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Terremoto in Turchia e Siria, le ultime notizie. Nuova ondata di forti scosse. Oms: "Potrebbero essere 23 milioni le persone colpite". Bilancio aggiornato: 5mila morti

Al momento sono quasi 5mila le vittime accertate del terremoto che ha distrutto intere zone della Turchia e della Siria. Il numero resta provvisorio, si continua a scavare tra le macerie delle migliaia di edifici venuti giù in entrambi i Paesi. L'Oms non lascia molte illusioni: le vittime del sisma alla fine potrebbero essere più di 20mila.

Oms: "Le persone colpite potrebbero essere 23 milioni"

Potrebbero essere in totale 23 milioni le persone colpite dal devastente terremoto, che ha scosso ieri la Turchia e la Siria, secondo quanto riporta l'Oms.

Tra i superstiti nel centro di Adana: "Sono crollate le case moderne"

di Gabriella Colarusso

"Uno degli edifici collassati nel centro di Adana - quattordici piani venuti giù - dove si cercano ancora dodici dispersi. I superstiti che vivevano qui si sono accampati intorno al cratere del palazzo, accendendo dei fuochi per riscaldarsi. I parenti delle vittime attendono notizie. La città fino a ora conta 149 morti e a crollare sono stati 21 edifici.Oltre 9mila gli edifici danneggiati. Il paradosso è che i crolli sono avvenuti quasi tutti nella città nuova, costruita dopo gli anni Ottanta, mentre la vecchia città antica è restata integra". 

Adana, foto di Gabriella Colarusso
Adana, foto di Gabriella Colarusso
Adana, foto di Gabriella Colarusso 
Adana, foto di Gabriella Colarusso
Adana, foto di Gabriella Colarusso
Adana, foto di Gabriella Colarusso 

Turchia, madre e figlio di 6 mesi salvati dopo 29 ore sotto le macerie

Hülya Yilmaz, 30 anni, e il suo bambino di 6 mesi, Ayse Vera, sono stati salvati dalle squadre di soccorso dopo aver trascorso 29 ore sotto le macerie di un edificio crollato nella città turca di Kahramanmaras. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu. Sono stati trasportati in ospedale per essere curati per le ferite riportate.

Sopravvissuti si riscaldano vicino a un fuoco a Kahramanmaras
Sopravvissuti si riscaldano vicino a un fuoco a Kahramanmaras
Sopravvissuti si riscaldano vicino a un fuoco a Kahramanmaras (afp)

Lamentano su social ritardi soccorsi, 4 arresti in Turchia

La polizia turca ha dichiarato di aver arrestato quattro persone per i post "provocatori che miravano a creare paura e panico" pubblicati sui social dopo il terremoto che ha colpito la Turchia meridionale. La polizia ha aggiunto che è in corso un'indagine più ampia sugli account dei social media, ma non ha fornito informazioni sul contenuto dei post. I social media turchi si sono riempiti di post di persone che lamentano la mancanza di sforzi di ricerca e soccorso nella loro zona, in particolare nella provincia di Hatay.

In Turchia salvate 8000 persone

Oltre 8000 persone sono state salvate in Turchia dopo il terremoto che ha colpito il sud est del Paese ma ci sono state nella notte 312 scosse di assestamento e l'attività sismica nella zona resta alta. Lo ha detto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta la tv di Stato Trt.

Hatay
Hatay
Hatay (afp)

Unesco, "preoccupati" per la situazione di Aleppo

L'Unesco si è detta "particolarmente preoccupata" per la situazione nella città siriana di Aleppo dopo il terremoto di ieri, che ha provocato danni significativi alla cittadella. Lo ha detto a Ria Novosti l'addetto stampa dell'organizzazione Onu, Tom Mallar. "L'Unesco ha effettuato con i suoi partner una prima valutazione dei danni al patrimonio. In Siria, siamo particolarmente preoccupati per la condizione dell'antica città di Aleppo, che è nella lista del Patrimonio mondiale in pericolo", ha riferito Mallar, "si osservano danni significativi nella cittadella". Il portavoce ha spiegato che la torre occidentale nella parte vecchia di Aleppo è crollata e diversi edifici sono stati danneggiati.

