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Superbonus, il governo chiude alle proroghe: lavoriamo solo per sbloccare i crediti

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Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fazzolari esclude la finestra del 31 dicembre per continuare ad usufruire della piena agevolazione. Il nodo delle banche: in ballo ci sono 60 miliardi di euro

5 dicembre 2022

Superbonus, Ronzulli (FI): "Ascoltato grido aiuto cittadini e imprese, non li lasceremo soli"

“Non proroghiamo” il Superbonus anche perché “non è quello il problema. Il problema sono i crediti di imposta, stiamo tendando di trovare su questo una soluzione”. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari escludebbe così la proroga al 31 dicembre della finestra temporale per chiedere la Cilas necessaria a “salvare” il 110 per cento per i lavori di ristrutturazione degli immobili.

Fazzolari ha spiegato che “110% o 90% cambia che l'inquilino che deve fare 10mila euro di lavori prima non pagava niente e ora deve pagare 1000 euro, ma per chi è in difficoltà interveniamo con un apposito fondo. Si confondono i due temi che sono diversi”. La priorità per il governo è quello della tenuta dei conti pubblici: “Dobbiamo trovare un meccanismo - ha detto - per cui le banche possano prendersi questi crediti senza mandare all'aria i conti pubblici. Vale 60 miliardi, non può pagare lo Stato”.

La nuova disciplina sul Superbonus con la chiusura dei rubinetti è contenuta nel dl Aiuti-quater: tra le novità, oltre al meccanismo di decalage, anche la previsione del quoziente familiare per i lavori nelle villette. Ma nelle scorse settimane si era imposto il fronte di chi chiedeva una proroga al 31 dicembre per ottenere la Cilas necessaria al bonus pieno: una finestra utile per dare ossigeno ai ritardatari che non erano riusciti a smaltire le pratiche entro il 25 novembre, termine oltre il quale l’agevolazione sarebbe stata decurtata al 90%. Il pressing era arrivato da tutti i partiti, dalla Lega al M5S, che avevano presentato emendamenti al decreto Aiuti-quater per accendere la finestra a fine anno.

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