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Ucraina - Russia, le news dalla guerra del 24 settembre. Zelensky: "Nucleare di Putin? Forse non è più bluff"

La Russia "rispetterà pienamente la volontà popolare che si esprimerà tramite i referendum" che si sono aperti due giorni fa e andranno avanti fino al 27 settembre nei territori dell'Ucraina orientale. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov intervenendo all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. "Diventeranno territori russi".

La procedura per l'annessione delle auto-proclamate Repubbliche popolari di Luhansk e Donetsk e delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia alla Russia potrebbe aver luogo il 30 settembre, riferisce la Tass citando una fonte della Duma di Stato. Sono in totale 2.000 le persone arrestate durante le proteste contro la mobilitazione in Russia. Di loro 799 rimangono in carcere.

In Serbia arrivati finora 40mila russi da inizio guerra

Prosegue incessante il flusso di russi in Serbia, divenuto ancora più massiccio dopo l'annuncio sulla mobilitazione militare parziale in Russia. Secondo il quotidiano Blic, dall'inizio del conflitto armato in Ucraina sarebbero circa 40 mila i russi giunti finora in Serbia, in particolare nella capitale Belgrado e nelle altre principali città di Novi Sad e Nis.

Ucraina, filorussi: validi referendum annessione

I Comitati Centrali elettorali delle repubbliche separatiste di Donetsk e di Lugansk hanno riconosciuto validi i referendum per l'annessione alla Russia. Secondo quanto riporta Tass, che cita Elena Kravchenko, capo della Commissione elettorale centrale della Regione di Lugansk, e l'omologo di Donetsk Alexander Kofman, in entrambe le auto-proclamate repubbliche si è oltre il 50% di partecipazione, dato che rende valido il voto.

Serbia non riconoscerà risultati referendum annessione Russia

La Serbia non riconoscerà i risultati dei referendum organizzati dalla Russia per l'annessione nei territori occupati del sud e dell'est dell'Ucraina. Lo ha affermato il ministro degli Affari esteri serbo, Nikola Selakovic, citato da Rts. In merito ai referendum, Selakovic ha affermato che la Serbia, visti i principi del diritto internazionale e i propri interessi, non può riconoscere i risultati. "Prima di tutto, aderiamo fondamentalmente ai principi del diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite; in secondo luogo, ciò contraddirebbe completamente i nostri interessi statali e nazionali e la nostra politica di preservare l'integrità territoriale, la sovranità e i principi di inviolabilità dei confini", ha affermato Selakovic.

Kiev, visite mediche per comandanti Azovstal in Turchia

I comandanti rilasciati dalla Russia e che erano stati ad Azovstal e che ora si trovano in Turchia vengono sottoposti a visite mediche e presto saranno in grado di vedere i loro parenti. Lo rende noto il Capo dell'Ufficio del presidente ucraino Andriy Yermak su Telegram secondo quanto riferisce Ukrainska Pravda. "L'umore di tutti è combattivo. I ragazzi si sottopongono a visite mediche, c'è un controllo approfondito sulle loro condizioni. Sulla base dei risultati dei test medici, è stato effettuato un esame approfondito da parte di un terapeuta e di un chirurgo ", ha affermato Yermak.

Zelensky: minacce nucleari Putin? Forse non è più bluff. Referendum? Dopo negoziati saranno impossibili

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un'intevista alla Cbs, ha spiegato che le minacce nucleari da parte del presidente Vladimir Putin potrebbero dover essere prese sul serio. "Forse ieri si poteva parlare di bluff. Ma oggi potrebbe essere realtà. Non credo stia bluffando. Dobbiamo continuare a mettergli pressione e non permettergli il suo ricatto nucleare", ha commentato Zelensky, aggiungendo che, a suo avviso, l'Europa non può pensare di avere stabilità fino a quanto Putin sarà al potere. "Il governo russo può annunciare ufficialmente che il 'referendum'" nei territori occupati dell'Ucraina "è finito e annunciare i risultati. Ma questo renderà impossibile continuare qualsiasi negoziato diplomatico con il Presidente della Federazione Russa, e lui lo sa molto bene. Ne ho parlato pubblicamente. Penso che questo sia un segnale molto pericoloso da parte del presidente Putin, che ci dice che Putin non porrà fine a questa guerra".

