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Saman, un processo senza genitori: padre in Pakistan e madre latitante

Uccisa perché libera / Reggio Emilia

Si inizia venerdì 11 febbraio. Il fidanzato si costituisce parte civile. L'omicidio della 18enne pachistana a Novellara risale a due anni fa. L'appello a Meloni e Tajani

Saqib Ayub, il fidanzato di Saman Abbas, si costituirà parte civile nel processo per l'omicidio della 18enne pachistana uccisa a Novellara tra aprile e maggio 2021, che inizierà venerdì in tribunale a Reggio Emilia. Ad annunciarlo è il legale del ragazzo, Claudio Falleti. "Se mai otterremo dei soldi, li utilizzeremo per aprire una 'Fondazione Saman' che possa tutelare le vittime dei matrimoni forzati", ha raccontato l'avvocato ieri. Il giovane non sarà però presente in udienza. "Andrò solo io - spiega il legale - Lui non vuole trovarsi davanti quei mostri", riferendosi ai tre dei cinque imputati che saranno in aula ovvero Danish Hasnain, lo zio di Saman e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. 

Alla sbarra mancheranno la madre Nazia Shaheen e il padre Shabbar Abbas

Alla sbarra mancheranno la madre Nazia Shaheen, tuttora latitante, e il padre Shabbar Abbas, in carcere in Pakistan dove non è stata per ora ancora concessa l'estradizione all'Italia. "I dieci rinvii d'udienza per la decisione sull'estradizione sono scandalosi - dice l'avvocato Falleti - Ho letto parole inaccettabili da parte della difesa di Shabbar che mette in discussione la nostra magistratura". 

L'ennesimo rinvio del procedimento per l'estradizione del padre di Saman, Shabbar Abbas, non può lasciare indifferenti. L'avvocato lancia un appello: "Credo che la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani debbano dare seguito a quanto detto in passato. Ossia che la vicenda di Saman non può lasciare indifferenti. Ora che sono al Governo, agiscano e si convochi l’ambasciatore pachistano". 

I tempi potrebbero allungarsi. Della vicenda del padre di Saman se ne riparlerà forse ad aprile a Islamabad, la speranza è che finalmente la situazione prima o poi possa sbloccarsi e Shabbar Abbas essere consegnato alla magistratura reggiana per essere processato. Ma certezze non ce ne sono. L'iter burocratico in Pakistan e quello processuale di Reggio Emilia continueranno, di fatto, a correre parallelamente per mesi. Il Pakistan infatti ha la responsabilità di individuare di Nazia Shaheen, madre della vittima, ancora latitante e nascosta in Pakistan.

Le tappe del caso Saman in breve: dal bacio all'omicidio

Saman Abbass venne brutalmente assassinata dai familiari per essersi opposta a un matrimonio combinato, la notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, a Novellara (Reggio Emilia). La famiglia voleva darla in sposa a un suo cugino che vive in Pakistan. Saqib Ayub era invece inviso alla famiglia Abbas. Saman voleva stare con lui: da tempo, da prima di conoscerlo, si era opposta alle nozze combinate denunciando tutto ai servizi sociali che l'avevano collocata in una struttura protetta nel 2020. In questo periodo aveva incontrato Saqib, e i due si erano fidanzati.

La famiglia Abbas aveva minacciato più volte Saqib e pure i suoi genitori in Pakistan, ma Saman voleva sposarlo e, nella primavera del 2021, tornò a casa, probabilmente proprio per prendere i documenti custoditi ancora lì a Novellara dal padre e scappare con Saqib. Dopo la foto di un bacio fra i due nelle vie di Bologna, pubblicata su TikTok, il padre - secondo l'accusa - avrebbe deciso di uccidere la figlia perché aveva "disonorato la famiglia".

saman foto bacio Ansa-2

Del delitto vengono accusati i genitori, lo zio e i cugini di Saman. Lo zio Danish Hasnain, e i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq vengono arrestati in Francia e Spagna tra maggio 2021 e febbraio 2022I genitoriSono fuggiti in Pakistan poche ore dopo il delitto. Shabbar Abbas, il padre di Saman, viene arrestato a Punjab, regione d’origine della famiglia Abbas, nel novembre 2022. Ancora latitante la moglie, Nazia Shaheen.