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La storia del giovane “Re degli scacchi” accusato di aver barato in almeno 100 partite

Fatti

neXt quotidiano|6 Ottobre 2022

Hans Moke Niemann

Solo poche settimane fa il suo nome era finito nell’elenco ristrettissimo di coloro i quali erano riusciti a sconfiggere il numero uno al mondo negli scacchi, il norvegese Magnus Carlsen. Una vetrina che, però, ha dato vita a una serie di accuse che sembrano essere confermate: Hans Moke Niemann, giovanissimo americano considerato il “re degli scacchi”, avrebbe barato in occasione di almeno 100 partite (comprese quelle con premi in denari) sulla principale piattaforma che ospita, online, questa disciplina.

Hans Moke Niemann, il giovane re degli scacchi e le accuse di aver barato

Il primo a muovere le accuse nei confronti del 19enne americano è stato proprio Magnus Carlsen. Il norvegese, appena sconfitto, aveva ipotizzato una teoria: l’utilizzo da parte di alcuni software di assistenza illegale durante le partite. E ora, dopo che la bolla è scoppiata, è arrivato il report della piattaforma Chess.com (che conta oltre 90 milioni di iscritti in tutto il mondo e ospita i principali tornei online, anche a premi, di scacchi).

Secondo queste indagini, avviate due anni fa, quando lo stesso Hans Moke Niemann ammise (in una telefonata proprio con il direttore del principale sito di scacchi) di aver barato in almeno due occasioni (una quando aveva 12 anni, l’altra 4 anni più tardi), il giovane “talento” della scacchiera avrebbe – in realtà – raggirato i suoi avversari vincendo partite in modo fraudolento. Non due, ma cento. Numero altissimo che, ovviamente, diventa ancor più pesante considerando il fatto che alcune di queste partite facevano parte di concorsi a premi. Per questo motivo, in attesa di confermare il tutto, la piattaforma Chess.com ha bannato dal proprio portale il 19enne americano, escludendolo anche dalla partecipazione al prossimo torneo con un montepremi da 1 milione di dollari. Ovviamente il tutto, come spiegato dal New York Times, dovrà essere confermato. Perché, trattandosi di concorsi con premi in denaro, il giovane potrebbe dover rispondere dell’accusa di truffa e frode.