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Quota 41, 102, Ape sociale e... ecco cosa cambia col governo Meloni

Economia

Pensioni: Quota 41, 102 e... cosa cambia col governo Meloni

(foto Lapresse)

Pensioni, cosa cambia col governo Meloni? Il destino di Quota 102, Opzione Donna e Ape Sociale

Le pensioni saranno uno dei temi caldi di questo autunno. Molti già si chiedono cosa cambierà col governo Meloni e del centrodestra in tema di riforma e scelte sulla previdenza. La sensazione dalle prime indiscrezioni è che Quota 102, in scadenza il 31 dicembre 2022, potrebbe venire prolungata anche per il prossimo anno: disco verde dunque alla possibilità di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi. Va ricordato che quando venne introdotta (prendendo l'eredità di quota 100), l'idea era che fosse una misura temporanea in scadenza e poi sarebbero state trovare altre soluzioni per evitare il cosiddetto scalone Fornero (dai 64 ai 67 anni). Ma visto che il tempo è poco, le quotazioni per la proroga salgono. Avanti nel 2023 anche le 'storiche' Ape sociale e opzione donna.

Pensioni Quota 41 si fa? La battaglia della Lega di Salvini e i costi

Quota 41? La misura che porterebbe alla pensione con 41 anni di contributi a prescendere dall'età anagrafica è da sempre un cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini (e piace anche ai sindacati). Stando ai calcoli fatti dal Carroccio costerbbe circa 5 miliardi l’anno in un triennio (la stima Inps è attorno quota 6 miliardi).- Va anche detto che, secondo la Cgil si scenderebbe a 1,3 miliardi, sulla base dell’ipotesi che vede solo il 40 per cento degli aventi diritto chiedere l’anticipo, scomputando la parte contributiva dell’assegno che "non è un costo per lo Stato, solo un anticipo dei contributi versati". In sintesi: quota 41 tutto sommato non è una misura troppo onerosa per le casse dello Stato. Ecco perchè la possibilità che il governo Meloni la introduca esiste in attesa che poi si avvii un confronto ampio con le parti sociali per una riforma pensioni più complessiva e di lungo respiro.

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