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Roma, verso l'Inter: Mourinho e il dubbio Dybala

Calcio

Si apre a San Siro un ciclo delicato per i giallorossi, in un mese di ottobre che contempla anche la doppia sfida al Betis in Europa League. Sotto osservazione le condizioni della "Joya", risparmiato dall'Argentina

L’emoticon che meglio rappresenta la Roma alla ripresa della stagione, dopo la pausa delle nazionali, è una faccina sorridente. Aspetto affatto scontato, se si considerano i reiterati problemi fisici che hanno afflitto parte della rosa ad inizio settembre, e che ora – con l’eccezione del lungodegente Wijnaldum e di Karsdorp finito sotto i ferri – sembrano essere superati. In fin dei conti, le partite continentali ed extraeuropee disputate dalle varie selezioni, che hanno comportato l’interruzione del torneo di A, non hanno sortito l’effetto di sovraccaricare troppo la quasi totalità dei giallorossi convocati dai vari commissari tecnici. Celik è stato schierato tra i titolari nelle due partite di Natons League disputate dalla Turchia, contro Lussemburgo e Isole Far Oer, come Cristante nel doppio successo azzurro con Inghilterra e Ungheria e Zalewski con la sua Polonia sconfitta dai Paesi Bassi e vittoriosa contro il Galles. Ma per il resto c’è chi ha fatto da spettatore (Rui Patricio, Mancini, Matic, Abraham e Spinazzola), chi si è ritagliato un modesto minutaggio (Ibanez, che ha fatto il suo esordio nella Selecao sostituendo nell’ultimo quarto d’ora Marquinos, nel 5-1 rifilato in amichevole dai verdeoro alla Tunisia), e chi ha fatto ritorno a Trigoria – Pellegrini – a causa di un fastidio muscolare che ne ha consigliato un precauzionale stop.

Discorso a parte merita Dybala. Che è rientrato nella capitale dopo la tribuna dove il c.t. della nazionale albiceleste lo ha messo a seguire i due match vinti 3-0 dall’Argentina contro Honduras e Giamaica, per via di una noia al flessore. Lo staff giallorosso provvederà quindi a fare le valutazioni del caso, per capire se la “Joya” potrà riaggregarsi già nella giornata di venerdì al gruppo e essere tra gli abili ed arruolati per la partita di Milano con l’Inter. Possibile un suo impiego dal 1’ tra le linee al fianco di uno Zaniolo che scalpita, in appoggio ad Abraham, con Pellegrini messo a centrocampo al fianco di Matic che farebbe così rifiatare Cristante. Un ingresso dell’attaccante argentino a match in corso, invece, rimetterebbe nell’undici di partenza il capitano in posizione più avanzata ed il centrocampista azzurro nel cuore della mediana in coppia con il serbo, mentre sul binario sinistro Spinazzola dovrebbe essere preferito a Zalewski.

I conti di José Mourinho, poi, dovranno essere fatti con un calendario molto concentrato. Otto partite in un mese, in cui spiccano quattro impegni di elevata importanza: il doppio confronto col Betis, essenziale nell’economia dell’Europa League, l’imminente trasferta di San Siro e il match dell’Olimpico con il Napoli il 23 ottobre. Scontato che per fronteggiare tale tour de force l’allenatore portoghese dovrà in maniera quasi scientifica fare ricorso al turn-over. Come è altrettanto normale che la fortuna dovrà assumere le sembianze di preziosa alleata: più che sul campo, sul fronte infermeria: la cui porta, ora, è necessario resti ben chiusa.

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