Kiev, razzi russi a Kramatorsk, danni a case e ospedale

I "russi colpiscono Kramatorsk, nella regione di Donetsk, con missili S-300, case e ospedale danneggiati". Lo ha reso noto in serata il consiglio comunale della città su Facebook, riporta un corrispondente di Ukrinform. "Un altro bombardamento di Kramatorsk" con "due missili S-300. Danneggiati un ospedale, condomini e garage. Nessuna vittima", precisa il rapporto. Ieri - ricorda Ukrinform -, due civili sono stati uccisi e otto feriti nei bombardamenti russi della regione di Donetsk.

Kiev, due distretti nel Dnipropetrovsk sono sotto il fuoco russo

Le forze russe hanno bombardato questo pomeriggio due distretti della regione di Dnipropetrovsk. Lo ha annunciato in un post su Telegram Mykola Lukashuk, il capo del Consiglio regionale di Dnipropetrovsk. lo riporta Ukrinform. "Nel distretto di Nikopol, il nemico ha bombardato Marhanets con l'artiglieria e due edifici sono stati parzialmente danneggiati - ha precisato -. Anche la comunità di Myrove è finita sotto il fuoco nemico. Due edifici residenziali privati, tre fabbricati agricoli e tre linee elettriche sono stati colpiti. Non sono state segnalate vittime". Nel distretto di Synelnykove, i russi hanno bombardato la comunità territoriale di Velyka Mykhailivka, colpendo due villaggi. Fortunatamente, nessuno è stato ferito. In altri distretti della regione di Dnipropetrovsk, la situazione è invece apparentemente calma.

Zelensky: trovate altre due fosse comuni a Izyum

Nella città di Izyum, liberata di recente dalle forze ucraine, sono state trovate altre due fosse comuni. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista alla Cbs.
"Oggi ho ricevuto maggiori informazioni", ha spiegato Zelensky, "i giornalisti stanno arrivando. Hanno trovato altre due fosse comuni, grandi fosse con centinaia di persone. Stiamo parlando di una piccola città di Izium. Capite? Ci sono altre due fosse comuni in una piccola città. Questo è quello che sta succedendo". "Le sanzioni devono continuare. Queste sanzioni avranno un impatto politico, oltre che finanziario", ha aggiunto il presidente ucraino.

Zelensky: ricevute batterie antiaeree Nasams da Usa

L'Ucraina ha ricevuto i sistemi di difesa antiaerea Nasams previsti dall'ultimo pacchetto di aiuti approvato dagli Stati Uniti. Lo ha annunciato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista alla Cbs. "Abbiamo assolutamente bisogno che gli Stati Uniti mostrino leadership e trasferiscano sistemi di difesa aerea in Ucraina", ha affermato Zelensky, "voglio ringraziare il presidente Biden e il Congresso per la decisione positiva che è già stata approvata. Abbiamo ricevuto i Nasams".

(ansa)

Scholz: non inviamo carri armati per evitare escalation

La Germania non intende inviare carri armati all'Ucraina per evitare un'escalation che trasformi il conflitto in una guerra tra Nato e Russia. Lo ha sottolineato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un'intervista al New York Times. "Questa è una guerra molto pericolosa", ha detto Scholz, "sosteniamo l'Ucraina. Lo facciamo in un modo che non porti a un'escalation, a una guerra tra Nato e Russia, perchè sarebbe un disastro".

