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Intesa Ue su tetto di 60 dollari al petrolio russo

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùSanzioni a Mosca

Anche la Polonia ha dunque accettato la proposta finale. Varsavia si era riservata la possibilità di rifiutare l’accordo se non fosse stato sufficientemente ambizioso

dal nostro corrispondente Beda Romano

2 dicembre 2022

Reuters

BRUXELLES – Dopo aver tentennato per oltre 24 ore, il governo polacco ha annunciato venerdì 2 dicembre il suo benestare a una nuova sanzione contro il Cremlino sulla scia della guerra in Ucraina: un tetto al prezzo del petrolio russo trasportato via mare e stabilito a 60 dollari al barile, così come negoziato in questi ultimi giorni dai Ventisette a Bruxelles. La misura giunge nel quadro di una intesa del G7 annunciata in estate.

«I rappresentanti diplomatici hanno appena raggiunto un accordo sul tetto al prezzo del petrolio russo. Seguirà una procedura scritta in vista dell'approvazione formale. La decisione entrerà poi in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale», ha annunciato il governo ceco, che in questa seconda parte dell'anno detiene la presidenza di turno dell'Unione europea. Un diplomatico ha precisato che la procedura scritta si chiuderà «il più velocemente possibile».

Gli schieramenti

Come detto, da giorni ormai i paesi membri negoziavano un tetto al prezzo del petrolio russo. La Polonia e altri Paesi dell'Est Europa avrebbero voluto un tetto intorno ai 30 dollari, pur di colpire la Russia. Altri Paesi – come la Grecia o Cipro – hanno insistito per un tetto più elevato, per evitare di penalizzare i propri armatori, grandi trasportatori di greggio russo. La proposta della Commissione europea – pari a 65-70 dollari il barile – è stata progressivamente ridotta a 60 dollari.

Nel contempo, sono state introdotte alcune salvaguardie per venire incontro ai paesi dell'Est. Il tetto verrà rivisto ogni due mesi e dovrà comunque essere del 5% inferiore al prezzo di mercato. Nei fatti, il meccanismo vieterà alle società assicuratrici e armatrici europee di trasportare petrolio russo se questo è stato pagato oltre i 60 dollari il barile. Il tentativo è di penalizzare le esportazioni russe, senza mettere a repentaglio l'offerta di greggio a livello internazionale.

Attualmente le società europee assicurano il 90% del trasporto marittimo a livello mondiale. Secondo il centro-studi Notre Europe, dallo scoppio della guerra in Ucraina, Mosca ha venduto petrolio all'Unione europea per un totale di 67 miliardi di euro.