“Se Putin attacca, Usa pronti alla risposta”. E' quanto afferma un'informativa della Nato, citata da Repubblica, secondo cui l'Alleanza è in allerta e monitora ogni possibile lancio di siluri dal sommergibile. La Farnesina intanto convoca l'ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, sottolineando che si tratta di un'iniziativa coordinata in ambito Ue.
La Federazione russa "farà di tutto" per difendere il suo territorio, comprese le quattro regioni ucraine annesse ieri. Lo ha detto il capo del Cremlino. Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, spiega che verrà impiegata “qualsiasi arma”, comprese quelle “nucleari strategiche”. Lo spettro del nucleare apre a diversi scenari e vari livelli di intensità del conflitto.
L'analista russo Andrei Kortunov, direttore generale del Russian International Affairs Council (Riac), non esclude l'impiego, da parte della Russia, di armi nucleari. "Mi piacerebbe molto che non fosse possibile, ma non posso permettermi questo lusso", ha affermato in una intervista al programma di Lucia Annunziata "Mezz'ora in più". "La leadership russa ha dimostrato di essere pronta a una escalation. C'è molta ambiguità sull'uso delle armi nucleari. Penso che siano una sorta di ultima ratio, l'ultima argomentazione nel caso in cui la Nato interferisca direttamente nel conflitto", aggiunge. "Magari la mobilitazione parziale è un segnale indiretto che il Cremlino vuole considerare una escalation diversa, non con l'uso di armi nucleari ma portando sul terreno forze umane. Ma il pericolo dell'uso delle forze nucleari rimane sempre. Magari per incidente, per errore, soprattutto se l'assistenza militare Occidentale all'Ucraina dovesse aumentare".