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Perché romeni e bulgari continueranno ad essere cittadini Ue di serie B

Schengen

Austria e Olanda mettono il veto sull'ingresso nello spazio Schengen dei due Paesi. Buone notizie per la Croazia: fine dei controlli alle frontiere dal primo gennaio 2023

I cittadini bulgari e romeni dovranno continuare a passare per i controlli di frontiera, mentre quelli degli altri Paesi Ue - inclusi i croati dal 2023 - possono viaggiare liberamente in Europa. Così hanno deciso i ministri dell'Interno dell'Ue riuniti oggi a Bruxelles. Il 'no' all'ingresso di Bulgaria e Romania nello spazio Schengen era atteso. Olanda e Austria si sono infatti espresse da tempo contro l'adesione di Sofia e Bucarest alla zona di libera circolazione.

"È ancora troppo presto", ha dichiarato il ministro degli Esteri olandese, Wopke Hoekstra, per spiegare il 'no' del suo governo all'ingresso della Bulgaria nello spazio senza controlli di frontiera. "Oggi voterò contro l'allargamento di Schengen a Romania e Bulgaria", ha annunciato il ministro dell'Interno austriaco, Gerhard Karner, al suo arrivo alla riunione con gli omologhi Ue. Vienna, alle prese con un forte aumento delle domande di asilo dovuto all'incremento degli arrivi di migranti dalla rotta balcanica, teme che l'abolizione dei controlli alle frontiere con i due Paesi possa avere ulteriori ricadute sulla pressione migratoria ai confini austriaci.

Il 'no' olandese, espresso nei confronti delle sola Bulgaria, è motivato da considerazioni "sulla corruzione e i diritti umani" nel Paese, ha spiegato il ministro olandese per le Migrazioni, Eric van der Burg. L'Olanda "incoraggerà il governo bulgaro a continuare con le riforme e il rafforzamento dello Stato di diritto, affrontando la corruzione e combattendo la criminalità organizzata", ha scritto Hoekstra in una lettera al Parlamento dei Paesi Bassi. "Esorteremo il governo bulgaro a mostrare risultati visibili e concreti, in modo da poter assicurare che i controlli alle frontiere siano garantiti", ha aggiunto il titolare degli esteri.

Bulgaria e Romania, a detta della Commissione, dal lontano 2011 hanno tutte le carte in regola per entrare nello spazio di libera circolazione all'interno del quale i controlli dei documenti possono essere effettuati solo a campione. Per la sfortuna dei due Paesi entrati nell'Ue nel 2007, la questione dell'allargamento dello spazio Schengen è tornata sul tavolo di Bruxelles in contemporanea con l'aumento degli arrivi irregolari alle frontiere esterne dell'Ue, in particolare a quelle nei Balcani.

I ministri Ue hanno invece dato il via libera all'ingresso della Croazia, segnando un nuovo passo avanti nell'integrazione dell'ultimo Paese che ha aderito all'Ue. A partire dal primo gennaio del prossimo anno, oltre a entrare nell'Eurozona, la Croazia potrà dire addio ai controlli alle frontiere con gli altri Paesi europei. 

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