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Lega-FdI, schermaglie in Provincia

FIANCO DESTR

Da Vercelli a Novara è sempre più alta la tensione tra i due principali azionisti del centrodestra. E mentre è in corso il braccio di ferro sul vice di Gilardino, c'è chi vorrebbe fare lo sgambetto al meloniano Binatti. E pure sull'Atl ci si azzuffa sul nuovo presidente

Se su Roma aleggia un clima di pace apparente, nelle più remote province dell'impero proseguono le schermaglie tra i due principali alleati del centrodestra: Fratelli d’Italia e Lega. A Vercelli i vertici dei due partiti sono ai ferri corti da settimane e ora anche a Novara potrebbe salire la tensione, soprattutto a fronte dei tentativi – ovviamente mai dichiarati – di chi vorrebbe sabotare la riconferma di Federico Binatti alla guida della Provincia, pronto alla corsa per le elezioni di secondo livello che si svolgeranno all’inizio del prossimo anno. Il sindaco di Trecate è espressione del partito di Giorgia Meloni che, almeno stando alle dichiarazioni ufficiali, lo appoggia senza esitazioni di sorta. I dubbi, semmai, sono in quella Lega un tempo compatta attorno alla figura di Massimo Giordano e che oggi mostra invece qualche sfilacciatura nei territori più lontani dal capoluogo. Nessuna dichiarazione ufficiale ma come spesso accade in questi casi certi silenzi valgono più di tante parole.

E così starebbe prendendo piede una candidatura alternativa che risponde al nome di Sergio Bossi, sindaco di Borgomanero, non un leghista doc, piuttosto un civico “di area”, forte di una elezione bulgara nella sua città, dov’è stato confermato con oltre il 73% delle preferenze. Bossi ha da sempre rapporti “dialettici” con la Lega che tuttavia lo considera un sindaco “vicino”. Ed è proprio questa natura di leghista non organico a fare di Bossi il profilo ideale per fiaccare il candidato di FdI senza compromettere troppo chi lo sta incoraggiando dietro le quinte. Secondo quanto si racconta nel Novarese Bossi avrebbe dalla sua un drappello di colleghi, in cui è particolarmente forte e alcuni amministratori del centrosinistra – praticamente fuori dalla partita – potrebbero sostenerlo, perché ne apprezzano l'operato e, cosa che non guasta, strumentalmente per far deflagare la spaccatura nello schieramento avversario.  

Saranno chiamati alle urne sindaci e consiglieri comunali di 87 comuni con voto ponderato. Da Fratelli d’Italia ostentano sicurezza: “Non abbiamo motivo di credere che la Lega possa venire meno agli accordi, anche perché questo porrebbe un problema politico enorme” fanno sapere dal partito di Meloni, guidato in loco dal ras Gaetano Nastri. La tensione è alta, la sensazione è che la crisi della Lega stia provocando uno smottamento e che le gerarchie locali del Carroccio non riescano a tenere i loro amministratori sotto controllo. Un bel guaio tenendo conto che FdI sostiene la Lega in molti comuni, a partire da Novara e da Borgomanero e non è detto che un’eventuale sgambetto a Binatti non provochi una reazione a catena. È un attimo a innescare l’effetto domino. Si dice addirittura che per evitare il peggio Nastri stia valutando di chiedere a Binatti di non candidarsi, anche se a chi ha avuto modo di parlarci nelle ultime ore ha però escluso questa ipotesi. E se, comunque, Bossi scenderà in campo per Palazzo Natta? Intanto, FdI si consolida e ha appena aperto una nuova sede a Galliate: nella provincia un tempo leghista ora sono i meloniani a comandare e a volte per vedersi riconosciuta la leadership servono delle prove di forza.

Una situazione che giocoforza s’intreccia con la nomina del presidente della nuova agenzia per il turismo che dopo la fusione sovrintende un'area piuttosto vasta: Novara-Biella-Vercelli-Valsesia. La Lega punta sulla sindaca di Grignasco Katia Bui, avvocato di estrazione civica, mentre FdI vorrebbe promuovere Renzo Norbiato, ex sindaco di Oleggio Castello. La giunta regionale di mercoledì potrebbe sciogliere il nodo e indicare il nome. Il braccio di ferro continua.

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