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Manovra: Calenda, da Meloni apertura su molte cose

"È stato un incontro molto positivo, siamo entrati nel merito del provvedimento e abbiamo scorso le nostre proposte: ci sono cose su cui noi assolutamente non siamo d'accordo. Ma abbiamo discusso di un'estensione di impresa 4.0, un tetto al costo del gas al posto dei crediti di imposta, nel dettaglio abbiamo parlato di un aumento degli stipendi dei sanitari, abbiamo detto che va ripristinata Italia sicura, abbiamo fatto un'analisi della situazione del Pnrr, e chiesto di riproporre il Reddito di cittadinanza come Rei. Su molte di queste cose abbiamo trovato un'apertura". Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, lasciando Palazzo Chigi assieme alla delegazione del Terzo polo, dopo un incontro sulla manovra con la premier, Giorgia Meloni, durato circa un'ora e mezza.

"Sapevo che sarebbe stato un compito arduo

guidare una Nazione come l'Italia in uno dei momenti più complessi della sua storia. Non mi sono mai illusa, anche se rispetto a Draghi posso contare su una maggioranza chiara, un programma comune e un mandato popolare. Perché nel nostro ordinamento una persona sola non può fare la differenza: serve la squadra". La premier Giorgia Meloni, in un'intervista al direttore del Corriere della Sera si dice convinta che il suo governo "durerà a lungo, anche perché l'Italia ha pagato per troppo tempo l'assenza di stabilità".

Meloni definisce la sua una "destra moderna e conservatrice" e "il racconto irreale e disastroso che la sinistra ha fatto in campagna elettorale sull'ipotesi di un governo Meloni è stato ampiamente smentito", "lo spread è ai minimi rispetto agli ultimi mesi e a livello internazionale c'è grande attenzione nei confronti dell'Italia".

Dalla manovra, afferma, "emergono priorità e una visione: crescita economica e attenzione al lavoro, a partire dalla messa in sicurezza del sistema produttivo a fronte del caro energia".

"Alcuni - osserva - sono rimasti spiazzati dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media". A chi l'accusa sul Reddito di Cittadinanza, la premier risponde che "vedere il Pd, che votò contro l'istituzione del reddito, oggi scendere in piazza per difenderlo dimostra la strumentalità di certe posizioni" e "al M5s vorrei chiedere se quando lo hanno istituito lo immaginavano come una sorta di vitalizio da percepire dai 18 anni fino alla pensione. Se la risposta è sì, io non sono d'accordo".

Al presidente di Confindustria Bonomi, Meloni ricorda che "più della metà delle risorse che abbiamo messo in campo è destinata alle aziende". E al segretario della Cgil Landini l'indicizzazione delle pensioni e il taglio del cuneo fiscale.

La premier esclude che la manovra verrà stravolta: "Possono arrivare certamente norme migliorative, non solo dalla maggioranza ma anche dall'opposizione".

Partendo dalla tragedia di Ischia, Meloni sottolinea che "c'è tantissimo lavoro da fare ma serve anche un approccio culturale diverso. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un'Italia più sicura e protetta".

"Non sono io, ma l'agenzia europea Frontex - afferma la premier al direttore del Corriere della Sera sulla questione migranti - a dire che alcune Ong rappresentano un fattore di spinta dei flussi di migranti illegali, con conseguenze sia sugli arrivi che sui morti in mare. Penso che uno Stato serio non possa tollerare questi fenomeni di illegalità". E aggiunge che "l'approccio di alcune Ong, che svolgono una attività prevalentemente ideologica che ha poco a che fare con le norme del diritto internazionale in tema di salvataggio in mare, trova una naturale convergenza con gli interessi degli scafisti". La premier fa anche sapere che non ritirerà la querela contro Saviano, dicendosi certa che i magistrati saranno imparziali.