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Russia, Iran e l’illusione che possa cambiare qualcosa

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Franco Londei

Politicamente non schierato. Voto chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

Con l’Iran ci siamo già passati nel 2009 con il Movimento Verde, per la Russia invece le proteste di questa portata sono una novità.

I media e le cosiddette “organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani” fanno a gara per pubblicare i video rubati su Twitter che mostrano i giovani iraniani e russi cercare di opporsi ai loro rispettivi regimi. Come se fosse un grande show e non una tragedia. Si mostrano “solidali e partecipi” ma in realtà puntano solo a qualche click in più, qualche donazione in più o a un po’ di notorietà, ma tutti sanno benissimo che oltre alla “solidarietà virtuale” non possono andare.

È bello avere da queste entità l’illusione che quelle proteste, tutti quei morti e quelle migliaia di arresti possano cambiare qualcosa. Ma se si pensa che in Iran sono centinaia, forse migliaia i giovani arrestati nelle proteste del 2009 di cui si è persa traccia, se si pensa che in Russia sono stati capaci di far sparire nel nulla decine di migliaia di bambini ucraini, come si può davvero pensare che in Iran e in Russia possa cambiare qualcosa?

Ieri sera tutti i telegiornali hanno dato risalto all’uccisione avvenuta in Iran della “ragazza con la coda”, una giovane trasformata in icona, e quindi in un bersaglio, dai soliti “grandi difensori dei Diritti Umani”. Che poi a loro che gliene importa se le piazzano cinque pallottole in petto? L’importante è fare audience, l’importante è cavalcare le proteste ma dal comodo di una poltrona e dietro lo schermo di un PC.

Poi ci sono le cosiddette “resistenze”. Di quella farlocca iraniana, il MEK con sede a Parigi, ne abbiamo già parlato. Sono Ayatollah falliti passati a Saddam Hussein con il quale hanno ucciso migliaia di loro fratelli iraniani e che ora vorrebbero farsi passare per “i buoni”. Odiati in Iran almeno quanto gli Ayatollah. Di resistenza russa invece non se ne è mai sentito parlare e non credo che esista. Fino ad oggi ai russi andava bene Putin e le sue ideologie genocide.

Gli unici che veramente stanno aiutando i ragazzi iraniani e quelli russi sono gli hacker etici che con il loro lavoro cercano di aggirare i firewall di regime che bloccano le connessioni e quindi i contatti con il resto del mondo. Senza il loro lavoro oggi sapremmo ben poco di quello che avviene in Russia o in Iran.

Non facciamoci quindi illusioni su queste manifestazioni in Russia e in Iran, non cambieranno la storia dei due regimi. Come sempre verranno cavalcate vergognosamente da chi sa che sono solo una illusione, ma non ha pudore di approfittarne anche a costo di mettere in pericolo le vite degli attivisti.

Nel 2022 i regimi non cadono con le proteste di piazza ma cadono con le sanzioni e con l’uso della forza. Tutto il resto è solo illusione.