Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Tutto su Anna, 50 anni senza la Magnani

PATRIZIA CARRANO, "TUTTO SU ANNA - LA SPETTACOLARE VITA DELLA MAGNANI" (Vallecchi, pp. 400 - 22,00 euro). "Ho capito che non ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno". Vezzo da diva o confessione di donna, così diceva Anna Magnani, l'unica, inimitabile. Della quale ancora oggi non si possono indicare eredi, come solo per le grandissime. A celebrarla nell'anno del cinquantenario della morte - avvenuta a Roma il 26 settembre 1973 - è "Tutto su Anna - La spettacolare vita della Magnani" di Patrizia Carrano, riscrittura di una precedente e fortunata biografia della stessa autrice, che il 27 gennaio arriva in libreria per Vallecchi, con l'introduzione di Federico Fellini. Un volume che è quasi un dietro le quinte di vita, tra segreti (quando e dove nacque davvero la Magnani? Fu uno dei tanti dilemmi di una donna in eterna sfida con il tempo che passava), debutti, amori (leggendarie le sue scenate), dolori (la madre mancata, la polio che colpì il figlio Luca, l'amore "negato"), successi e delusioni.
    "Non puoi fare del cinema", le avevano detto molti registi, ricorda oggi la Carrano. "Invece lei il cinema lo ha fatto, con straordinari risultati. Da protagonista e non da caratterista - scrive l'autrice - Non aveva il fisico della soubrette, eppure ha fatto il varietà in modo indimenticabile. Da assoluta prima donna. Il teatro di prosa lo ha attraversato da par suo. Senza mai arrendersi alle mode, senza cambiare pettinatura, facendo diventare i 'calamari' neri che aveva sotto gli occhi l'inconfondibile vessillo del proprio volto".
    Il volume parte dalla nonna che la crebbe e dall'incontro con l'amico Paolo Stoppa alla scuola di recitazione di via Vittoria.
    E poi scala la sua vita: il matrimonio con Goffredo Alessandrini, la nascita di Nannarella, l'amicizia con Totò.
    Sfogliando i capitoli si incontrano Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Pier Paolo Pasolini. E poi Roberto Rossellini. "In due ore di Anna c'è tutto - diceva lui - L'estate, l'inverno, la tenerezza, la sfuriata, la gelosia, il litigio, la rottura, l'addio, le lacrime, il pentimento, il perdono, l'estasi, e poi di nuovo il sospetto, la rabbia, gli schiaffi". Dal loro incontro nacque il capolavoro di Roma città aperta (di cui la Carrano svela la genesi della più celebre sequenza, ispirata dalla corsa della Magnani dietro l'auto del suo ormai ex amante Massimo Serato) e una delle storie d'amore più tormentate del cinema italiano. Ma c'è anche L'onorevole Angelina, Bellissima, Mamma Roma, La rosa tatuata con cui la Magnani vinse l'Oscar, prima attrice non di lingua inglese nella storia dell'Academy.
    "Anna, guarda che è vero, ho chiamato l'Ansa e altre due agenzie. È proprio vero", le dovette assicurare nel cuore della notte Vieri Niccoli della Paramount in Italia. E ancora, l'amicizia con Suso Cecchi D'amico e Indro Montanelli, la lite furibonda con Giulietta Masina, sul set di Nella città l'inferno.
    "La Magnani è stata l'interprete perfetta di un ribellismo femminile che affondava le sue radici nel rifiuto di certe catene, ma che non sapeva porsi altri traguardi di quelli dettati dal vitalismo dei propri sentimenti. Ad Anna si addiceva la protesta, si addiceva il disagio, il coraggio. Ma in lei non abitava alcuna vocazione politica", scrive ancora la Carrano, rilanciando un interessante paragone con Mariangela Melato, altra grandissima, di cui sono appena passati i dieci anni dalla morte. Per entrambe, non esistono eredi. "La vera erede della Magnani è la Magnani stessa - riflette la scrittrice - Ha denudato le nostre passioni, le ha tramutate in materia viva e palpitante". Per questo, conclude, "Anna ci parla ancora. E continuerà a farlo". (ANSA).