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Spesa alimentare, rincari insostenibili: lo scenario attuale

Spesa alimentare, rincari insostenibili: lo scenario attuale
Spesa alimentare, rincari insostenibili: lo scenario attuale

Spesa alimentare, rincari insostenibili: lo scenario attuale

Il costo dei generi alimentari è in aumento da mesi e, sfortunatamente, non ci sono prospettive rosee per il futuro, considerando la preoccupante situazione degli aumenti dell’energia, del gas, e la guerra tra Russia e Ucraina. I consumatori più colpiti sono soprattutto quelli appartenenti alle fasce più fragili della popolazione, che non riescono a far fronte a questi aumenti spropositati e sono costretti a operare delle scelte dettate dal caro vita, riempiendo sempre meno il carrello della spesa.

Caro energia: tutti gli effetti sui prodotti alimentari

Per capire le ragioni di questi aumenti dobbiamo considerare i principali elementi economici alla base della situazione attuale. I prezzi dell’energia sono uno dei fattori più importanti di questa equazione. Negli ultimi mesi si è assistito a un marcato aumento del prezzo del petrolio, del gas e dell’energia elettrica, che a sua volta ha avuto un effetto su tutta una serie di settori, in primis il settore alimentare. Al punto che, nel complesso, i rincari dei generi alimentari hanno superato il 10% di media.

Naturalmente esistono dei prodotti che hanno messo a registro un incremento dei prezzi superiore, come nel caso della farina, che è aumentata del 23%. Altri cibi vittime di rincari sono stati la margarina (24%), il riso (22%), il latte, i gelati, la carne (soprattutto quella di pollo), le uova, le verdure, la frutta e altri prodotti come l’olio d’oliva. Inoltre, è bene sottolineare che oggi molte aziende agricole hanno chiuso o stanno chiudendo i battenti, perché a causa della situazione attuale non riescono più a gestire il proprio bilancio.

La spesa alimentare costa fino al 20% in più

Una famiglia che spende in media 100 euro a settimana per la spesa, ad esempio, si trova ora a dover mettere a bilancio 20 euro in più. Si tratta di una cifra non trascurabile, in special modo se la si inquadra in un arco temporale più ampio, e soprattutto se si parla delle famiglie già in gravi difficoltà economiche.

Come anticipato poco sopra, sebbene l’aumento medio sia stato pari al 10%, alcune materie di prima necessità come la farina hanno sforato non di poco questa percentuale, superando il +20%. La conseguenza è piuttosto facile da intuire: le famiglie della Penisola sono state costrette a ricorrere a tagli invasivi sulla spesa alimentare, diminuendo il proprio tenore di vita. In sintesi, l’aumento dei prezzi ha portato gli italiani verso un cambiamento delle proprie scelte, che richiede un approfondimento a parte.

Prezzi in aumento, cambiano le scelte

La prima evidenza rilevata è il cambiamento delle scelte di acquisto degli italiani. Secondo le stime ufficiali, negli ultimi mesi si è registrata una riduzione complessiva dei consumi alimentari del 3,6%. Si tratta di un dato piuttosto significativo, che fa comprendere quanto le famiglie si trovino in difficoltà sotto il versante economico.

Inoltre, oggi si fa molta più attenzione ad alcune soluzioni alternative, come la spesa online sul sito di Bennet, ad esempio, che consente di risparmiare e di considerare meglio i prodotti da mettere nel carrello (online è più facile leggere le caratteristiche di ogni prodotto, oltre a poter confrontare con più facilità i prezzi), ovviamente non rinunciando alla qualità. I consumatori che decidono di effettuare la spesa online sono in costante aumento, non solo perché in questo modo possono usufruire degli sconti, ma anche perché – ordinando online e ricevendo la spesa a domicilio – si evita di prendere l’auto e di consumare carburante.

Altre conseguenze dei rincari dei prodotti alimentari sono state le seguenti: il calo dell’acquisto di prodotti bio, pari al 38%, e l’acquisto di prodotti di marche meno conosciute, con un impatto spesso negativo sulla qualità.