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Insegnante di sostegno ucciso a Melito, arrestato un collaboratore scolastico con l’accusa di omicidio volontario: il movente è ancora avvolto nel mistero

Sarebbe un collaboratore scolastico il responsabile della morte di Marcello Toscano, l’insegnante di sostegno ucciso a Melito e trovato senza vita nel cortile della scuola in cui insegnava.

Insegnante di sostegno ucciso a Melito, arrestato un collaboratore scolastico con l’accusa di omicidio volontario: il movente è ancora avvolto nel mistero

Insegnante di sostegno ucciso a Melito, arrestato un collaboratore scolastico con l’accusa di omicidio volontario

Un collaboratore scolastico è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso il 64enne Marcello Toscano, l’insegnante di sostegno trovato morto nel cortile della scuola media Marino Guarano presso la quale lavorava. Le forze dell’ordine hanno tallonato l’uomo per tutta la giornata di mercoledì 28 settembre per poi formalizzare il fermo nella notte. Il collaboratore scolastico è stato, quindi, trasferito nel carcere di Poggioreale in attesa dell’udienza di convalida e dovrà rispondere al reato di omicidio volontario.

A quanto si apprende, gli inquirenti hanno ascoltato più volte sia l’uomo che altri soggetti legati alla vittima. I sospetti, poi, si sono concentrati tutti sul collaboratore. Al momento, però, il movente è ancora avvolto nel mistero e le forze dell’ordine stanno tentando di scoprire quale sia stato il fattore scatenante che ha portato alla brutale aggressione.

Il movente è ancora avvolto nel mistero

Nel corso delle indagini, gli investigatori si sono concentrati sul ritrovamento di alcune tracce di sangue nell’aiuola del cortile dell’edificio scolastico e stanno esaminando le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. Il sistema, tuttavia, copre soltanto in modo parziale l’area del ritrovamento del corpo del docente di sostegno. Un altro dettaglio importante per gli investigatori ha riguardato l’orario in cui il cellulare di Toscano ha smesso di funzionareossia tra le ore 12:00 e le ore 12:30 di martedì 27 settembre. L’intervallo potrebbe coincidere con l’orario in cui si è consumato l’assalto.

Intanto, un collega e amico di lunga data della vittima, Andrea Cipolletti, ha raccontato alle autorità che il 64enne “probabilmente si sentiva in pericolo”. Nel giorno dell’omicidio, infatti, aveva chiesto a un “suo collega di insegnargli a mandare la posizione tramite WhatsApp”.