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L'Asl di Alessandria fa gola ad Amos 

La società di servizi sanitari guidata dal leghista Mauro corteggia l'azienda mandrogna perché si associ. Con oltre 60 milioni di fatturato e 2mila dipendenti permette alle aziende che ne fanno parte di affidare servizi in house, senza gare. Un anno fa il blitz

Presto l’Asl di Alessandria potrebbe affidare una serie di servizi ad Amos, la società nata nel 2005 da un’idea del manager sanitario Fulvio Moirano e che ha visto poco meno di un anno fa modificare il suo board con l’ingresso a piedi giunti del centrodestra e in particolare della Lega che alla presidenza ha piazzato il segretario cittadino di Cuneo Simone Mauro, affiancato nel cda dalla compagna di partito Carla Chiappello e dall’ex sindaco di Alba ed esponente di Forza Italia Giuseppe Rossetto.

È stato proprio il massimo vertice della società che fattura ogni anno circa 60 milioni di euro e conta oltre 2mila dipendenti a farsi avanti con l’Asl diretta da Luigi Vercellino, proponendone l’ingresso nella compagine societaria, oggi composta per il 34,93% dall’Aso Santa Croce e Carle di Cuneo, per il 33,40% dall’Asl Cuneo1, poi dall’Asl Cuneo2 con il 4,18%, dall’Asl di Asti con il 25,09 e dall’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio Cesare Arrigo di Alessandria con il 2,44 delle quote.

Già in passato, prima del cambio al vertice che ha portato alle dimissioni dell’allora presiente e poi amministratore unico Oddone de Siebert, a lungo consulente dell’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, diretta dallo stesso Moirano prima di diventare direttore regionale della Sanità con la giunta di Sergio Chiamparino), c’erano state azioni tese a coinvolgere quella che è una delle maggiori (per dimensioni territoriali e numero di presidi ospedalieri) aziende sanitarie del Piemonte, ma la cosa non andò in porto.

Oggi, quando anche dalla Regione pare siano arrivati segnali positivi verso questa soluzione (non foss’altro che i protagonisti sono dello stesso colore politico), l’ingresso dell’Asl alessandrina potrebbe avvenire in tempi brevi. A questo concorrerebbe anche la situazione, sempre molto pesante, sul fronte della carenza di personale. E Amos, essendo totalmente partecipata dalle aziende e potendo lavorare solo per quelle che ne sono socie, offre la possibilità alle Asl di affidare alla società una serie di servizi in house, quindi senza passare per le procedure di gara. Per fare un esempio, nell’Astigiano i servizi domiciliari sono affidati proprio ad Amos. Ma questo è possibile per molti altri settori della sanità territoriale, così come di quella ospedaliera.

Il direttore generale dell’Asl Vercellino, conferma i contatti e l’avvio di una procedura di valutazione della proposta, compreso una sorta di viatico da corso Regina. Tutto lascia intendere che in tempi piuttosto brevi anche l’azienda mandrogna entrerà a far parte della società, chiudendo così il cerchio nel Sud del Piemonte, oltre che nel Cuneese dove Amos è nata. Sarà da vedere con quanto peso, ovvero con quante quote e a quale valore, l’Asl alessandrina diventerà il sesto socio. Ancora non si sa se ci saranno cessioni di partecipazione da parte delle altre aziende o si attuerà un aumento di capitale, ma questi sono solo dettagli rispetto alla partita importante, ovvero portare in Amos un’Asl che se non sarà una gallina dalle uova d’oro per i servizi da affidare, poco ci manca.