Ad agosto sono state 1,18 milioni le famiglie beneficiarie del Reddito o della pensione di cittadinanza per 2,51 milioni di persone coinvolte e un importo medio a famiglia di 549 euro. Lo rileva l’Inps nell’Osservatorio sul Reddito dal quale emerge che il 64,2% delle famiglie che hanno l’assegno contro la poverta’ sono al Sud e nelle isole. Si tratta di 759.720 famiglie per 1,7 milioni di persone e un assegno medio di 581,17 euro. Al Nord i nuclei destinatari della misura sono 242.572 per 449.247 persone e un assegno medio di 479,38 euro.
La platea dei percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza – sottolinea l’Inps – e’ composta da 2,2 milioni di cittadini italiani, 221mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno UE e 88mila cittadini europei. Per i nuclei con presenza di minori (quasi 368mila, con 1,32 milioni di persone coinvolte), l’importo medio mensile e’ di 679 euro, e va da un minimo di 590 euro per i nuclei composti da due persone a un massimo di 739 euro per quelli composti da cinque persone. Le famiglie con un solo componente sono oltre 553mila (il 46,81% del totale) per un importo medio dell’assegno di 453 euro. Le famiglie con due componenti sono quasi 240mila per oltre 479.500 persone coinvolte e un assegno medio a nucleo di 547 euro. Le famiglie con tre componenti sono quasi 181.700 per 545mila per sone coinvolte e un assegno di 648 euro. Solo 21.738 sono le famiglie con almeno sei componenti (l’1,84% del totale) per 139.612 persone coinvolte e un assegno medio di 719 euro. I nuclei con presenza di disabili sono oltre 201mila, con 451mila persone coinvolte. L’importo medio e’ di 489 euro, con un minimo di 384 euro per i nuclei composti da una sola persona e un massimo di 700 euro per quelli composti da cinque persone. La distribuzione per aree geografiche vede 242.572 famiglie beneficiarie al Nord con 449mila persone coinvolte,180.016 nuclei al Centro con 341mila persone coinvolte e 759.720 al Sud e nelle Isole con 1,72 milioni di persone coinvolte. Nel corso dei primi otto mesi dell’anno, le revoche hanno riguardato oltre 42mila nuclei e le decadenze sono state 221mila.