Aleppo
Aleppo
Aleppo (reuters)

Scossa 5.7 nell'est della Turchia

Una scossa di terremoto di magnitudo 5.7 è stata registrata nella Turchia orientale. Lo riporta il Centro sismologico europeo del Mediterraneo (Emsc) sottolineando che l'epicentro è stato registrato a una profondità di 46 chilometri.

Quasi 5mila i morti accertati in Turchia e Siria

Sono quasi cinquemila le persone che hanno perso la vita in Turchia e in Siria a causa del terremoto che ha colpito i due Paesi. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali aggiornano a 4.983 morti il bilancio delle vittime. Solo nel sud della Turchia sono 3.381 i decessi, mentre almeno 812 morti sono stati confermati nelle zone della Siria controllate dal regime di Damasco. L'agenzia di stampa Sana aggiunge che almeno 1.449 persone sono rimaste ferite nelle province di Aleppo, Latakia, Hama, Idlib e Tartous. È invece salito a 790 morti il bilancio del terremoto nelle zone della Siria nordoccidentale che sono sotto il controllo dell'opposizione, come spiegano i Caschi Bianchi.

Turchia: incendio al porto di Iskenderun colpito dal sisma

Un grande incendio sta divampando da ieri notte nel porto di Iskenderun (Alessandretta), località costiera del sud est della Turchia, e vicina al confine con la Siria, colpita dal terremoto. Lo rendono noto vari media locali secondo cui il fuoco potrebbe avere avuto origine a causa della caduta di alcuni container nel porto provocata dal sisma ma il motivo dell'incendio non è ancora stato ufficialmente determinato.

Meteo e mancanza di attrezzature: in Siria i soccorsi procedono a rilento

I soccorritori impegnati nelle zone terremotate della Siria lavorano in condizioni meteorologiche difficilissime e senza le attrezzature necessarie ad individuare e soccorrere i sopravvissuti tra le macerie. A denunciare la situazione di particolare difficoltà è un volontario che partecipa alle operazioni dei Caschi Bianchi e che ha parlato - riferisce la Dpa - di una ricerca andata avanti "molto lentamente" durante la notte a Idlib e in altre aree colpite, a causa di una tempesta che si è abbattuta sulla zona e per via della mancanza di macchinari pesanti. Parole confermate da Rami Abdel Rahman, capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale sia i soccorritori nelle aree controllate dal governo sia quelli che operano nelle zone sotto controllo dell'opposizione non dispongono delle giuste attrezzature per rimuovere i detriti.

Turchia, rabbia sui social: i soccorsi non arrivano a Hatay

Rabbia dei cittadini nella provincia della Turchia meridionale di Hatay che sui social denunciano il fatto che i soccorsi non sono riusciti a raggiungere l'area. Lo riferisce la corrispondente del Guardian nel Paese. Nella città il terremoto ha raso al suolo diversi edifici governativi, tra cui la sezione locale dell'agenzia turca per i soccorsi, l'Afad.
Un testimone ha riferito che "non ci sono squadre di soccorso della gestione turca dei disastri e delle emergenze a Hatay. Le persone stanno cercando di estrarre i propri cari intrappolati sotto le macerie. Fa freddo, piove, manca l'elettricità". Un membro della sua famiglia è intrappolato sotto una pesante lastra di cemento, da ore in attesa dei soccorritori.

Hatay
Hatay
Hatay (reuters)

In Turchia oltre 5700 edifici sono crollati

Oltre 5700 edifici sono crollati in Turchia nel sisma che ha colpito la zona di confine con la Siria. A renderlo noto sono stati i responsabili dell'Afad, l'Autorità per la gestione delle emergenze e dei disastri di Ankara, nell'aggiornare il bilancio delle vittime accertate, salito nel paese a 3381. I feriti sono oltre ventimila. Le condizioni meteorologiche rendono ancora più drammatica la situazione, ha spiegato Orhan Tatar, che ha parlato di abbondanti nevicate, precipitazioni, forti venti e basse temperature sulle zone colpite.

Hatay
Hatay
Hatay (reuters)

Registrate 243 scosse di assestamento

Sono 243 le scosse di assestamento registrate lungo la zona di confine tra Turchia e Siria dopo il sisma della notte di ieri. A renderlo noto è stato questa mattina Yunus Sezer, a capo dell'Autorità per la gestione delle emergenze turca, Afad.

