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Sangiuliano: "Facciamo gli Uffizi due, in altra città toscana o all'estero"

"Ho fatto sviluppare una tabella. Io qui la leggo soltanto. Poi le riflessioni le fate voi. Attualmente il biglietto per il Colosseo è di 18 euro. Pompei 16 euro (18 euro da gennaio). Il Museo Egizio di Torino 15 euro. La Torre di Pisa 14 o 20 euro a seconda delle sezioni che volete visitare. La Reggia di Caserta 14 euro. Gli Uffizi 12 euro. Il Museo Pergamon di Berlino costa 12 euro. Versailles 20 euro. La Torre Eiffel dai 20 ai 28 euro. Il Louvre 17 euro. Il Partenone 20 euro. La Sagrada Familia 26 euro. La Casa Batlló 23,50 euro. Il Museo di Storia naturale a Vienna 14 euro. Mi domando, e domando a voi, gli Uffizi il cui biglietto costa 12 euro, valgono meno del Louvre che ne costa 17?".

E' la domanda che il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha rivolto ai parlamentari delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, nel corso dell'audizione di oggi, dopo aver fatto notare, inoltre, che "il sito statale più visitato con 9 milioni e 330mila visitatore nel 2019 non è un museo a pagamento, ma è il Pantheon. Un accordo del 2016 con la Diocesi di Roma aveva previsto l'introduzione di un biglietto di ingresso di soli 2 euro nel pieno rispetto delle funzioni di culto del luogo che da 1.400 anni è anche una Chiesa. Quell'accordo che avrebbe potuto portare risorse preziose per questo come per altri monumenti non è mai stato attuato".

"Si può pensare a una strategia di lungo periodo che può portare alcuni grandi musei a generare nuovi spazi espositivi, magari anche in altre città, come hanno fatto alcuni grandi musei internazionali - ha aggiunto il ministro - Ne ho parlato con il direttore degli Uffizi e del Museo nazionale archeologico di Napoli: alcuni grandi musei per la quantità di reperti che conservano nei loro depositi si possono duplicare. Possiamo pensare agli Uffizi Due o a Firenze o in un'altra città della Toscana o sul fronte internazionale, come ha fatto il Louvre. Possiamo pensare a un'altra sede del Mann a Palazzo Fuga dove poter esporre tutti quei reperti che sono nei depositi. Sarebbe un'opera utile, perché in Italia ci sono cinque milioni di reperti di cui solo 480mila esposti al pubblico".