensione o dovunque siano andati i suoi predecessori. Proprio non sopporta lo squallido consumismo di cui è avvolto quel Merry Christmas di cui parlano le cartoline di auguri. 

Nel frattempo in Connecticut in una villa-fortezza di una famiglia di annoiati e cinici miliardari si svolge un party organizzata dalla capofamiglia Gertrude Lightstone (Beverly D’Angelo). A nessuno, compresa lei, potrebbe importare meno di questa riunione di parenti-serpenti ma – si sa – i fondi fiduciari vanno rimpinguati e i toy boy scappano a gambe levate davanti a un’esistenza senza Lamborghini.

Il figlio Jason (Alex Hassell) prova a tenere la moglie Linda (Alexis Louder) e la figlia Trudy (Leah Brady) al riparo dalle grinfie della madre-padrona ma in qualche modo ritorna al (ricco) ovile. La sorella, invece, con figli e fidanzatino trofeo, si aggrappa parassitariamente ad ogni brandello di lusso e privilegio possa strappare al genitore.

In questa cornice di opulenza e tradimenti viene attuato un piano criminale per svaligiare la cassaforte di questa specie di castello, che vede come capo Scrooge (sì, la banda ha nomi in codici, come ne La casa di carta ma invece delle città ci sono i personaggi delle feste), interpretato da John Leguizamo. Non si tratta di ladruncoli da strapazzo ma di truppe d’assalto che offrono l’intero menù, dal rapimento alla tortura, dal saccheggio all’omicidio.

Quando Babbo Natale si trova suo malgrado coinvolto in questa guerriglia succede letteralmente il finimondo.

Qualsiasi cosa stiate immaginando in questo momento raddoppiatela, anzi triplicatela perché in questo film ogni colpo di scena ha dentro di sé un altro colpo di scena con un effetto matrioska adrenalinico. Il tasso di surrealtà raggiunge vette altissime proprio perché si gioca sui contrasti tra la brutalità della vicenda e l’atmosfera delle feste, tra vischio, schiaccianoci giganti e biscotti di pan di zenzero.

In pratica è la messa in scena della fantasia più sfrenata che chiunque vorrebbe mettere in atto quando il livello di tolleranza del parentado sotto le feste supera i limiti consentiti. Assolutamente da non perdere.

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