(afp)

Kiev, respinti attacchi russi in 7 insediamenti nel Donetsk

Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere respinto gli attacchi nemici dei russi vicino agli insediamenti di Soledar, Vyimka, Kurdiumivka, Zaitseve, Novomykhailivka, Pervomaiske e Pavlivka, nell'oblast di Donetsk. Lo ha affermato lo stato maggiore delle forze armate ucraine nel suo ultimo aggiornamento operativo, riferisce Ukrinform. "Secondo le informazioni operative alle 18 di oggi il nemico continua a concentrare i suoi sforzi sui tentativi di occupare completamente la regione di Donetsk, mantenere il controllo dei territori catturati e interrompere le operazioni attive delle forze di difesa ucraine", si legge nel rapporto.
"Il nemico continua ad attaccare le infrastrutture civili e le aree residenziali civili - prosegue la nota -. C'è ancora una minaccia di attacchi aerei e missilistici in tutto il territorio dell'Ucraina".

Kiev, abbattuto caccia ed elicottero russo sopra Kherson

Le forze ucraine, nel cielo sopra la regione di Kherson, hanno distrutto intorno alle 17 un aereo russo Su-25 che ha attaccato le posizioni ucraine e un elicottero nemico. Lo riferisce 'Ukrainska Pravda' che cita il Comando dell'Aeronautica Militare delle Forze Armate dell'Ucraina. Per salvare il pilota russo del caccia, le forze russe hanno inviato un elicottero Mi-8 con una squadra a bordo, che è stato distrutto con successo dagli artiglieri antiaerei della brigata Odessa.

Kiev, a Mykolaiv abbattuto drone kamikaze iraniano

La difesa aerea ucraina ha abbattuto vicino a Mylkolaiv un drone kamikaze Shahed-136 di fabbricazione iraniana, in dotazione alle Forze russe. Lo ha annunciato il Comando operativo meridianale ucraino. Come riporta il Kyiv Independent, l'esercito russo aveva colpito questa mattina il centro di Odessa con lo stesso tipo di drone.

??Military: Ukraine downs Iranian kamikaze drone near Mykolaiv.

Ukrainian air defense shot down an Iranian-made Shahed-136 kamikaze drone operated by Russian troops, Ukraine's Southern Operational Command said.

— The Kyiv Independent (@KyivIndependent) September 25, 2022

Kirill, patriarca Mosca: morire in guerra lava tutti peccati

Il patriarca di Mosca, Kirill, è tornato a incoraggiare i fedeli ad arruolarsi, sullo sfondo della mobilitazione parziale voluta dal presidente Vladimir Putin, che ha però gettato i russi nel panico. "La Chiesa prega perchè questa guerra finisca il prima possibile", ha detto il Patriarca nella sua omelia domenicale, "allo stesso tempo, siamo consapevoli che chi muore adempiendo al proprio dovere militare si sacrifica per gli altri". "Questo sacrificio", ha concluso Kirill come riporta il sito Meduza, "lava via tutti i peccati che una persona ha commesso".

(ansa)

Sindaco Melitopol: nuova esplosione, auto in fiamme

Una potente esplosione ha scosso oggi la città ucraina di Melitopol temporaneamente occupata dai russi e dove si tiene lo referendum a favore dell'adesione alla Russia. Lo ha riferito il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov in un post su Telegram, riferisce Ukrinform.
"Proprio ora: una potente esplosione nella parte settentrionale di Melitopol. Secondo le informazioni preliminari, un'auto è in fiamme. Stiamo raccogliendo informazioni dettagliate", ha scritto.

Kiev, ancora 2.500 prigionieri in mano a Russia

La Russia detiene ancora 2.500 prigionieri di guerra ucraini. Lo ha detto la vice primo ministro ucraina Iryna Vereshchuk alla BBC, affermando che Mosca detiene i civili insieme ai militari. " I civili non sono stati rilasciati in occasione di diversi scambi di prigionieri - ha spiegato Vereshchuk -. I civili dovrebbero essere restituiti, non scambiati. E tra loro ci sono molte donne. Le donne devono essere liberate, perché i russi si comportano in modo terribile. Abusano, picchiano le nostre donne, torturano le nostre donne. Il mondo non dovrebbe guardare in silenzio mentre le nostre donne vengono uccise in prigione".

