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Red Sea International Film Festival 2022: i vincitori di un'edizione all'insegna dell'umanità e della bellezza

«Abbiamo appena iniziato». È questa la promessa che Jomana Alrashid strappa dal palco del Red Sea International Film Festival in occasione della cerimonia di chiusura di questa seconda edizione di base a Jeddah, in Arabia Saudita, capace di riunire decine di ospiti internazionali e centinaia di film accuratamente selezionati per permettere al cinema di essere quello che un po' tutti vorremmo che fosse: un ponte tra Paesi e culture diverse. «Incoraggiare i giovani a riconoscere la bellezza e aiutarli a creare qualcosa di unico e speciale è fondamentale per noi», continua Alrashid ringraziando tutti gli ospiti che, al Red Sea International Film Festival, sono riusciti a inquadrare il film attraverso diverse sfumature, mostrando in che maniera riuscire a rappresentare la diversità di tutte le culture. «Continueremo su questa strada, è questa la nostra sfida: creare una comunità globale che possa supportarsi e possa sostenere il mondo del cinema», chiosa Jomana, al cui entusiasmo si unisce quello di Mohammed Al Turki. «È incredibile vedere tanti registi emergenti e tanti professionisti confrontarsi insieme per dar vita a un dialogo così ricco e così inestimabile», spiega Al Turki prima di entrare nel vivo e annunciare i vincitori di questa edizione.

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Il regista Yassin Al Daradji Tim P. Whitby/Getty Images

Insieme a un premio speciale ritirato da Jackie Chan - che approfitta del palco del Red Sea allestito nel giardino esterno del lussuosissimo Ritz-Carlon Hotel per festeggiare i suoi sessant'anni di carriera -, ad alternarsi sul main stage sono diverse celebrità - dalla top-model Naomi Campbell alla star del cinema arabo Yusra - per conferire i premi ai candidati. Il premio più pesante della serata, quello per il miglior film tra i 16 che hanno preso parte alla selezione ufficiale, è Hanging Gardens di Ahmed Yassin Al Daradji, una coproduzione che ha visto Iraq, Palestina, Egitto, Regno Unito e Arabia Saudita lavorare per il medesimo progetto. Il film, presentato anche a Venezia, è una riflessione profonda sulla scoperta della sessualità maschile sullo sfondo di una società al limite del degrado. Al centro della storia ci sono due fratelli: Taha As'ad. Si guadagnano da vivere frugando nei rifiuti della discarica fino a quando As'ad non trova casualmente una bambola gonfiabile americana dando il via a un viaggio a volte grottesco e a volte formativo tra scoperta e crescita.

Suppasit Jongcheveevat e Mohammed Al Turki

Suppasit Jongcheveevat e Mohammed Al TurkiDaniele Venturelli/Getty Images

Il film vince anche il Silver Yusr for Best Cinematic Achievement, mentre il Silver Yusr for Best Actor va ad Adam Bessa per Harka, un film che ha visto la partecipazione di Tunisia e Francia. La miglior attrice è, invece, la strepitosa Adila Bendimerad, assoluta protagonista di The last queen, mentre il premio per la miglior sceneggiatura va al film iraniano A childless village di Reza Jamali. Il Silver Yusr Jury Prize, ossia il premio speciale conferito dalla giuria capitanata dal regista premio Oscar Oliver Stone, va, invece, a Within sand di Mohammed Alatawi, film dell'Arabia Saudita accolto con una standing ovation dal pubblico del Red Sea International Film Festival. Il Silver Yusr per il miglior regista va, invece, a Lotify Nathan per il film Harka, rendendo il presidente Stone particolarmente fiero del lavoro svolto. «È stato magico per me valutare 16 film bellissimi che hanno parlato di bellezza, di dolore, di sofferenza e di una gran voglia di vivere», spiega Stone in un videomessaggio proiettato sul maxi-schermo del palco alla presenza di ospiti eccellenti in platea come Antonio Banderas, Jackie Chan e Mike Tyson. Gli altri premi sono stati: l'Audience Award Best Saudi Film a How I got there di Zeyad Alhusaini; l'Audience Award for the Best Film ad Ajdomma di He Shuming della Sud Corea e Singapore; il Red Sea Virtual Reality Award Silver Yusr a Eurydice di Celine Daemen (Olanda); il Gold Yusr a From the main square di Pedro Harres (Germania); il Silver Yusr for Best Short Film a Will my parents come to see me di Muhamed Bashir Harawe (Somalia, Austria e Germania), e, infine, il Golden Yusr for the Short Film a On my father’s grave di Jawahine Zentar (Marocco, Francia). Chiude il cerchio la giovane e bellissima Sarah Taibah, vincitrice del premio The Young Rising Star di Chopard, main sponsor del Red Sea International Film Festival, mentre il cielo si riempie di fuochi d'artificio e l'Arabia Saudita accoglie con rispetto e umanità la bellezza che il cinema di tutto il mondo riesce a partorire e ad accogliere.

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