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Pd, Zanda: “Scioglimento è delitto politico”

Direzione Nazionale del Partito Democratico

Il senatore del Partito democratico: "Renzi e Calenda hanno perso sul piano numerico, noi su quello politico"

Durante l’incontro della direzione nazionale del Partito Democrati ha parlato anche il senatore dem Luigi Zanda. “I risultati elettorali possono essere letti in due modi, il risultato numerico e quello politico. Sul piano elettorale Conte ha perso perché ha dimezzato i voti e uguale Renzi e Calenda, perché sono entrati come Terzo polo e sono usciti come sesto. Sul piano politico noi abbiamo perso. Ed è stata una sconfitta cocente perché ha vinto la destra e si è distrutto il campo largo“, dice il senatore. 

“Parlamentari scelgano i capigruppo”

“Se non vogliamo essere autoassolutori dobbiamo anche dire che gli squilibri territoriali e la mancata rappresentanza di genere derivano dalle liste che abbiamo fatto. Penso che non vada bene che sia la direzione del partito a dare indicazioni, ma che i gruppi prendano le loro decisioni nelle loro assemblee”.

“Scioglimento Pd sarebbe grave”

Il dibattito sullo sciogliemento del Pd è grave, pensarci è un delitto politico molto grave. Ma l’insistenza con la quale il tema viene riproposto deve farci riflettere. Dobbiamo sì pensare all’interesse generale ma dobbiamo avere chiara l’identità. Perché se no viene fuori il partito della ztl o dei governisti e questi sono insulti per un partito di sinistra”.

Il percorso costituente

“Per un percorso costituente il tempo previsto non è sufficiente. Pochi mesi possono ridurlo a una semplice lotta di nomi rispetto alla quale non ci può essere salvezza. Dobbiamo staccare la riflessione profonda dalla gara per il segretario”.

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