Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Mourinho e Dybala affondano l’Inter. Napoli e Milan corrono, la Juve cerca il riscatto col Bologna

Il Napoli in scioltezza, il Milan col batticuore, la Roma con l’orgoglio. Le tre grandi vittoriose del sabato sorridono in modo diverso, in virtù di partite molto differenti tra loro, eppure portate a casa a mani piene. Nell’elenco, per evidenti motivi, non c’è l’Inter di Inzaghi, costretta a fare i conti con una sconfitta pesantissima, che rischia di compromettere la sua corsa verso lo Scudetto, oltre che la stabilità della panchina stessa. 

Inter-Roma 1-2, Inzaghi: “Io sempre a rischio, ma la sconfitta è immeritata”

Partiamo proprio dalla sfida di San Siro, conquistata dalla Roma contro l’Inter nonostante una prestazione più nerazzurra che giallorossa. La squadra di Inzaghi, per larghi tratti, ha fatto la partita, facendosi preferire sia per intensità che per il palleggio, ma alla fine l’hanno spuntata gli uomini di Mourinho, confermando la fragilità difensiva (e non solo) dei padroni di casa.

Il calcio, si sa, non è la boxe dove si può vincere anche ai punti, bensì uno sport dove esulta chi segna un gol in più dell’avversario: è il caso della Roma, brava a non sciogliersi dopo la rete di Dimarco (30’), trovando invece il pari quasi immediato con Dybala (39’): proprio lui, sedotto e abbandonato da Marotta in estate, ha finito per togliere quelle (poche) certezze che ancora restano a Inzaghi, crollate definitivamente dopo la zuccata di Smalling (75’), che è costata la quarta sconfitta in campionato in appena otto giornate, l’ennesima contro una squadra di pari livello. Inevitabile, insomma, che si torni a parlare della panchina nerazzurra e del suo allenatore, tanto più che l’imminente sfida col Barcellona (martedì a San Siro) non induce certo all’ottimismo. “Io a rischio? Noi allenatori lo siamo sempre, ma posso dire che la squadra ha risposto alla grande facendo quello che ho chiesto – ha replicato Inzaghi, peraltro dopo aver incassato la fiducia pubblica di Marotta -. C’è delusione dopo una sconfitta assolutamente immeritata, è stata la nostra miglior partita stagionale, ma è una sconfitta pesante, che brucia e fa male. Spiegazione razionale? Dobbiamo fare di più, lavorare sui particolari”. 

Mourinho esulta su Instagram: “Grandi ragazzi, grandi attributi”

Sul fronte romanista, per ovvi motivi, c’è invece tantissimo entusiasmo, perché la vittoria di San Siro, per quanto sofferta, conferma i progressi mentali di una squadra in fase di crescita, pronta a lottare con le prime della classe quantomeno per un posto in Champions. Mourinho non era in panchina per via dell’espulsione rimediata con l’Atalanta, ma invece di andare in tribuna, magari in un box privato, come tutti i suoi colleghi, ha scelto un luogo decisamente originale per vivere il match, vale a dire il pullman della squadra, ovviamente allestito di tutto punto, con tanto di documentazione social. E proprio su Instagram il portoghese ha potuto sfogare la sua gioia a fine partita, con un commento tanto breve quanto incisivo (“grandi ragazzi, grandi palle”), in perfetto stile con la sua comunicazione sempre ficcante.

Empoli-Milan 1-3: Pioli esulta al fotofinish, ma quanti infortuni!

Avevamo suggerito, nel nostro articolo di sabato, di non sottovalutare Empoli-Milan e il campo ci ha dato decisamente ragione, anche se alla fine i rossoneri sono riusciti a strappare una vittoria molto importante, sia per la classifica che per il morale. Il carico di sofferenza però è stato decisamente superiore al normale e per spiegarlo basta il tabellino, per una volta più esaustivo di tante parole: al minuto 93 il risultato era fermo sull’1-1 grazie alla punizione di Bajrami (91’), che sembrava aver vanificato il gol con cui Rebic era riuscito a sbloccare la partita (79’).

Una beffa per un Milan capace di creare tantissime occasioni, senza però riuscire a concretizzarle e dunque a chiudere il match, lasciando l’ottimo Empoli di Zanetti (anch’esso con alcune palle-gol non indifferenti) vivo e vegeto. E così, quando Bajrami ha trafitto il colpevole Tatarusanu (punizione sul suo palo), ecco che Pioli stava già pensando ai 5 punti di ritardo sul Napoli, scappato dopo la vittoria sul Torino. Poi però è arrivata la zampata di Ballo-Touré (93’) e tutto è tornato a posto, tanto da permettersi addirittura il lusso di segnare pure il 3-1 con Leao, autore dell’ennesima partita da campione (non solo per il gol). Il lato oscuro della serata riguarda però gli infortuni, che aumentano di ben tre unità dopo il match del Castellani: a Maignan, Hernandez e ai soliti Origi e Ibrahimovic, infatti, si sono aggiunti anche Saelemaekers, Calabria e Kjaer, tutti costretti ad abbandonare il campo per problemi muscolari.