Accordo Serbia-Russia, polemica fra ministro Belgrado e Ue

Il ministro dell'Interno serbo Aleksandar Vulin ha risposto duramente alle critiche espresse da esponenti Ue alla firma di un accordo di consultazioni fra i ministeri degli Esteri di Serbia e Russia. "La Serbia è candidata all'adesione all'Unione europea, contro la sua integrità territoriale sono schierati 22 Paesi membri della Ue, che hanno riconosciuto il falso stato del Kosovo. E ciò costituisce un grosso colpo al percorso europeo della Serbia", ha detto Vulin citato dai media a Belgrado. E ha aggiunto: "Sia chiaro, la Serbia sceglie i suoi amici, mentre i suoi nemici si dichiarano da soli". Il ministro Vulin è noto per le sue posizioni nazionalpatriottiche e apertamente filorusse.

Russia: donne Daghestan e Yakutia in piazza contro mobilitazione

Le donne di alcune delle regioni russe che stanno mandando più uomini al fronte in Ucraina, il Daghestan e la Jakuzia, sono scese in piazza per protestare contro la "mobilitazione parziale", ordinata dal presidente Vladimir Putin per rafforzare l'esercito in Ucraina.
A Yakutsk, nella Siberia orientale, le donne sono scese in piazza sotto lo slogan "siamo per la pace". Sempre le donne sono state protagoniste di una protesta a Makhachkala, la capitale del Daghestan, la regione del Caucaso russo a maggioranza musulmana. Al grido "no alla guerra", "la Russia occupa il territorio di un altro Stato", le manifestanti - seguite poi da alcuni uomini - hanno affrontato gli agenti di polizia mettendoli in fuga, come riporta il canale indipendente Dozhd.

(ansa)

Russi in fuga verso Mongolia, tremila ingressi da mercoledì

Continua a crescere la lunga coda di auto che dalla Russia si stanno dirigendo verso il confine con la Mongolia dopo l'annuncio del presidente russo Vladimir Putin di una mobilitazione parziale di circa 300mila persone. Secondo quanto riporta il Guardian, al posto di blocco della città di Altanbulag è stato registrato l'ingresso in Mongolia di circa tremila cittadini russi.

(afp)

Filo-russi: mobilitazione in Crimea si concluderà oggi

Le misure relative alla mobilitazione parziale in Crimea saranno completate oggi, 25 settembre, entro la fine della giornata. Lo ha affermato il capo dell'amministrazione filo-russa della Crimea, Sergey Aksyonov, come riporta Tass. "Parole di gratitudine per quelli che in Crimea hanno compiuto il loro dovere, hanno mostrato coraggio e si sono rivolti agli uffici di registrazione e arruolamento militare per unirsi alle forze armate russe. Oggi, entro la fine della giornata, le attività di mobilitazione in Crimea saranno completate", ha scritto Aksyonov su Telegram.

Ucraina: la Serbia non accetterà l'esito dei referendum

La Serbia non accetterà il risultato dei referendum in corso nelle regioni ucraine sotto controllo russo. Lo ha detto il ministro degli esteri Nikola Selakovic. Parlando oggi in una conferenza stampa al suo ritorno dall'Assemblea generale dell'Onu, dove ha affiancato il presidente Aleksandar Vucic. il ministro ha precisato che Belgrado non può accettare l'esito di tali consultazioni per due ragioni. Primo, la stretta osservanza da parte della Serbia dei principi del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Secondo, ciò sarebbe contrario agli interessi nazionali della Serbia, e contrario alla sua politica di rispetto della sovranità e integrità territoriale degli stati, di rispetto del principio della inviolabilità dei confini.

