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Inaugurato il nuovo anno accademico di Uniud, il 45esimo dalla fondazione dell'ateneo friulano

Cronaca

Un maggior numero di iscritti, tre nuovi corsi nel 2023 e il coinvolgimento in tre centri di ricerca per il trasferimento tecnologico: queste alcune delle novità

Si è tenuta oggi la cerimonia, per la prima volta tradotta nella lingua dei segni, dell'inaugurazione dell'anno accademico 2022-2023, il 45esimo della storia dell'ateneo friulano. L'evento si è svolto nell’auditorium della nuova biblioteca del polo scientifico-tecnologico dell’ateneo. "Vogliamo rappresentare un'istituzione il cui ruolo, autonomo e disinteressato, sia riconosciuto come riferimento per la società e che sia un volano per contribuire alla crescita culturale, economica e sociale del territorio" ha dichiarato il rettore Roberto Pinton che ha proseguito: "Il coraggio è lo stesso valore che ha determinato la nascita dell'ateneo, il suo sviluppo e ciò che oggi ci permette di guardare al futuro. L'anno accademico 2022-23 si è aperto con il risultato positivo dell'incremento delle immatricolazioni".

Didattica

Verranno attivati tre nuovi corsi di studio, uno triennale e due magistrali, in partenza dall’anno accademico 2023/24, dopo la fase di accreditamento ministeriale.Si tratta della laurea triennale in Scienze dell’educazione, che raccoglie le richieste del territorio e completa la filiera già consolidata delle scienze della formazione. La laurea magistrale in Industrial engineering for sustainable manufacturing completa il percorso di primo livello sull’ingegneria industriale per la sostenibilità ambientale. E il corso di laurea magistrale in Cittadinanza, istituzioni e politiche europee che mira alla proiezione internazionale dei laureati in ambito giuridico.

Trasferimento tecnologico

L’Università di Udine è attivamente coinvolta in tre centri di ricerca e innovazione nazionale nell’ambito del Pnrr. Il National Biodiversity Future Centre che si occuperà di ricerca e innovazione per la tutela e la valorizzazione della biodiversità; Agritech, che promuove lo sviluppo di tecnologie innovative nel settore agricolo per migliorare quantità e qualità delle produzioni, garantendo l’adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici; l’ecosistema dell’innovazione iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem, finalizzato a diffondere nel Triveneto i benefici delle tecnologie digitali. L’Ateneo udinese è anche fra i promotori dell’infrastruttura tecnologica di innovazione Future Farming, promossa dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’obiettivo è sperimentare modalità di coltivazione sostenibile di varie forme di vita – dalle alghe ai funghi alle piante ai batteri – per la produzione di alimenti, biomolecole e biofarmaci.

Ricercatori e Dottorati

Grazie ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) l’ateneo può contare su 47 nuovi ricercatori: 17 in fase di assunzione che si aggiungono ai 30 recentemente reclutati. L’Ateneo partecipa, dall’attuale 38esimo ciclo, a quattro nuovi dottorati di ricerca nazionali in aree strategiche. I corsi sono: Learning science and digitale technologies, Heritage science, Cybersecurity, Robotics and intelligent machines. Inoltre, grazie ai fondi del Pnrr sono state finanziate 44 posti con borse di studio, sui 116 complessivi per i 15 corsi di dottorato in cui è coinvolta.  

Le strutture

L’l’area condivisa nella quale ricercatori e aziende sviluppano progetti congiunti, l’Uniud Lab Village, si arricchirà di due nuovi laboratori che si aggiungeranno ai 31 attuali. Sono il laboratorio d'ingegneria industriale per la sostenibilità ambientale e il Media-Lab, dedicato alla produzione multimediale e allo storytelling digitale. L’hub tecnologico è stato recepito come best practice dal consorzio dell’ecosistema dell’innovazione nel Triveneto, Inest, di cui l’Ateneo è socio fondatore. Il Lab Village, che vanta infatti cinque aziende insediate, è stato realizzato con il sostegno del Ministero dell’università e della ricerca, della Regione e della Fondazione Friuli. Di prossima attivazione è il centro di ricerca clinica traslazionale del Dipartimento di Area medica, accanto all’ospedale di Udine. Può contare su oltre 10 mila metri quadrati destinati a laboratori, aule, studi.

10 auditorium gremito alla cerimonia di inaugurazione

Le autorità

Ha partecipato, a distanza, il ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini che è intervenuta con uno speech. Presente in sala il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il sindaco di Udine Pietro Fontanini.

Lectio magistralis e prolusione

La lectio magistralis è stata affidata al direttore scientifico dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, Enrico Giovannini, secondo il quale la "roadmap per la Repubblica del benessere" parte dall'"incorporare il principio dello sviluppo sostenibile nella Costituzione" e include la necessità di "impegnarsi per la riforma del sistema economico e finanziario globale a favore dello sviluppo sostenibile". Mentre la prolusione è stata tenuta dal professor Daniele Morandi Bonacossi, ordinario di archeologia e storia dell’arte del Vicino Oriente antico del Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’ateneo friulano, premiato con la sua equipe per gli scavi in Mesopotamia.

La ministra Bernini

Ha poi preso la parola, collegata da remoto, Anna Maria Bernini, ministra dell'Università e della Ricerca: "Stiamo lavorando per un accesso sostenibile al corso di laurea magistrale a ciclo unico di Medicina e chirurgia basato su un allargamento del numero di test che saranno quattro nei due anni precedenti l'accesso all'università". La ministra ha quindi precisato che "non ci sarà più la parte di test riguardante la cultura generale, ma non ci sarà un accesso indiscriminato". "Stiamo investendo sull'edilizia universitaria - ha poi annunciato Bernini - e anche sull'housing per gli studenti mettendo risorse aggiuntive".

Massimiliano Fedriga

Presente alla cerimonia anche il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, assieme al vicegovernatore Riccardo Riccardi e agli assessori all’Istruzione Alessia Rosolen, alle Finanze Barbara Zilli e alle Attività produttive Sergio Emidio Bini e al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin. "La capacità economica e la crescita del territorio partono dalla formazione; quella della nostra regione – ha esordito Fedriga – è il frutto di una grande alleanza con le nostre università, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) e la Regione, volta ad ampliare l’offerta formativa e a renderci maggiormente attrattivi. Si tratta di un obiettivo da continuare a perseguire per valorizzare l’eccellente formazione e la capacità di ricerca che siamo in grado di offrire: una ricchezza professionale del territorio con ricadute positive anche in termini di attrattività". 

L’attrattività e la formazione sono stati alcuni dei punti cardine dell’intervento del governatore che ha ricordato l’importanza della formazione anche sul fronte degli investimenti e l’incremento di quelli internazionali sul territorio, passati dal 2% al 6% sul totale nazionale. Fedriga ha anche ricordato le ingenti risorse a favore del diritto allo studio che l’Amministrazione regionale ha messo a disposizione: "siamo una delle poche regioni in grado di garantire, grazie allo stanziamento di risorse proprie, la copertura del 100% delle borse di studio universitarie". Da ultimo, Fedriga ha evidenziato l’importanza del dialogo con il mondo universitario, docenti, amministrativi e studenti "confronti fondamentali per costruire un futuro insieme".