Un bel guaio visto il tour de force da qui ai Mondiali, in particolare ora che arriveranno Chelsea (due volte) e Juventus. “Dispiace, ma sono cose che capitano nel corso di una stagione – ha glissato il tecnico rossonero -. Era importante vincere dopo la sconfitta contro il Napoli, sentivamo l’importanza di questa gara anche perché affrontavamo un Empoli messo bene in campo. È il successo della squadra, del Milan, siamo un gruppo coeso, voglioso di crescere e aiutarci a vicenda. È stata una partita intensa, avevamo preso il pareggio e poi l’abbiamo ripresa, sicuramente questo ci darà ulteriore fiducia”.

Napoli-Torino 3-1, Spalletti: “Per 40 minuti siamo stati addirittura superlativi”

Chi festeggia più di tutti, classifica alla mano, è comunque il Napoli di Spalletti, che ottiene la sesta vittoria consecutiva tra campionato e Champions. Questa contro il Torino era tutt’altro che scontata, un po’ per il valore dell’avversario, molto per le insidie post-sosta, da sempre nemiche di chi ha tanti nazionali in rosa. Ebbene, gli azzurri hanno risposto alla grande, anzi alla grandissima, riuscendo a chiudere la pratica in appena 37’ grazie alla doppietta di Anguissa (6’ e 12’) e al solito inarrestabile Kvaratskhelia (37’). Il gol di Sanabria (44’) poteva riaprire i giochi, ma il Napoli ha saputo gestire molto bene anche il secondo tempo, con quel mix di esperienza e forza mentale tipico della grandi squadre: la classifica, del resto, non mente e se l’Atalanta non riuscirà a battere la Fiorentina (ore 18) lo vedrà da solo al comando. “Siamo stati superlativi per 30-40 minuti per come abbiamo gestito la partita – il commento felice di Spalletti -. Poi però non siamo riusciti a mantenere il livello anche per le caratteristiche del Torino: loro giocano uomo su uomo a tutto campo, ma due dei nostri tre gol sono arrivati proprio sfruttando questa situazione”.

Juventus-Bologna (ore 20.45, Dazn)

Allegri: “Ora inizia una nuova stagione”

Oggi invece è il turno della Juventus, l’altra grande malata di questo inizio di stagione. La partita casalinga contro il Bologna potrebbe arrivare al momento giusto, visto che gli emiliani non stanno certo spiccando per gioco e risultati, ma il condizionale è d’obbligo: i bianconeri visti prima della sosta, infatti, non possono dormire sonni tranquilli contro nessuno. “Con il Bologna dobbiamo iniziare una nuova stagione dopo un primo mese in cui non abbiamo fatto bene, bisogna tornare subito alla vittoria – ha confermato Allegri -. I giocatori rientrati stanno bene, ora però serve lavorare, fare di più perché quello che abbiamo fatto fino ad adesso non è bastato, oltre che migliorare nella gestione degli imprevisti. Abbiamo tutto il tempo per recuperare in campionato e in Champions League, ma dobbiamo avere un atteggiamento più cattivo: speriamo che questa sosta ci abbia fatto bene”. 

Juventus-Bologna, le formazioni

Il tecnico bianconero, rispetto alla triste trasferta di Monza, recupera giocatori importanti come Szczesny, Rabiot e Locatelli, ma anche Milik e Cuadrado, di nuovo abili e arruolati dopo la squalifica del turno precedente. L’idea è di mettere sul piatto tutto il potenziale offensivo a disposizione, al netto dell’assenza di Di Maria (salterà pure il Milan), dunque 3-5-2 (o 4-4-2, a seconda dell’interpretazione) con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci e Bremer in difesa, De Sciglio, McKennie, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Milik e Vlahovic in attacco. Rientro importante anche per Thiago Motta, che ritrova Sansone e può così tornare all’amato 4-3-3 con Skorupski tra i pali, De Silvestri, Medel, Lucumì e Lykogiannis nel reparto arretrato, Soriano, Schouten e Dominguez in mediana, Orsolini, Arnautovic e Sansone nel tridente offensivo.