Casa Bianca: conseguenze catastrofiche se Russia usa arma nucleare

Ci saranno conseguenze "catastrofiche" se la Russia decide di usare un'arma nucleare in Ucraina. Lo ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. "Se la Russia oltrepasserà questa linea ci saranno conseguenze catastrofiche per la Russia. Gli Stati Uniti risponderanno in modo decisivo. Ora, attraverso i canali privati, abbiamo spiegato in modo più dettagliato esattamente cosa significherebbe", ha detto Sullivan intervistato dalla Nbc. Gli Stati Uniti imporranno ulteriori sanzioni economiche contro la Russia se il Cremlino andrà avanti con i suoi referendum "farsa" nei territori dell'Ucraina occupati dalle forze russe", ha concluso Sullivan.

Putin agli ebrei russi: importante dare forte contributo

"E' importante" che gli ebrei russi che vivono in Russia diano un 'forte contributo' all'identità multietnica del Paese. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un messaggio rivolto in occasione del Rosh Hashanah mentre restano alte le tensioni tra il Cremlino e la comunità ebraica in Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. Decine di migliaia di ebrei hanno lasciato la Russia da quando l'aggressione è iniziata a febbraio e si prevede che altre migliaia fuggiranno in Israele e altrove dopo che Putin ha annunciato la mobilitazione parziale convocazione di 300mila riservisti per contribuire allo sforzo bellico. Sono quasi 200mila gli ebrei che ora vivono in Russia, scrive il Times of Israel sottolineando che circa tre volte di più hanno diritto alla cittadinanza israeliana avendo almeno un nonno ebreo.

Truss: non diamo ascolto a minacce Putin, non sta vincendo

"Non dovremmo dare ascolto alle intimidazioni di Putin, non dovremmo farci spaventare". Perché il presidente russo Vladimir "Putin ha deciso di mobilitare più truppe? Perché in Ucraina non sta vincendo". Lo ha detto la premier britannica Liz Truss intervistata dalla Cnn, sottolineando che "è importante che, in merito all'Ucraina, continuiamo a mostrarci risoluti".

(afp)

Mobilitazione in Russia, "Mosca vieterà ai cittadini in età di coscrizione di lasciare il paese dal 28/09"

 La Russia vieterà agli uomini in età da coscrizione di lasciare il Paese a partire dal 28 settembre. Lo riporta il media indipendente russo Meduza, secondo cui il divieto entrerà in vigore dopo la fine dei referendum nelle quattro regioni occupate dell'Ucraina. Meduza ha citato due fonti vicine al Cremlino che affermano che la data più probabile per la chiusura dei confini è il 28 settembre.

Russia, media ucraini: "L'Fsb blocca i cittadini russi al confine con il Kazakhstan"

Il servizio di sicurezza di frontiera dell'Fsb russo ha iniziato a vietare ai cittadini della Federazione di lasciare il Paese. Lo scrive su Telegram Pavlo Chikov, presidente del gruppo per i diritti umani 'Agora', citato da Unian. Il messaggio afferma che i cittadini che cercano di attraversare il confine tra Russia e Kazakhstan sono limitati in base alla decisione del commissariato militare.

Ucraina, partite altre 7 navi cariche di grano, sono 218 dall'accordo in Turchia

Altre sette navi con un carico di cereali sono partite oggi dai porti dell'Ucraina. Lo ha annunciato il ministero delle Infrastrutture di Kiev dicendo che sono in tutto 218 le navi partite da agosto, dopo l'accordo raggiunto lo scorso 22 luglio a Istanbul tra Russia e Ucraina con la mediazione di Onu e Turchia.

