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Lavoro, Coldiretti Lazio: "Contratti caotici per stagionali"

VITERBO - "Nel Lazio una revisione radicale del Labor Standards Act ha interrotto gli uffici e aumentato le assunzioni di lavoratori stagionali, sia italiani che stranieri. Obbligo del datore di lavoro di informare i dipendenti al momento dell'assunzione”. Questo è un avvertimento lanciato da il presidente della Coldiretti Lazio David Granieri"I nostri contadini - continuano granieri -  dal grano al raccolto, Dalla frutta alla verdura, la siccità e il caldo hanno già devastante, costando alla Lazio più di 1 miliardo di euro.” 16}

Secondo un'analisi condotta da Coldiretti Lazio sulla base del ultimo rapporto dell'Istituto statistico di Chiara, dettagliato su dati Inps, il Lazio conta un totale di oltre 45.800 lavoratori agricoli a tempo determinato ea tempo indeterminato, di cui 12.300 donne. Latina arriva prima con oltre 19.600, seguita da Roma con 13.000 e Viterbo con 9.400. Al quarto e quinto posto Frosinone con 2.113 e Rieti con 1.703. Sono oltre 26.000 i lavoratori stranieri, provenienti da 117 paesi, che rappresentano il 56,9% della forza lavoro agricola totale, concentrata a Latina e Roma, e oltre 4.500 donne straniere. Nel frattempo, ci sono 6.400 lavoratori agricoli comunitari e 2.500 donne.

Intanto Coldiretti ha subito inviato lettere a Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, proprio in connessione con i suoi emendamenti di ampliamento delle regole di assunzione delle risaie. In passato era sufficiente per fornire comunicazioni online ai lavoratori, risparmiando carta, tempo, denaro e problemi.

"Questo è un cambiamento complesso e in rallentamento - Aggiungi Granieri - Campagna Great Harvest I lavori aziendali stanno già soffrendo dall'aumento vertiginoso dei costi delle materie prime e dell'energia dalla guerra in Ucraina e dai cambiamenti climatici che stanno devastando la produzione agricola a causa del caldo, della siccità e della grandine dell'Africa. Tutto ciò ha comportato una riduzione del 45% della produzione di mais e foraggi per l'alimentazione animale, una riduzione del 20% della produzione di latte stabile, e una riduzione del 30% della produzione di grano duro per la pasta. , oltre un quinto della produzione di grano tenero, meno del 15% di riso e meno del 15% di frutta da forno a una temperatura di 40 gradi.

}conclude Granieri - Rischio di ulteriori perdite per la produzione agricola sopravvissuta alla siccità di cui ricordava decenni fa . necessita di misure concrete in grado di ridurre, anziché aumentare, la burocrazia e semplificare notevolmente il costo del lavoro per garantire flessibilità e tempestività del lavoro in relazione alle tendenze climatiche sempre più irregolari. È un'ottima contromisura."