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Il Pd già ragiona sul voto 2024 tra papabili sindaci e alleanze

Le elezioni politiche hanno mutato gli scenari: guardare al centro o a sinistra? Intanto qualche iscritto già accenna al possibile ricorso alle primarie

SUZZARA. Il Pd di Suzzara, oltre a riflettere sulla prossima candidatura a sindaco dovrà stabilire con quali forze politiche allearsi in vista delle amministrative: si terranno nel 2024, ma è già tempo di pensarci. Le elezioni politiche hanno rivoluzionato lo scenario nazionale e probabilmente avrà ripercussioni anche su quello locale. Se da qualche tempo sembrano si siano formate, all'interno del Pd correnti di iscritti, militanti e simpatizzanti che spingono a favore di candidati papabili come Raffaella Zaldini, assessore alla scuola e alla cultura, Alessandro Guastalli, assessore al welfare, Patrizia Mantovani, consigliera di maggioranza e dirigente scolastica dell'Ic 1 “Margherita Hack” oltre alla new entry Silvia Cavaletti, presidente del consiglio comunale, l'attenzione si sta spostando sulle possibili alleanze per presentarsi agli elettori fra meno di due anni.

Il Pd suzzarese ha sempre guardato al “centro”. Per avere una posizione di forza ha bisogno di alleati perché da diversi anni ha perso la possibilità di ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Nel 2019, ad esempio, il Pd ha ottento 4.285 voti pari al 43,68% ma per raggiungere la maggioranza del 60,07% ha avuto bisogno degli alleati “Suzzara Futura” (6,02%); “La Sinistra per Suzzara” (5,44%) e i Verdi (4,20%). Strada facendo la maggioranza Pd si è trovata a confrontarsi col Movimento Cinque Stelle che, pur essendo all'opposizione, è sempre stato propositivo e collaborativo. Nel nuovo scenario politico, il Pd, anche a livello locale, dovrà sicuramente confrontarsi non solo con gli alleati di sempre, ma anche con la nuova formazione politica di Azione di Calenda alla quale ha aderito Italia Viva di Matteo Renzi.

Il Pd quindi dovrà valutare se non guardare troppo a sinistra, per evitare che le anime “centriste” vicine al partito non girino le spalle, oppure se perseguire altre strade. «Prima di pensare al candidato sindaco - spiega un iscritto che a voluto restare anonimo – bisogna riflettere su cosa il Pd vuole fare, con quali alleanze e con quale programma presentarsi. Le correnti? Ci sono sempre state ma poi alla fine si trova sempre una quadra. Nel caso non ci fosse questa possibilità si dovrà ricorrere alle primarie, come già avvenuto in passato, e dare la parola al popolo del Pd».

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