Il momento impressionante in cui un edificio è crollato su sé stesso nella città di Sanliurfa

Siria, opposizione: "Centinaia di famiglie sotto le macerie"

L'opposizione siriana afferma che "centinaia di famiglie" sono ancora intrappolate sotto le macerie, come riporta il Guardian. Il tempo sta per scadere per salvare centinaia di famiglie ancora intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati, ha detto il capo del servizio di protezione civile gestito dall'opposizione siriana. Secondo l'Ap, l'Onu ritiene che in Siria a causa del sisma almeno 224 edifici nel nord-ovest del Paese sono stati distrutti e almeno 325 sono stati danneggiati, compresi i magazzini degli aiuti nell'enclave che ospita milioni di sfollati, la maggior parte dei quali vive già in case semidistrutte.

Sarmada, Siria
Sarmada, Siria
Sarmada, Siria (afp)

Terremoto, Tajani: "Si cerca ancora un italiano in Turchia"

"L'Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma, tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui". Lo riferisce su Twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all'indomani del potente sisma che ha scosso Turchia e Siria.

L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale,in Turchia per ragioni di lavoro .La Farnesina,fino ad ora,non è riuscita ad entrare in contatto con lui.

— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) February 7, 2023

Si aggrava il bilancio in Turchia, almeno 3.381 vittime

Si continua ad aggravare il bilancio delle vittime del terremoto di ieri in Turchia, dove si registrano almeno 3.381 morti, secondo l'ultimo aggiornamento delle autorità. Il potente sisma di magnitudo 7,8 - con epicentro in Turchia - ha scosso anche la Siria, dove i morti sono almeno 1.509 e i feriti 3.548.

Turchia, oltre 7.800 le persone tratte in salvo

Sono oltre 7.800 le persone messe in salvo finora in Turchia nelle 10 province colpite dal sisma. A renderlo noto è stato Orhan Tatar, funzionario dell'Autorità per la gestione delle emergenze.

13.000 soccorritori partiti da Istanbul in 12 ore, molti volontari

Alle 6 del mattino erano 13.000 i soccorritori, molti dei quali volontari, che avevano lasciato Istanbul nelle ultime 12 ore per raggiungere le zone terremotate. Lo riferisce l'agenzia di stampa Sabah, che cita il governatore di Istanbul. Molti di loro erano diretti ad Hatay, dove mancherebbero le squadre necessarie ad estrarre le persone intrappolate sotto le macerie.

Dopo 28 ore sotto le macerie, salvi donna e i 3 figli

Dopo 28 ore dal sisma, una donna e i suoi tre figli sono stati estratti dalle macerie di un edificio crollato nel distretto Nizip di Gaziantep, nel Sud della Turchia. Lo riportano i media turchi. Intanto intorno all'edificio distrutto i parenti aspettano notizie dei loro cari ancora sotto le macerie.

Nuovo bilancio: 4.365 morti tra Turchia e Siria

La Turchia ha aggiornato a 2.921 morti e 15.834 feriti il bilancio del terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il Paese. Lo hanno reso noto le autorità turche, citate dai media internazionali. Il dato porta il bilancio provvisorio complessivo delle vittime del sisma a 4.365, con le autorità siriane che da parte loro hanno contato finora 1.444 morti.

Oms: numero vittime potrebbe salire a oltre 20 mila

Il bilancio delle vittime potrebbe salire a più di 20.000 persone: lo ha dichiarato ad AFP Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. "C'è sempre la possibilità che si verifichino altri crolli, per cui spesso vediamo che i numeri iniziali si ottuplicano", ha dichiarato aggiungendo che "purtroppo, con i terremoti si verifica sempre la stessa cosa: i rapporti iniziali sul numero di persone morte o ferite aumentano in modo significativo nella settimana successiva".

