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Siena: Annamaria Burrini strangolata con un laccio da scarpe. In carcere l’ex inquilino e sua nipote. Un 23enne denunciato

Uccisa e rapinata per pochi soldi e gioielli

SIENA – L’hanno uccisa per 1.500 euro e un po’ di gioielli, Annamaria Burrini. Lei è morta per sbaglio: perchè doveva addormentarsi per via di un sonnifero, invece è stata strangolata. Infatti tutto si sarebbe dovuto risolvere in un sorso di succo di frutta con sonnifero ma qualcosa è andato storto. Annamaria Burrini, 81 anni, non si è addormentata ed è stata strangolata con un laccio da scarpe.

E’ quanto hanno ricostruito, in due giorni dall’omicidio, gli investigatori della squadra mobile di Siena per la morte dell’anziana, trovata priva di vita il 27 settembre scorso. Due i fermati per rapina e omicidio volontario: un uomo di 39 anni e la nipote di 25, di origine ucraina, il primo ex inquilino della vittima che affittava camere della sua casa in largo Sassetta a Siena dove poi è stata uccisa. Un 23enne è stato invece denunciato. Il presunto omicida godeva della fiducia dell’anziana dopo aver dimorato nella sua abitazione fino a 7 mesi fa e per aver trovato successivamente altri affittuari.

Lunedì scorso, giorno in cui è stato ricostruito sia avvenuto l’omicidio, scoperto solo la sera successiva, zio e nipote si sarebbero recati a casa dell’81enne con la scusa di dover fare un’offerta per l’acquisto di un fondo commerciale di proprietà dell’anziana. Avrebbe dovuto rappresentare l’alibi dopo la rapina, se solo avesse funzionato il sonnifero. Poi il gesto violento e lo strangolamento avvenuto in cucina e, solo dopo il decesso, il corpo è stato spostato sul letto della stessa anziana dove è stato trovato dopo l’allarme dato da un altro inquilino. Mille e cinquecento euro in contanti e alcuni gioielli, questo il bottino.

“Addosso all’uomo, al momento del fermo, sono stati trovati diversi anelli poi risultati di proprietà dell’anziana, è stato questo l’elemento principale che ci ha indotto a pensare che fosse la persona giusta” ha spiegato il questore di Siena Pietro Milone. Ai due ucraini, da anni in Italia, gli investigatori della squadra mobile sono risaliti dall’analisi delle celle telefoniche e dei telefoni di chi era stato inquilino della vittima. Accertamenti che hanno consentito di verificare che il 39enne, già condannato per omicidio nel suo paese d’origine, si era recato nella zona di largo Sassetta proprio lunedì all’ora di pranzo quando sarebbe stato compiuto l’omicidio per poi fare ritorno nei pressi dell’abitazione anche nei giorni successivi e dopo il rinvenimento del corpo dell’anziana. In attesa dell’udienza di convalida degli arresti, l’indagine potrebbe allargarsi ad altre persone.

“Le indagini verranno approfondite secondo quelli che saranno gli ulteriori elementi che trarremo dall’autopsia e dai rilievi della Polizia scientifica – ha spiegato il procuratore capo di Siena facente funzione Nicola Marini che ha coordinato le indagini -. Dovremo vagliare la posizione delle persone che sono state al margine di questo tragico evento e vedremo l’evoluzione”. Tra questi figura anche un 23enne senese, denunciato. 

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Gilda Giusti

Redazione Firenze Post