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Pensione a 55 anni, pochi sanno di poterlo fare: la legge parla chiaro | Ecco come

C’è un metodo per poter andare in pensione a 55 anni. Ecco cosa prevede la legge e quali requisiti ci vogliono.

Pensione a 55 anni
Pensione a 55 anni – NanoPress.it

Nella nostra vita una delle preoccupazioni maggiori è quella di avere il prima possibile dopo aver finito i nostri studi o anche senza averli terminati un lavoro che ci possa dare un contratto che prevede il versamento dei contribuiti.

Questo riguarda anche i liberi professionisti, che invece se li versano in modo automatico senza sottostare a nessun datore di lavoro e pertanto cercano sempre di far in modo che il loro lavoro cominci il prima possibile.

Pensione: ecco chi può richiederla a 55 anni

Ma la nostra fatica seppur ripagata viene effettuata non solo per far fronte alle spese che ci danno la possibilità di acquistare cibi e far fronte al pagamento delle bollette ma anche per poter un domani usufruire di una pensione che ci faccia vivere serenamente la nostra vecchiaia.

Pensione: ecco come riceverla a 55 anni
Pensione – Nanopress.it

Questo però. non sempre è possibile dato che molti lavoratori vengono assunti con contratti che non prevedono il versamento dei contributi e addirittura ci sono alcune categorie che lavorano a nero e che quindi non hanno mai versato un contributi in vita loro.

La legge prevede che al raggiungimento dei 67 anni d’età, un cittadino italiano piò andare in pensione e per chi invece non ha mai versato un contribuito verrà emesso un assegno sociale.

Pensione: ecco come riceverla a 55 anni
Pensione – Nanopress.it

Da anni però si sta richiedendo l’abbassamento dell’età pensionistica ma per ora il tetto minimo riguardo l’età per andare in pensione è stato confermato a 67 anni anche per quanto riguarda il biennio 2022/2024.

Non tutti sanno che però, ci sono alcune categorie di persone che possono andare in pensione già a 55 anni e sono quelle che possono anticipare l’uscita dal mondo del lavoro grazie alla legge Fornero.

I requisiti

Questa prevede che tutti coloro che hanno cominciato a lavorare da giovanissimi, possano usufruire della Quota 41 precoci ma l’accesso a questa misura ha dei vincoli e uno di questi è la presenza di un anno di contribuiti prima del compimento di 19 anni.

Questa misura va a vantaggio di coloro che hanno cominciato ad avere somme contributive già a partire dai 14 anni e la legge prevede che possa andare in pensione a 55 anni affinché ci siano 41 anni di contributi.

Ma esiste anche un altra categoria di cittadini che possono richiedere la pensione anticipata e questi sono quelli considerati meritevoli di maggior tutela come i caregiver, disoccupati, invalidi e lavoratori usuranti come anche quelli gravosi e notturni.

Lo Stato prevede però un divieto per le assunzioni di persone al di sotto dei sedici anni ma permette dei versamenti per quattordici anni o per lavoratori al di sotto dei sedici e di conseguenza è possibile chiedere la pensione a 55 anni.

Inoltre, possono richiedere anche l’anticipo della pensione tutti coloro che hanno un’invalidità che parti almeno dal 75%, per le vittime di terrorismo e per tutti i lavoratori che hanno prestato servizio nel soccorso, nella difesa e nella sicurezza.

Pensione: ecco come riceverla a 55 anni
Pensione anticipata – NanoPress.it

Per l’erogazione del compenso, l’INPS il sistema misto e retributivo sui contributi percepiti prima del 1996 mentre per quelli successivi a questo anno applica il sistema contributivo.

Inoltre, con dei contributi versati per 41 anni, indipendentemente dall’età si può usufruire degli stessi vantaggi dei pensionati precoci ma bisogna calcolare una finestra mobile di almeno 21 mesi.

Inoltre anche coloro che hanno raggiunto 55 anni possono richiedere un assegno di invalidità affinché ci siano dei requisiti come quello di avere maturato un’anzianità contributiva in almeno cinque anni di cui tre di questi negli ultimi cinque anni di lavoro.

Ci deve essere inoltre un certificato di invalidità rilasciato dalla Commissione medica della Asl o INPS in cui viene accertato almeno una percentuale del 67% di invalidità mentre per i dipendenti pubblici viene emessa una inabilità al lavoro.