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Lago di Garda, con i turisti arriva un nuovo mollusco "invasivo" portato da scafi contaminati. Gavazzoni: "In 4 anni potrebbe colonizzare l’intero ambiente"

Lago di Garda, con i turisti arriva un nuovo mollusco "invasivo" portato da scafi contaminati. Gavazzoni: "In 4 anni potrebbe colonizzare l’intero ambiente"

PESCHIERA DEL GARDA. Una nuovo mollusco "invasivo" scoperto nel Lago di Garda portato da scafi e motori contaminati provenienti da laghi elvetici e tedeschi, che in soli 4 anni potrebbe soppiantare anche le specie aliene già presenti, colonizzando velocemente l’intero ambiente. E' questo quanto riportato da Filippo Gavazzoni, assessore del Comune di Peschiera del Garda e vice presidente della Comunità del Garda che ritorna sulla proposta sulla sanificazione di carene e motori.

Le sua sua attenta analisi viene riportata sulla base degli studi della Fondazione Edmund Mach, che ha reso nota la scoperta con la pubblicazione scientifica del 31 ottobre 2022, su: "Invasivesnet", BioInvasions Records.

Ma cos'è e come si chiama questa nuova specie? "Si chiama Dreissena bugensis ed è un mollusco - dichiara Gavazzoni -, comunemente detto 'quagga mussel', originario del fiume Dnieper, che nasce dalle colline Valdai in Russia e sfocia, dopo aver percorso l'Ucraina, nel Mar Nero".

Le prima catalogazione della specie "è avvenuta nel marzo scorso a Castelletto di Brenzone e Bardolino". "Le dimensioni degli esemplari individuati - prosegue -, sui 17 millimetri, suggeriscono che sia arrivata da poco nel Garda, circa un anno. Questo mollusco è una specie altamente invasiva tanto che, come successo per esempio nel Lago di Costanza, è stata in grado di soppiantare anche le specie aliene precedentemente presenti, colonizzando velocemente l’intero ambiente. Per il Garda potrebbero volerci solo 4 anni per questo, stando alla velocità con cui si è estesa nel Lago di Costanza".

E' cominciata una colonizzazione 2.0 dove le specie invasive precedentemente insediate, potrebbero essere soppiantate da altre ancora più invasive. "La pubblicazione scientifica indica chiaramente che, non essendoci immissari nel Garda a contatto con laghi o fiumi precedentemente contaminati, l’arrivo di questa specie aliena è avvenuta con l'arrivo di natanti esteri, con scafi e/o motori contaminati. Questo non rappresenta certo una novità per il Garda".

Gavazzoni ricorda che all'interno del Contratto di Lago, siglato ad ottobre 2019, "riporta nei suoi punti la norma sulla Sanificazione delle carene e motori - conclude -. Questo punto fu inserito per un valido motivo. Ho sempre sostenuto l'importanza nel dare avvio all'iter per la realizzazione di questa legge. Ora spetta a Lombardia e Trentino chiudere il cerchio, affinché si possa tradurre il tutto in legge interregionale".