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Terremoto in Turchia e Siria, un sopravvissuto: «Mai provato niente di simile prima d’ora»

«Eravamo in nove a casa. Due dei miei figli sono ancora tra le macerie: li sto aspettando». Una donna, con il braccio rotto e il volto ferito durante il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la Turchia centrale e la Siria nord occidentale, ha raccontato a Reuters di essersi sentita «scossa come in una culla». L’edificio di sette piani in cui viveva, a Diyarbakir, è ridotto in macerie.

«Sono caduti tutti i quadri dalle pareti di casa mia», ha riferito Samer, residente a Damasco, la capitale siriana. «Mi sono svegliato terrorizzato. Ora siamo tutti vestiti e in piedi davanti alla porta».

In Turchia, come nelle zone colpite della Siria e nelle città libanesi di Beirut e Tripoli, i cittadini sono scesi in strada, nella notte fredda e piovosa, e molti sono saliti in auto per essere pronti ad allontanarsi, in caso di altri crolli.

Erdem, residente nella città turca di Gaziantep, dice di non avere «mai provato niente di simile nei 40 anni che ho vissuto. Siamo stati scossi almeno tre volte molto fortemente».

Il bilancio delle vittime si aggrava

Il bilancio dei morti, intanto, continua a crescere: in Turchia le vittime sono almeno 912, come ha reso noto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. In Siria si contano almeno 427 morti.

«La Siria nordoccidentale è un'area disastrata. Ci serve l'aiuto di tutti per salvare la nostra gente», spiega Ismail Al Abdullah, dei Caschi Bianchi, l'organizzazione di difesa civile siriana che opera nelle aree della Siria sotto controllo dei ribelli. «Abbiamo bisogno di aiuto. La comunità internazionale deve fare qualcosa per aiutarci, per sostenerci». Da Sarmada, vicino al confine con la Turchia, Abdullah ha spiegato alla Bbc che «numerosi edifici in diverse città e villaggi della parte nordoccidentale del paese sono crollati, sono andati distrutti dal sisma. Le nostre squadre hanno risposto a tutte le richieste, in tutti i posti e in tutti gli edifici e tuttora molte famiglie si trovano sotto le macerie. Stiamo cercando di salvarle ma per noi è un compito difficilissimo».

Secondo Haluk Özener, direttore dell'osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, si tratta del «più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni».

Al momento non risultano feriti o morti tra gli italiani presenti in Turchia, come ha fatto sapere la Farnesina.

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