Ucraina, Kiev: "La coscrizione dei tartari in Crimea è genocidio etnico"

"La coscrizione di massa forzata dei tartari in Crimea è un vero genocidio etnico e un'enorme tragedia per l'intera nazione". Lo ha scritto su Twitter Mychajlo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Costringere i cittadini a una guerra nelle regioni occupate non è altro che il tentativo di Mosca di ripulire il territorio da una popolazione sleale", ha aggiunto Podolyak.

Forced mass conscription of Crimean Tatars in Crimea — a real ethnic genocide and an enormous tragedy for the entire nation. Forcing citizens to a war in the occupied regions is nothing more than Moscow’s attempt to cleanse the territory of a disloyal population.

— ??????? ??????? (@Podolyak_M) September 25, 2022

Ucraina, Podolyak: "Le minacce atomiche russe sono minacce contro il mondo intero"

"Le minacce nucleari della Federazione russa non sono un problema dell'Ucraina, ma del mondo intero. I membri del Club Nucleare devono delineare chiaramente le conseguenze per la Russia. Il "vaso di Pandora" deve essere chiuso". Lo ha scritto su Twitter il consigliere politico del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Podolyak, che ha definito "una grande presa in giro delle istituzioni globali" le "minacce velate di armi nucleari dal podio delle Nazioni Unite da parte di un membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".

Ucraina, Kiev: "Odessa nuovamente colpita da droni iraniani"

La città portuale di Odessa, nel sudest dell'Ucraina, è stata colpita nella notte da droni di fabbricazione iraniana. Lo ha affermato il il comando operativo dell'esercito ucraino per il sud con un messaggio su Facebook affermando che "Odessa è stata nuovamente attaccata da droni kamikaze nemici".

Ucraina, alleati di Putin condannano la mobilitazione

Due esponenti al vertice del Parlamento russo, fedeli alleati del presidente Vladimir Putin, si sono espressi contro "gli eccessi" della mobilitazione militare voluta dal Cremlino per la guerra in Ucraina; e hanno invitato i funzionari regionali che gestiscono la situazione a risolvere rapidamente gli "eccessi" che stanno alimentando la rabbia dell'opinione pubblica.

Ucraina, Mosca chiama alla leva quasi tutti i tartari di Crimea

In tre giorni 1.500 convocazioni alla mobilitazione sono state distribuite ai tartari della Crimea occupata. Lo ha riferito il rappresentante permanente del presidente ucraino Tamila Tasheva. "Nel corso di tre giorni più di 1.500 citazioni sono state distribuite ai tartari di Crimea. "Prendono tutti, anche quelli con più di 60 anni", ha affermato, "la maggior parte degli uomini di etnia tartara ha già ricevuto la citazione alla leva". Tasheva ha osservato che la pressione costringe i tartari di Crimea a lasciare la penisola.

(reuters)

Ucraina, ucciso in un bombardamento il vice presidente della giunta di Kherson

Terza giornata di voto nelle province ucraine, controllate dai russi, di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia; referendum sull'adesione alla Federazione russa che sono stati bollati come una 'farsa' dall'Occidente. In mattinata, a Kherson, è stato bombardato un hotel e nell'attacco è morto Oleksii Zhuravko, ex vice presidente della Verkhovna Rada, considerato un 'collaborazionista' dei russi, che viveva in quell'hotel. 

Russia, 2.000 arresti in 3 giorni di protesta. Sono 799 i manifestanti attualmente detenuti

Sono 799 i manifestanti attualmente detenuti in Russia dopo gli arresti nel corso delle proteste contro la mobilitazione annunciata dal presidente Vladimir Putin, secondo i dati aggiornati del progetto media indipendente sui diritti umani Ovd-Info. In totale sarebbero state arrestati circa 2mila manifestanti, per la maggior parte rilasciati.

