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Russia-Ucraina: Biden e Macron lanciano la Conferenza di pace per il 13 dicembre

Joe Biden è disposto a parlare con Vladimir Putin “se mostra segnali di voler cessare la guerra” e Emmanuel Macron prepara per il 13 dicembre a Parigi una conferenza per sostenere l’Ucraina che potrebbe diventare il primo approdo di una conferenza di pace e di dialogo sulla guerra. E’ uno dei punti centrali del lungo comunicato con il quale i due presidenti hanno dato conto dell’esito della visita di Stato di Macron durante la quale il presidente francese ha sollevato forti rilievi sull’Inflation Reduction Act (Ira) senza tuttavia riuscire a ottenere correttivi sostanziali dal presidente americano.

Russia-Ucraina: Biden e Macron aperti al dialogo “se Putin vuole davvero cessare la guerra”

Nel loro incontro alla Casa Bianca, prima visita di stato dell’era Biden, Emmanuel Macron e il presidente americano hanno proiettato un’immagine di amicizia indiscussa, tra pacche sulle spalle e una convivialità abbracciata anche dalle due first lady, ma hanno discusso con franchezza le loro divergenze. La visita è culminata nell’apoteosi di una cena di gala alla Casa Bianca con 200 astici del Maine offerti a 350 invitati in smoking e abito lungo, tra i quali  l’astronauta Sophie Adenot, il regista Claude Lelouch, il milliardario del lusso (Lvmh) Bernard Arnault, la regina della moda Anna Wintour e l’attrice Jennifer Garner, in una Casa Bianca carica di addopi di Natale.

La mano tesa a Vladimir Putin è senza dubbio un punto centrale di accordo tra i due Paesi sulla spinosa questione della guerra russa in Ucraina, un Paese devastato dall’invasione e dai bombardamenti, alle porte di un inverno gelido. Al termine dell’incontro nella stanza ovale, durato oltre due ore,  il lungo comunicato sancisce le posizioni comuni. Al primo posto l’impegno a garantire aiuti a Kiev “finché necessario” senza imporre la pace e a perseguire i crimini di guerra di Mosca. Macron, anche in vista della conferenza internazionale a Parigi il 13 dicembre per raccogliere aiuti per Kiev, continua a tenere aperta la porta a Putin, con cui ha annunciato di voler parlare nei prossimi giorni, convinto che “un negoziato sia ancora possibile”. E lo stesso Biden ha ribadito in conferenza stampa di essere “pronto a parlare con Putin se mostra segnali di volere cessare la guerra”, pur precisando che “finora non lo ha fatto”. 

Proprio sul merito della guerra in corso, l’Italia ha votato in Parlamento il proseguimento degli aiuti all’Ucraina fino a tutto il 2023, sulla scia del precedente decreto del governo Draghi in materia.

Biden-Macron: nei colloqui anche l’Inflation Reduction Act

Il leader francese non ha fatto mistero di considerare l’Inflation Reduction Act, la legge voluta da Biden che stanzia sostegni fiscali e bonus per l’industria americana in vista della transizione energetica, un vero e proprio vulnus nei rapporti in Occidente. La legge prevede 370 miliardi di dollari in aiuti ed è considerata da Macron un piano “super aggressivo” in grado di provocare delocalizzazioni a cascata dall’Europa a tutto vantaggio degli Stati Uniti, creando una frattura nell’asse occidentale.”Le scelte che sono state fatte sono scelte che portano alla frammentazione dell’Occidente” aveva detto il presidente francese nel corso della sua visita ufficiale.

Di fronte alla franchezza dell’addebito, la risposta americana è stata tiepida. “Gli Stati Uniti non si scusano e non devo scusarmi di una legge che io stesso ho voluto” ha detto Biden, precisando tuttavia che non era sua intenzione danneggiare l’Europa o rimettere in pista gli Stati Uniti a spese dell’Europa” e che “si possono fare aggiustamenti per coinvolgere di più i Paesi europei”. Parole subito raccolte da Emmanuel Macron, che dal canto suo ha esortato l’Europa ad “andare più veloce e più forte” per avere “la stessa ambizione industriale” degli Stati Uniti.

Si è deciso di discutere “misure pratiche per sincronizzare gli approcci” sulla catena di approvvigionamento e sulla green economy, dai semiconduttori all’idrogeno e alle batterie per le auto elettriche. I due presidenti si sono impegnati ad attuare una transizione ecologica “reciprocamente vantaggiosa”, rafforzando la partnership tra gli Usa e la Ue sull’energia e sul clima. Tra le ipotesi, secondo fonti di stampa, anche alcune esenzioni per le aziende europee.

Biden-Macron: soft nei confronti della Cina, duri con l’Iran

Il comunicato finale è più soft nei confronti della Cina. È citata la “prosecuzione del coordinamento sui timori riguardanti le sfide della Cina all’ordine internazionale, compresi i diritti umani”, ma anche la collaborazione su questioni globali come il cambiamento climatico. Su questo dossier la Francia non voleva la linea dura, condividendo quella più aperta della Ue.

Biden e Macron hanno invece alzato un muro contro l’Iran, promettendo che impediranno a Teheran di raggiungere l’arma nucleare e manifestando “rispetto” per le proteste del popolo iraniano, in particolare di quelle “coraggiose” di giovani e donne.