Siria: rivolta in carcere militare durante sisma, evasi 20 sospetti militanti dello Stato Islamico

Una ventina di presunti combattenti dello Stato Islamico sono fuggiti da una prigione siriana in un ammutinamento a seguito del terremoto che ha scosso la regione. La prigione militare di Rajo, situata vicino al confine turco nella Siria nord-occidentale, ospita circa 2.000 detenuti, tra cui circa 1.300 sospettati di aver combattuto per l'EI. Ospita anche combattenti curdi. "In seguito al terremoto che ha colpito Rajo, i detenuti hanno lanciato un ammutinamento e hanno preso il controllo di alcune parti della prigione", ha dichiarato una fonte ad AFP. Situata in una zona ribelle, la prigione di Rajo è controllata dalle forze filo-turche. L'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), una ONG con sede a Londra che dispone di un'ampia rete di fonti nel Paese dilaniato dalla guerra, ha confermato che si è verificato un ammutinamento, ma ha dichiarato di non essere in grado di dire se qualche prigioniero sia riuscito a fuggire. Secondo le fonti, il terremoto ha indebolito le porte e le pareti della prigione, agevolando così la fuga dei detenuti.

Siria, morto sotto le macerie un membro dello staff di Medici senza Frontiere: "Scioccati"

Grande mobilitazione delle squadre di soccorso di Medici Senza Frontiere che lavorano nella Siria nordoccidentale per soccorrere le popolazioni colpite dal sisma. Al lavoro si è aggiunto anche lo sgomento per aver trovato un membro dello staff morto sotto le macerie, mentre altri hanno perso i loro familiari in seguito al disastro. "Siamo molto scioccati e rattristati dall'impatto di questo disastro sulle migliaia di persone che ne sono state toccate, compresi i nostri colleghi e le loro famiglie", ha dichiarato Sebastien Gay, capo missione di MSF in Siria. Gay ha detto che le strutture mediche sono sopraffatte dall'intenso lavoro e "il personale medico nel nord della Siria sta lavorando 24 ore su 24 per rispondere all'enorme numero di feriti che arrivano alle strutture". "Nelle prime ore del disastro, le nostre équipe hanno curato circa 200 feriti e abbiamo ricevuto 160 vittime nelle strutture e nelle cliniche che gestiamo o supportiamo nel nord di Idlib. Anche le nostre ambulanze sono state dispiegate per assistere i feriti", ha dichiarato. "I bisogni sono molto elevati nel nord-ovest della Siria, poiché questo cataclisma non fa altro che peggiorare lo stato in cui versano le persone che stanno ancora lottando dopo molti anni di guerra", ha detto Gay. "Le conseguenze massicce di questo disastro richiederanno uno sforzo di aiuto internazionale maggiore". "MSF rimane in stretto contatto con le autorità locali nel nord-ovest della Siria e con le autorità turche per estendere il nostro sostegno dove è necessario. Stiamo attualmente valutando la situazione e i bisogni a Idlib, nel nord di Aleppo e nel sud della Turchia per aumentare di conseguenza la nostra risposta", si legge nel comunicato.

Turchia e Siria, i soccorsi accorrono da tutto il mondo: un primo elenco

Alcuni sono arrivati, altri sono in viaggio o si apprestano a partire. Sono le squadre di soccorso, i vigili del fuoco, i medici, gli ingegneri e gli equipaggiamenti specializzati che decine di Paesi da tutto il mondo hanno messo a disposizione della Turchia e della Siria per fronteggiare le drammatiche conseguenze del sisma. L'ultimo annuncio è del presidente sud coreano Yoon, che ha ordinato la partenza di squadre di soccorso e attrezzature per l'emergenza sanitaria. Di seguito, un primo elenco degli aiuti:

- L'Unione europea ha mobilitato team di ricerca e salvataggio in aiuto della Turchia, mentre il sistema satellitare Copernicus è stato attivato per fornire servizi di mappatura d'emergenza. Almeno 13 Stati membri hanno offerto assistenza, mentre l'Ue si dice pronta a offrire aiuto alla Siria attraverso i suoi programmi di assistenza umanitaria.

- Gli Stati Uniti stanno coordinando l'immediata assistenza dell'alleato turco nella Nato, inviate squadre di ricerca e soccorso con cani addestrati al salvataggio, pompieri, ingegneri, mentre le organizzazioni umanitarie sostenute dagli Usa stanno rispondendo all'emergenza in Siria.

 - Dalla Russia sono in arrivo in Siria squadre di soccorso. Nelle aree in cui Mosca è presente militarmente sono già attive 10 unità per circa 300 persone al lavoro tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. I russi hanno anche allestito punti di distribuzione e assistenza umanitaria. La Russia ha offerto il suo aiuto anche alla Turchia, che ha accettato.