(ansa)

Ucraina, arcivescovo di Kiev: "I referendum in Donbass? una presa in giro"

"Ciò che ha fatto più male a tutti è stato il fatto che la Russia ha iniziato i cosiddetti referendum nei territori occupati. Vediamo che nelle condizioni di occupazione militare, qualsiasi elemento di democrazia che si voglia dimostrare, è di solito solo una presa in giro. È un altro tipo di disprezzo per la gente". Ha detto l'arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk in un videomessaggio.

(ansa)

Cinque attacchi russi nella regione di Dnipropetrovsk. Danneggiati edifici residenziali e una stazione elettrica

(afp)
Le forze russe hanno lanciato cinque attacchi contro il distretto di Nikopol, nella regione orientale di Dnipropetrovsk, sono state danneggiata la stazione elettrica e edifici residenziali: ha reso noto il capo dell'Amministrazione militare regionale Valentyn Reznichenko, come riporta Ukrinform. "Il nemico ha sparato più di 170 proiettili da Mlrs Grad e da artiglieria a  contro tre comunità del distretto di Nikopol - Chervonohryhorivka, Nikopol e Marhanets -  secondo le informazioni preliminari, non sono state segnalate vittime", ha dichiarato.

Droni kamikaze russi colpiscono il centro di Odessa

Droni kamikaze russi hanno colpito la città meridionale di Odessa, sul Mar Nero: lo riferisce il Comune citato da Ukrinform. "Il nemico ha colpito tre volte un edificio amministrativo nel centro della città. Le operazioni di soccorso sono in corso, non sono state segnalate vittime", è stato spiegato. Le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto uno dei droni.

Kiev: nella notte 10 attacchi su città Zaporizhzhia

Dieci esplosioni sono risuonate durante la notte nella città di Zaporizhzhia: lo ha detto Oleksandr Starukh, capo dell'amministrazione militare regionale, come riporta The Kyiv Independent. I missili russi hanno colpito la città alle prime ore di oggi e Starukh ha esortato i residenti a rimanere nei rifugi. Nel suo discorso notturno, il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'Ucraina risponderà a "tutti gli attacchi" a Zaporizhzhia, Kharkiv, Mykolaiv, Nikopol, Donbas e in tutte le città e regioni ucraine.

Kiev: colpita base russa a Kherson

Le forze armate ucraine hanno eliminato ieri 57 soldati russi e 30 mezzi nel sud del Paese. Lo ha riferito il Comando operativo dell'area, secondo quanto riporta Ukrinform. "La situazione nella zona operativa meridionale rimane tesa, ma controllata. Le forze di occupazione continuano la campagna e le misure coercitive nell'ambito dell'organizzazione dello pseudo-referendum", si legge nel rapporto. "Nell'ultimo giorno, le forze russe hanno lanciato quattro attacchi aerei sulle posizioni ucraine lungo la linea di contatto. In risposta, la nostra aviazione ha effettuato cinque attacchi contro due sistemi di difesa aerea nemici nei distretti di Kherson e Kakhovka, su tre aree di concentrazione di armi e attrezzature nell'area di Beryslav. Le unità missilistiche e di artiglieria hanno eseguito 266 missioni di fuoco, anche rafforzando il controllo del fuoco nell'area del Kakhovka HPP, dove gli occupanti stanno cercando di costruire attraversamenti e indebolendo l'esercito nemico in quartier generale di tre unità lungo la linea del fronte. La posizione della Guardia nazionale russa a Kherson è stata colpita. Il quartier generale dell'unità è stato distrutto nell'area di Davydiv Brid", ha affermato il comando operativo.

Ucraina, Kuleba: parole Putin su armi nucleari inaccettabili

"Le dichiarazioni irresponsabili di Putin e Lavrov sul possibile uso di armi nucleari sono assolutamente inaccettabili". Lo ha dichiarato su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. "L'Ucraina non si arrenderà. Chiediamo a tutte le potenze nucleari di esprimersi ora e di chiarire alla Russia che tali retoriche mettono a rischio il mondo e non saranno tollerate".