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Lo chef de rang del resort e la ragazzina 16enne violentata al Castello

Città Milano

Notificato a un 30enne l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. L'uomo - che lavora in un resort - va verso il processo, con l'accusa di violenza sessuale

Tradito dalla maglietta bianca e dalle telecamere di video sorveglianza. Quelle stesse telecamere che hanno ripreso parte del suo assalto sessuale su quella 16enne appena uscita da una discoteca in pieno centro a Milano. Sono state chiuse le indagini preliminari sulla violenza sessuale andata in scena all'alba del 29 agosto scorso fuori dal Castello Sforzesco, dove una liceale era stata molestata e abusata da un uomo poi scappato. Quell'uomo adesso avrebbe un nome e un volto: sarebbe Venjo V., 30enne nato a Moncada, nelle Filippine, nessun precedente penale e un lavoro attuale come chef de rang in un resort di Cortina d'Ampezzo. Nei giorni scorsi i poliziotti della squadra mobile gli hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che di solito fa da preludio al rinvio a giudizio e all'inizio del processo. 

Gli agenti della quarta sezione, guidati da Stefano Veronese e coordinati dai pm Letizia Mannella e Pasquale Addesso, sono arrivati a lui partendo dalla denuncia presentata quella stessa mattina dalla vittima. La giovane si era "svegliata" verso le 7 a terra nell'area verde all'angolo tra via Minghetti e piazza Castello. Si era accorta di avere i pantaloni abbassati e aveva dato l'allarme a una volante incrociata in strada. Gli investigatori sono così andati a ritroso, riuscendo a mettere insieme tutte le tessere del puzzle. Secondo la ricostruzione, la ragazzina aveva passato la serata insieme a un'amica in un locale del centro, il Just Cavalli. Al momento di uscire, le due si erano perse di vista e la 16enne aveva incontrato il presunto violentatore che pare si fosse offerto di accompagnarla verso Cadorna per prendere un taxi per tornare a casa. 

Passo dopo passo, però, come confermato anche dalla vittima in audizione protetta, le sue avances si erano fatte sempre più esplicite. Forti. A due passi dal Castello il raid vero e proprio, con il 30enne che avrebbe spinto a terra la giovane, spogliandola e abusando di lei, costringenola - si legge negli atti - "a subire atti sessuali contro la sua volontà". La 16enne si era quindi momentaneamente "addormentata" per poi risvegliarsi un'oretta dopo e chiedere aiuto. I poliziotti avevano così recuperato le immagini delle telecamere, trovando elementi che hanno permesso di identificare l'uomo. Lo chef de rang - che in passato ha lavorato anche come receptionist in due hotel di Milano e come cameriere in un locale di via Manzoni - risponde dell'accusa di violenza sessuale aggravata. 

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