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Manovra sarà lunedì alla Camera. Spunta un nuovo balzello sulle assicurazioni

La manovra finanziaria dovrebbe arrivare alla Camera per lunedì. La bozza della legge di bilancio circolata nelle ultime ore, a quanto si apprende, rappresenterebbe infatti per il 95% quella definitiva che verrà poi integrata con gli ultimi passaggi. L'articolo che contiene il 'contributo contro il caro bollette', viene riferito, risulta ancora vuoto. Scomparirebbe, invece, la norma sul 'Contributo di solidarietà temporaneo'.

Nuovo balzello sulle assicurazioni
Come forma di copertura della manovra spunta nell'ultima bozza un nuovo balzello sulle assicurazioni. L'imposta sulle riserve matematiche dei rami vita introdotta nel 2002, inizialmente allo 0,20% e modificata negli anni per arrivare fino allo 0,45% attuale, salirà allo 0,50%. Si tratta di un'anticipazione, effettuata dalle imprese, del prelievo sui rendimenti delle polizze che alla fine del contratto ricade sugli assicurati. Nonostante la caratteristica di anticipo di imposta, gli importi pagati dal 2002 non sono mai stati del tutto recuperati e la somma non rientrata nelle casse delle compagnie ammonta ad oggi a circa 10 mld.

L'aumento interviene modificando l'aliquota ormai ferma allo 0,45% da 10 anni, andando in controtendenza rispetto agli interventi normativi che, dopo il 2002, avevano parzialmente corretto il tiro evitando un peso eccessivo sulle compagnie di assicurazione. A spanne, l'incasso derivante dal rialzo allo 0,50% potrebbe valere qualche centinaio di milioni. Sempre come forma di copertura, in un altro articolo della bozza è infatti prevista per le polizze vita ramo I e V la possibilità di affrancare, con una sostitutiva ad hoc al 14% la cui provvista è fornita dall'assicurato, il rendimento latente maturato sino al 2022. Una misura che, secondo primi calcoli, potrebbe garantire un gettito anche in questo caso di qualche centinaio di milioni di euro.

Mef, nessun testo è stato diffuso
"In merito ad alcune notizie pubblicate oggi sulla manovra su vari capitoli (opzione donna, pensioni ecc) il Mef chiarisce di non aver diffuso alcun testo agli organi di stampa e che le cosiddette bozze che circolano a vario titolo rischiano di non corrispondere alla realtà dei fatti". Lo comunica il ministero dell'Economia. Il Mef, viene sottolineato, "conferma, al momento, i contenuti già approvati nel cdm di lunedì scorso e rinvia ogni valutazione al testo definitivo che sarà presentato entro lunedì in Parlamento".