- Mettendo da parte rivalità e tensioni, l'esercito di Israele sta inviando in Turchia squadre di ricerca e soccorso, circa 150 persone tra ingegneri, personale medico e specializzato di vario genere. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di aver accettato la richiesta di aiuto proveniente dalla Siria, ricevuta attraverso canali diplomatici ufficiali (i due Paesi non hanno relazioni diplomatiche).

- La Grecia, storica rivale regionale della Turchia, sta inviando un team di 21 persone, due cani da salvataggio e uno speciale veicolo per le ricerche e soccorso.

- La Germania, attraverso il ministero degli Esteri, sta coordinando l'aiuto con i partner europei e preparando l'invio di generatori, tende, coperte e attrezzature per il trattamento delle acque. Berlino ha offerto ad Ankara anche l'assistenza di team della sua protezione civile. L'organizzazione internazionale Search and Rescue Germany sta allestendo una missione composta di medici e squadre di salvataggio.

- Dal Regno Unito sono in arrivo in Turchia 76 specialisti del "search and rescue", unitamente a personale medico specializzato nell'emergenza. Il Regno Unito è in contatto con le Nazioni Unite per l'assistenza alla Siria.

Tra i Paesi che stanno partecipando alla grande operazione a sostegno di Turchia e Siria figurano anche Libano, Giordania, Egitto, Svizzera, Repubblica Ceca, Giappone, Messico, Austria, Spagna, Francia, Polonia, Romania, Croazia, Serbia, Montenegro, Moldova. E l'Italia: la Protezione Civile ha inviato squadre di vigili del fuoco, mentre l'aviazione militare provvede al trasporto nelle aree interessate dall'intervento di personale medico e attrezzature.

Si ferma il calcio

Tutte le partite del calcio di club turco sono state rinviate. Lo ha annunciato la federazione calcistica: "Rinviate a data da destinarsi", ha twittato la Federazione calcistica turca (TFF) che aggiunge la preghiera "Auguriamo la misericordia di Dio ai nostri cittadini che hanno perso la vita nel terremoto che ha gettato il nostro Paese nel lutto, le nostre condoglianze alle loro famiglie, ai parenti e alla nostra nazione, e una pronta guarigione ai nostri feriti". Ieri erano in programma tre partite di campionato, tra cui quella del Fenerbahce, secondo in classifica, in casa contro il Konyaspor. Le prossime partite sono teoricamente previste per venerdì.

Nuovo bilancio: oltre 3.800 le vittime del terremoto in Turchia e Siria

Mentre il lavoro dei soccorritori continua nella notte, ha superato le 3.800 vittime il bilancio provvisorio del violento sisma che ha colpito Turchia e Siria, radendo al suolo anche migliaia di edifici. Almeno 1.444 persone sono morte in tutta la Siria, hanno detto il governo e i servizi d'emergenza. Il nuovo bilancio porta il numero totale di morti in entrambi i paesi ad almeno 3.823 dopo che la Turchia ha rivisto il suo bilancio in precedenza a 2.379. Quasi 14.500 persone sono rimaste ferite e 4.900 edifici sono stati rasi al suolo, ha annunciato Ankara.

Sono oltre 5mila gli edifici crollati in Turchia

Edifici che collassono su loro stessi o che si sbriciolano, implodendo. Sono le immagini che arrivano dalla Turchia e dalla Siria, sconvolta dal terremoto. Sono migliaia le case ridotte in polvere. E i numeri sono impressionanti: secondo l'Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad) solo in Turchia sono stati almeno 5.600 quelli crollati durante e dopo il terremoto.

Terremoto in Turchia, un palazzo collassa su se stesso in diretta a 350 km dall'epicentro

Biden chiama Erdogan: Usa forniranno ogni aiuto

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiamato oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e gli ha ribadito la disponibilità degli Usa a fornire tutta l'assistenza necessaria "al nostro alleato della Nato di fronte a questa tragedia". Il presidente ha espresso le condoglianze a nome del popolo americano a coloro che sono rimasti feriti o hanno perso i propri cari nei terremoti. Biden ha anche sottolineato che "squadre Usa sono state dispiegate rapidamente per supportare gli sforzi di ricerca e soccorso turchi e coordinare l'assistenza alle persone colpite dal sisma".