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Salvini: "Chi paga il caffè con la carta di credito è un rompipalle" . L'opposizione: no, è normale

Il vicepremier Matteo Salvini difende l'innalzamento del limite per accettare i pagamenti con il Pos a 60 euro. "Io sono un liberale, ognuno deve essere libero di pagare come vuole. Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle", ha dichiarato, rispondendo ai cronisti in una pausa del processo Open Arms. "Io cerco di pagare in contanti, perché a me piace andare a prelevare al bancomat". Lunedì scorso Palazzo Chigi ha messo in stand-by l’esenzione dall’obbligo del Pos, quando le strutture tecniche hanno preso atto dello stallo nell’interlocuzione con Bruxelles. Ma il segretario del Carroccio difende la misura. 

L'opposizione protesta per l'uscita di Salvini.  "Salvini è contento della prima manovra del governo Meloni perchè favorisce evasione fiscale, riciclaggio e furbetti vari. Per il vicepresidente del Consiglio chi paga il caffè con il bancomat è 'un rompipalle', invece è una persona normale che non ha niente da nascondere", afferma il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra al Senato, presidente del gruppo Misto, Peppe De Cristofaro. "Chi invece si ostina a elevare il tetto del contante, chi mette un tetto minimo di spesa con il Pos - prosegue - non aiuta gli italiani ma solo quell'economia sommersa che nel 2020 le stime Istat danno a 174,6 mld di euro, con una incidenza sul Pil del 10,5%". Anche il segretario del Pd Enrico Letta aveva parlato di “scelta scellerata” e di “un invito all’evasione” e dichiarazioni dello stesso tenore sono arrivate dai 5 Stelle.